Gamescom 2010: Presentato Nadirim
Alla Gamescom di quest’anno abbiamo avuto modo di parlare con gli sviluppatori di Nadirim, mmorpg giocabile via browser che aprirà le porte al pubblico entro fine anno. Il team al lavoro sul titolo è quello dei ragazzi di Digital Reality, che in passato lanciarono Reunion, pay-to-play che in breve tempo riuscì a guadagnarsi una buona fetta di mercato. Ora, con il passaggio al sistema economico free-to-play i ragazzi di DR vogliono ripetere i loro successi, alternando una storia e un’ambientazione intrigante a un gameplay atipico per il genere.
Partiamo proprio dalla storia: ci troviamo nell’Empire of the Eternal Sun, che come suggerisce il nome ha l’insolita caratteristica di avere un sole intramontabile, che non lascia spazio alle tenebre. Questo è possibile grazie al vecchio califfo che sacrificò la sua vita per far sì che la notte non prendesse il dominio del cielo, imprigionando il demone Nadir che nel buio traeva la forza e attaccava il regno nel tentativo di distruggerlo. Dopo più di cent’anni dall’annientamento del male la gente iniziava a perdere la propria bontà e nei loro cuori si facevano spazio le ombre del male. Così facendo, il sole iniziò a perdere il potere che teneva imprigionato il demone, il quale riuscì a inviare nel regno suoi servi.
Dopo questa breve introduzione, possiamo iniziare a parlare del gioco, che gli sviluppatori affermano diverso dalla massa. I ragazzi di Digital Reality ci parlano del settore grafico del browser game: si presenta con una grafica di buon livello, tanto da far dimenticare al giocatore di trovarsi all’interno di un titolo privo di client. I modelli dei personaggi sono ben costruiti così come le ambientazioni e i fondali 2D che mostrano una grafica e un concept accattivante. In seguito, il team continua la presentazione parlando della mappa, la quale a differenza di molti altri mmorpg, dovrà essere esplorata per conoscerne le locazioni, l’eventuale presenza di mostri e gli oggetti al suo interno; insomma, sarà presente la “nebbia di guerra” come nei più classici rts. Quest’ultimo elemento però non vuole rendere ardua la vita ai giocatori, non ci troveremo infatti a dover vagare senza meta per il mondo di gioco; al contrario il sistema segnalerà sul tragitto i punti più importanti da visitare, le istanze ed eventuali luoghi di interesse. Anche le quest saranno sempre intuitive, i devs hanno accennato al loro lavoro sui testi delle missioni che dovremo affrontare, le quali una volta accettate spiegheranno in poche righe come dovranno essere svolte, dove bisognerà dirigersi o quali mostri uccidere, e così via; il tutto in maniera chiara e diretta, senza mai cadere nel vago e nell’indefinito. Inoltre i compiti che ci verranno assegnati dagli NPC non saranno lineari, e a quanto detto si suddivideranno in stage nei quali dovremo compiere una piccola parte della quest. Queste frazioni di gioco saranno attivabili man mano che le completeremo il puzzle di trame secondarie, così da rendere maggiormente immersiva l’esperienza ludica.
Molte delle azioni che ci troveremo a compiere all’interno del titolo (come accettare una quest o attaccare un mob) richiederanno energia, che verrà sottratta ogni qualvolta eseguiremo operazioni “rilevanti” e dovrà essere ricaricata tramite l’apposito comando di riposo. Questa caratteristica si sposa bene con il sistema di combattimento adottato dagli sviluppatori, di cui andremo a parlare nelle righe seguenti.
Il combattimento è turn-based, determinato da un maggiore tatticismo all’interno degli scontri, “è un po’ come giocare a carte” dicono gli sviluppatori, ma al posto delle carte dovremo utilizzare una serie di skill. La schermata di combattimento è semplice: nella parte di sinistra si troverà l’avatar del nostro personaggio, mentre in quella di destra il nemico di turno. I ragazzi del team di sviluppo ci spiegano che oltre alle informazioni di base sulle statistiche del combattimento, come ad esempio la difficoltà dello stesso, le stats del/i mob e le loro debolezze, avremo a disposizione diversi slots; grazie a questi potremo chiamare altri giocatori in carne ed ossa che ci aiuteranno nella battaglia.
Saranno anche presenti dei pet per ogni classe, che accorreranno a dare manforte durante i combattimenti. Il Nomad e il Caravan Master potranno possedere più di un pet, e avranno la possibilità di catturarli per poi addestrali e renderli importantissimi alleati durante gli scontri.
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, gli sviluppatori si sono concentrati non poco anche sull’aspetto visivo del gioco. Oltre ai fondali e l’ambientazione di background a cui abbiamo già accennato, diverso lavoro è stato svolto anche per quanto riguarda i personaggi, le animazioni e soprattutto gli items. Quest’ultimi sono ben caratterizzati, e ci è stato confermato che ogni oggetto che indosseremo sarà visibile sul nostro personaggio, per un’altissima personalizzazione.
Per concludere gli sviluppatori aggiungono che per il momento il titolo sarà localizzato solamente in inglese, ma non è detto che in futuro non possa essere tradotto. Vi ricordiamo inoltre che la fase di closed beta verrà avviata verso la fine di settembre e vi invitiamo a seguire le notizie riguardanti il titolo perché da quanto rivelato finora sembra che quest’ultimo possa rivelarsi una buona produzione all’interno del mare di cloni che popolano il mercato dei browser game.
Ringraziamo i ragazzi di Digital Reality per la presentazione.