Gamescom 2011: Dishonored
La Gamescom 2011 di Colonia ha rappresentato il nostro primo incontro con Dishonored, nuovo gioco prodotto da Bethesda Softworks e sviluppato da Arkane Studios, ricordati per Dark Messiah of Might and Magic o per il loro contributo in Bioshock 2. Forti della loro esperienza, hanno iniziato a sviluppare Dishonored con il dichiarato intento di prendere diversi aspetti dei più famosi FPS e di riunirli sotto un unico titolo, regalando al giocatore un esperienza assolutamente non lineare e focalizzata totalmente sullo stealth e/o sulla componente action, il tutto contornato da un IA non scriptata e assolutamente imprevedibile.
Il gioco ci mette nei panni di un super assassino chiamato Crow dotato di particolari poteri, che andremo a vedere più avanti, incolpato di aver assassinato l’Imperatrice, di cui ne era la guardia personale. La sua missione è scoprire chi lo ha incastrato e perchè, oltre che vendicarsi del torto subito (disonorato, per l’appunto). La demo presentataci vede Crow alla fine di un canale di scarico che da al molo del porto di Dunwall, una città fortemente ispirata alla Londra del 1600 nonostante sia fusa con tecnologia molto futuristica, dando una visione molto steampunk delle ambientazioni che faranno da contorno al gioco.
Il molo è ovviamente insediato da guardie, intente a gettare cadaveri causati dalla malaria portata dai ratti, di non poca importanza all’interno del titolo. Essendo noi un assassino, l’approccio silenzioso è quello migliore, quindi si decide di evitare lo scontro sfruttando delle case nelle vicinanze e la nostra abilità nel salto, per portarci sulla strada principale. Qui incontriamo un altra guardia che decidiamo di eliminare in fretta e furia senza farci vedere con un efficace attacco alle spalle, per poi depredarne il corpo dei suoi oggetti (soldi e munizioni) e nascondere il corpo per evitare che qualcuno lo possa vedere.
Proseguendo verso il nostro obiettivo ci imbattiamo in dei soldati intenti a divertirsi con una donna di facili costumi, la quale non appena ci vede ci aizza addosso i due uomini e qui ci vediamo costretti a combattere in un corpo a corpo. La prima particolarità che balza all’occhio è sicuramente la possibilità di combattere con coltello e pistola contemporaneamente, la prima ideale per eliminare la difesa avversaria (oltre che per pararsi dai colpi di lame) e la seconda per dargli il corpo di grazia. E’ possibile anche uccidere i nemici in un colpo solo sfruttando l’Adrenaline Kill, possibile solo al caricamento di una barra e premendo il pulsante apposito con il giusto tempismo. Fatto fuori il primo uomo, decidiamo di occuparci del secondo in maniera un pò più stravagante, ovvero sfruttando i gruppi di ratti che si aggirano per la città: questi infatti attaccheranno chiunque, noi compresi, fornendo un ottimo strumento di distrazione per eliminare i nostri nemici senza problemi. Ci è stato chiarito dagli sviluppatori che i ratti sono uno di quegli elementi assolutamente non scriptati, in quanto agiranno in maniera totalmente casuale, così come la probabilità che essi appaiano in determinati punti della città o meno. Ovviamente i ratti non risparmieranno neanche la donna, che invocherà inutilmente aiuto mentre i ratti la divoreranno.
Arrivati in pieno centro, assistiamo a diversi cittadini intenti a richiamare la nostra attenzione: questi infatti rappresentano all’interno del gioco delle subquest, ma che purtroppo non abbiamo potuto assistere per questioni di tempo e perchè non erano ancora pronte per essere mostrate alla stampa.
Arriviamo finalmente alla zona interessata, ovvero la villa di uno dei nostri obiettivi da assassinare. Peccato che la sicurezza sia a livelli altissimi, tra porte elettriche, torrette di guardia e droni da combattimento, tentare l’assalto diretto equivarrebbe al suicidio. L’approccio dai tetti, in pieno stile Assassin’s Creed, si rivela sicuramente una delle opzioni migliori, così dopo qualche acrobazia alla Mirror’s Edge, qualche uccisione tramite la balestra (arma silenziosa) e attacchi stealth dall’alto, arriviamo finalmente a vedere i primi poteri di Corvo, ovvero il teletrasporto e la possessione. Il primo, ovviamente, ci permette di teletrasportarci nelle zone desiderate e può essere usato in combinazioni con i salti per raggiungere i luoghi più distanti, il secondo invece ci permette di impossessarci di alcuni animali, nel nostro caso i ratti (anche se gli sviluppatori hanno parlato di uccelli e pesci), per poterci infiltrare, finalmente, nella villa. I poteri consumano una barra che può essere ripristinata con determinate pozioni, acquistabili dagli appositi venditori o, come per tanti altri oggetti, esplorando l’ambiente circostante, derubando dunque cassetti, armadi, cadaveri ecc…
All’interno dell’ enorme abitazione, abbiamo cercato di studiare i diversi movimenti delle guardie per passare inosservati, i punti all’ombra ovviamente erano i nostri favoriti visto che ci impediscono di essere visti. Abbiamo notato come l’ IA non segue, come già dichiarato in precedenza, uno script ben preciso, infatti i soldati possono fare avanti e indietro per la sala, fermarsi a parlare con le cameriere, o addirittura fermarsi a commentare un dipinto od un quadro.
Arrivati finalmente alla stanza della nostra preda, ci apprestiamo prima a guardare dal buco della serratura per controllare la situazione e ad ascoltare qualche dialogo, dopodichè decidiamo di intervenire in maniera piuttosto vistosa: dopo aver selezionato dal menu dei nostri poteri quello del vento, scaraventiamo i nemici per tutta la stanza (alcuni anche fuori dalla finestra) con un effetto piuttosto convincente, soprattutto a livello di fisica e gravità degli oggetti.
Un altro potere parecchio utile è stato quello che ci ha permesso di rallentare il tempo, evitando così i proiettili e permettendoci, finalmente, di eliminare il nostro obiettivo in tutta tranquillità.
Il trambusto generato ha però mobilitato le misure di sicurezza di tutta la città e questo comporterà una notevole difficoltà durante la nostra fuga in quanto, esattamente come il famoso GTA, il nostro livello di ricercati (qui denominato Chaos Level) ha raggiunto il picco. Dovremmo fare ricorso a tutte le nostre abilità e poteri per poter sfuggire ai nostri aggressori, soprattutto alle guardie a bordo di particolari robot alti almeno 3-4 metri.
La demo termina con il nostro rientro nel canale di scarico da dove avevamo cominciato e così la fine del nostro resoconto.
Dishonored è un titolo assolutamente ambizioso, che fa di suo quanto di già visto in tanti altri FPS e, non a caso, la sensazione di Deja Vu sarà parecchio frequente. I contenuti sono tanti, la varietà altissima, la longevità promettente ed un giusto equilibrio tra sessioni stealth ed action, resta da vedere sotto il profilo della trama e da quello tecnico, che non ci ha proprio convinti nonostante proponga un bello stile.
In ogni caso, di tempo per saperne di più e per migliorare ne hanno ancora parecchio, visto che il titolo è atteso per un periodo indefinito del 2012, non ci resta che aspettare, ma siamo parecchio fiduciosi.