Gamescom 2012 – Abbiamo provato FIFA 13

Siamo già ad Agosto, e come ogni anno manca ormai pochissimo all’uscita degli ennesimi titoli di simulazione calcistica di EA e Konami, FIFA 13 e PES 2013. Come ogni anno il GamesCom diventa territorio di sfida tra questi due colossi, e considerando lo stadio di sviluppo piuttosto avanzato è già possibile vedere a questo punto quella che sarà la versione finale, potendo così tirare le somme su chi l’avrà vinta quest’anno.
Nell’ultimo triennio la superiorità di FIFA si è trasformata quasi in un dato di fatto, rendendolo la migliore simulazione calcistica in commercio e creando tra sé e PES un gap non indifferente, dovuto anche all’inefficacia delle contromisure di Konami che a quanto pare ha dimenticato come si fa un gioco di calcio.

Se ci fossero ulteriori dubbi, però, la sfida di quest’anno potrebbe essere il colpo di grazia definitivo. Da quello che ci è stato possibile provare direttamente al GamesCom 2012, FIFA 13 cancella ogni possibile difetto dell’edizione precedente e anzi perfeziona qualsiasi aspetto potesse essere ancora migliorato. Nonostante il gameplay ormai saturo e le numerosissime novità già presenti in FIFA 12, l’ultimo lavoro di EA Sports riesce a regalare un pacchetto completamente nuovo di migliorie, aggiornamenti e nuove caratteristiche di cui parlare, rendendo questo FIFA di gran lunga il più bello di sempre.
 

La principale novità di quest’anno è senza dubbio il Match Day. Innumerevoli volte qualsiasi giocatore avrà avuto da ridire sulle statistiche di determinati giocatori, magari stelle del calcio fino al Settembre di uscita del gioco ma flop imbarazzanti per tutto il resto della stagione.
Match Day rimedia proprio a questo: le caratteristiche di ogni singolo calciatore vengono aggiornate giorno per giorno in base al loro rendimento nella realtà: così ci si potrà godere la sorpresa dell’anno, mentre dovremo fronteggiare l’indisponibilità del nostro top player se quest’ultimo dovesse essersi infortunato. La condizione nel calcio reale dunque influenza quella del gioco, avendo così una simulazione calcistica sempre aggiornata, senza doversi più preoccupare di scaricare le rose più nuove.
Match Day però non si limita a questo, e mette in campo quello che finora nessun altro titolo era riuscito a fare: giocando nella season, infatti, gli sviluppi delle altre partite verranno comunicati al giocatore direttamente dai cronisti, con tanto di nomi dei marcatori ed effetti sulla classifica, come ad esempio combinazioni per la vittoria del campionato stesso ("se i risultati rimarranno invariati saranno matematicamente i campioni"); lo stesso accadrà inoltre per quanto riguarda rendimento dei calciatori più importanti o per i risultati delle ultime partite.
Ultima feature è inoltre il Games Of The Week, ovvero la riproposizione dei match più importanti della settimana e allo stesso tempo l’anteprima con dati e statistiche dei quattro match successivi per ciascuna squadra selezionata.

Abbiamo provato anche la nuova modalità Catalogo, dove è possibile sbloccare e acquistare oggetti diversi tramite i punti che si guadagnano con le Sfide Abilità: oggetti tra cui, ad esempio, maglie, esultanze, o anche la possibilità di rigiocare un match della Season, nel caso in cui il proprio giocatore si fosse reso protagonista di una prestazione poco convincente o il risultato non fosse stato dei più graditi.
Per quanto riguarda la Season, invece, sono stati introdotti nuovi titoli che premiano il giocatore in base all’andamento della propria squadra, non solo con la promozione ma anche con i trofei stessi, esposti poi nella bacheca personale dei propri risultati che migliorerà (esteticamente) tanto quanto farà la gestione della squadra, da squadretta provinciale a regina della prima divisione.
Lo stesso percorso può essere seguito nei panni di calciatore e di manager, con la possibilità di guadagnare fama, distinguersi e approdare così in nazionale, sia come giocatore che come allenatore.
 

Migliorata anche la modalità Ultimate Team, che adesso conta su statistiche più ampie, con informazioni riguardo i rendimenti dei giocatore nelle partite (chi è stato più d’aiuto, chi ha avuto una prestazione opaca, ecc), e che tramite app per iOS permetterà di poter gestire sempre in tempo reale tutte le aste, gli scambi e qualsiasi altro elemento che non sia la partita in sè. Ancora di più potrà fare PS Vita, che darà la possibilità di spostare il gioco da console di casa a portatile e continuare così la Season su Vita in qualsiasi momento.

