Gamesource intervista Ken Schramm per inFamous: Second Son
Ken Schramm è un uomo che ama il suo lavoro, e si vede dalla vitalità con cui parla del gioco che è venuto a Roma a presentare, quell’inFamous: Second Son che è la prima esclusiva Playstation 4 veramente di peso che raggiungerà le console degli utenti. Lo abbiamo incontrato all’evento di presentazione del titolo alla stampa, dove abbiamo potuto provare il gioco (qui potete leggere cosa ne pensiamo) e fare qualche domanda.
Il Karma System influenzerà maggiormente la trama rispetto ai capitoli precedenti?
Quella del Karma è una filosofia diversa da quella a cui siamo abituati, e il problema principale è che il Karma è molto soggettivo. Questa volta quello che stiamo cercando con forza di fare è di far confluire le scelte per il Karma in due differenti stili di gioco. Siamo riusciti ad ottenere questo effetto in molti modi, innanzitutto rimaneggiando il modo di utilizzare i poteri. Ora la decisione su come usarli è da prendere nell’arco di un secondo, nel gioco avete visto come durante il combattimento si debba scegliere se immobilizzare o eliminare i nemici sconfitti e la decisione è da prendere sul momento. Abbiamo deciso di avere queste scelte da prendere nell’arco di pochi istanti durante il combattimento perché ogni decisione presa avrà una ripercussione su Delsin stesso. Quando comincerete a cambiare la personalità del vostro personaggio, vedrete che anche la città comincerà a cambiare, reagendo alle sue azioni. E questo renderà la scelta che farete, essere un eroe o un malvagio, ancora più importante perché andrà veramente a ripercuotersi su tutto quello che vi circonda e vi porterà su due percorsi di gioco diversi.
Come è nata la decisione di donare più poteri al protagonista?
Questo è un gioco completamente nuovo, ha un eroe completamente nuovo con una nuova storia delle origini e una nuova città da usare come parco giochi… ovviamente quando vuoi un nuovo personaggio vuoi anche nuovi poteri. Quando abbiamo cominciato a pensare ai poteri di Delsin ci siamo chiesti cosa potevamo dargli, e la prima cosa che ci è venuta in mente è stata l’elettricità, ma poi ci siamo detti “Perché dobbiamo dargliene solo uno?”, e da lì è nata l’idea di avere dei set di poteri invece che avere un solo potere.
Nel secondo inFamous era possibile creare missioni secondarie tramite un editor e condividerle con altri utenti, come mai avete deciso di abbandonare questa idea per Second Son?
Per quanto riguarda tutte le cose extra rispetto alla campagna single player, come il multiplayer o l’editor di livelli, la risposta è che semplicemente non abbiamo avuto modo di farlo. Abbiamo dovuto realizzare questo gioco su una nuova console e siamo una piccola compagnia di poco più di cento persone, possiamo dedicarci ad un solo gioco alla volta, abbiamo dovuto impiegare tutte le nostre forze su un aspetto preciso del gioco, e questo aspetto era sviluppare la miglior esperienza single player possibile.
A noi il gioco ha ricordato molto la serie televisiva “Heroes”, in cui uno degli personaggi aveva la capacità di assorbire i poteri, è una coincidenza o avete attinto da quell’idea?
Beh innanzitutto devo dire che i lavori sul primo InFamous cominciarono prima della messa in onda di Heroes, quindi al massimo ci sarebbe da chiedere chi si è ispirato a chi! [ride]
Parlando seriamente, è solo una coincidenza, c’è stato anche un film che parlava di persone in grado di assorbire poteri, Chronicle, e quello era anche ambientato a Seattle come il nostro gioco, ma non ci sono state influenze da serie TV o Film da parte nostra. Non ci siamo basati sul personaggio di Peter Petrelli per creare Dalsin, anche se hanno dei poteri in comune! Durante lo sviluppo ci siamo detti “Oh, Cole aveva poteri derivanti dall’elettricità, cosa diamo a Delsin?” e abbiamo cominciato a scrivere ogni idea che ci veniva in mente e ad un certo punto ci siamo ritrovati con una lista così lunga che ci siamo dovuti chiedere come potrebbe averne di più, e la risposta è stata “li assorbe!”.