Infine hanno un ruolo decisamente importante le Sfide Abilità. Con FIFA 13 l’Arena si evolve, e per quanto tirare in porta contro il portiere poteva essere divertente, EA Sports ha capito che per poter regalare la migliore esperienza possibile ai propri giocatori avrebbe dovuto mostrare loro tutto quello che FIFA 13 può fare, soprattutto in fase di gameplay. Nascono così le sfide abilità, vere e proprie prove a punteggio dove viene richiesto di fare bene una determinata azione (in impostazione manuale, quindi più difficile ma che apre a più possibilità) e totalizzare i punti richiesti. Le sfide riguardano azioni come il cross dal fondo, il tiro al volo, la punizione, il lancio lungo, il rigore e tante altre, e ciascuna di esse è divisa in bronzo, argento, oro e speciale. All’inizio possono rivelarsi un po’ ostiche, ma riuscire a capire come sfruttare l’impostazione manuale trasforma completamente la propria esperienza di gioco e apre le porte ad uno stile di alta classe, senza contare che la competitività che riesce a ispirare lo trasforma quasi in una divertentissima dipendenza.

Ma il primo premio per il miglior upgrade nel gameplay lo riceve l’IA della fase offensiva. Contropiedi e azioni in velocità non sono mai stati così efficaci grazie ad una netta rivisitazione del comportamento dell’IA in attacco: se nei precedenti capitoli i propri calciatori si limitavano a mantenere la posizione e a proporsi quando chiamati in causa, in FIFA 13 ciascun attaccante è in grado di dettare il passaggio perfetto per finire in porta. Se la difesa avversaria è già schierata, ogni qual volta ne esiste la possibilità gli attaccanti tentano di ingannare il loro marcatore diretto, si staccano e dettano il passaggio filtrante che li libera davanti al portiere in ottima posizione per segnare. Il tutto con estrema efficacia e con un realismo estremo dovuto anche al First Touch, altro gioiellino del gameplay, che elabora in tempo reale e in maniera precisa la fisica d’impatto del pallone quando viene controllato dal calciatore. Così i giocatori più tecnici riusciranno a mantenere la palla più vicina al corpo, ma anche stopparla come meglio credono già col primo tocco per poter concludere immediatamente in porta, e allo stesso modo gli stop al volo di petto o di corpo avranno sempre degli effetti diversi a seconda dell’impatto e di chi li esegue.
 

Un capitolo a parte merita invece l’integrazione del Move nei controlli, che permetterà di giocare grazie al solo Move Controller. Inevitabile ammettere che, non appena annunciata, questa nuova caratteristica aveva già ricevuto le critiche di tutto il GamesCom, ma è altrettanto un obbligo ammettere che invece ha dell’ottimo potenziale. Superate le prime incertezze, il Move Controller inizia a sembrare la soluzione perfetta per passaggi filtranti, cross, tiri e anche tocchi a liberare che il controller non permette di fare se non con impostazioni manuali. Riuscire ad abituarsi a delle enormi frecce colorate che appaiono sul campo e ad usarle bene finisce col regalare una partita appassionante tanto quanto una con controller classico, solo più semplice. Al momento attuale, infatti, usando il Move è praticamente impossibile eseguire gli stessi dribbling della levetta analogica, e la stessa fase difensiva rivela qualche incertezza, ma nulla che impedisca di giocare un’ottima partita. Il controller rimane ancora la soluzione migliore, ma il potenziale del Move è sorprendentemente vasto e riesce anche ad avere un certo fascino. In sostanza chi possiede già il Move potrà godersi qualche ora di sano divertimento con un approccio più originale che, chissà, potrebbe pure diventare il migliore in futuro. Ciò che ne esce fuori alla fine, comunque, è che EA Sports è riuscita a rendere bello anche un Move bombardato di critiche ogni qual volta è stato affiancato ad un titolo di simulazione calcistica.

Si potrebbe continuare per ore a celebrare le varie novità nelle singole modalità, il nuovo sistema di impatto fisico tra giocatori, l’efficacia dei recuperi in extremis sulle linee di rimessa, i calci piazzati tattici, la grafica o persino la cura nella cronaca delle partite, ma non servirebbe a rendere quanto FIFA 13 si avvicina alla perfezione, bisognerebbe comunque provarlo con mano. Quest’anno non ci sono scuse, non sono ammessi favoritismi o dubbi; se state pensando di comprare un gioco di calcio, potreste non trovare niente migliore di FIFA 13 nemmeno nel prossimo futuro.
Buona stagione.

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