Gabriel Knight: Sins of the Fathers compie 30 anni
Gabriel Knight: Sins of the Fathers, opera prima di Jane Jensen, raggiunge i 30 anni ed è ancora oggi un gioco intrigante e ben scritto.
L’esordio di Gabriel Knight: Sins of the Fathers è datato 17 Dicembre 1993. Erano gli anni d’oro delle avventure grafiche punta e clicca grazie ai successi dei titoli sviluppati dalla LucasArts, tra i quali ricordiamo Zak McKracken, i due capitoli di Monkey Island e i vari Indiana Jones.
Alcune centinaia di miglia più a sud di San Francisco, sede di LucasArts, a ridosso di Los Angeles troviamo invece Sierra On-Line intenta a sfornare i vari capitoli di Leisure Suit Larry, avventura con tematiche “per adulti”, e King’s Quest, punta e clicca di ambientazione fantasy.
Poco più di un anno prima di Gabriel Knight, nel 1992, Sierra rilasciava King’s Quest VI dove la sua creatrice Roberta Williams (andate a riascoltarvi l’episodio 23 della seconda stagione di Floppy Disk se non sapete chi è) decise di farsi affiancare da un’altra autrice e designer di talento: Jane Jensen.
Dopo l’esperienza su King’s Quest i tempi erano maturi per la Jensen (al secolo Jane Elizabeth Smith) per cimentarsi in un’opera originale e personale. Così nacque Gabriel Knight, forse la risposta meno prevedibile a Monkey Island, ma che seppe ritagliarsi un posto di rilievo tra le avventure grafiche punta e clicca dell’epoca.
La storia di Gabriel Knight: Sins of the Fathers
L’omonimo protagonista di Gabriel Knight è uno squattrinato aspirante scrittore (Horror? Noir?), nonché proprietario di una libreria sull’orlo del fallimento, la St. George’s Books a New Orleans, gestita insieme a Grace Nakimura. Il sedicente biondo autore è tormentato da orrorifici incubi, cominciati dopo la scoperta di una serie di misteriosi omicidi in quel di New Orleans.
Il presunto serial killer lascia sulla scena indizi e tracce che sembrano rimandare a rituali vudù, da qui il nome “omicidi vudù”, che incuriosiscono a tal punto Gabriel da iniziare una personale e bislacca indagine. Il suo scopo è quello di trovare la giusta ispirazione per scrivere il suo capolavoro, e per farlo ricorre a una sua vecchia conoscenza.
La sua storica amicizia con il detective Franklin Mosely, infatti, gli permette di accedere a scene del crimine e analizzare prove in cambio di notorietà per il poliziotto una volta che il libro sarà pubblicato o, almeno, nella remota ipotesi che prima venga scritto da Gabriel.
Nel corso dell’indagine Gabriel si interessa quasi subito a Malia Gedde, donna dell’alta società, di cui si innamora al primo sguardo. Successivamente scopre un segreto relativo alle origini della sua famiglia che prospetterà per il bellimbusto un ruolo molto più importante, all’interno della risoluzione del caso, come Cacciatore d’Ombre.
Il successo di Gabriel Knight: Sins of the Fathers
La scrittura di Jane Jensen è senz’altro uno degli elementi di successo del titolo Sierra ma alla fama di Gabriel Knight contribuì in modo fondamentale il cast scelto per il doppiaggio. Troviamo infatti la partecipazione di attori arcinoti come Tim Curry (The Rocky Horror Picture Show), Mark Hamill (Star Wars), Leah Remini, Micahel Dorn e Virginia Capers.
Nonostante le dinamiche thriller e horror, Gabriel Knight è un punta e clicca dall’impostazione classicissima e condito da ottime dosi di umorismo. Gabriel non perde infatti occasione per flirtare con ogni bella ragazza che incontra, finendo puntualmente per essere rifiutato.
Non mancano poi frequenti battute e sketch simpatici durante le interazioni con i vari personaggi, soprattutto all’interno del commissariato della Polizia di New Orleans e, in particolar modo, con lo storico amico Mosely, il quale riesce a farsi abbindolare più volte da Gabriel con la promessa di diventare un famoso detective.
Nel 2013, in occasione dei 20 anni dalla sua uscita, la Jensen e il suo Pinkerton Road Studios lavorarono al remake Gabriel Knight: Sins of the Fathers 20th Anniversary Edition. Nei piani della Jensen, il suo nuovo studio avrebbe sviluppato il titolo d’esordio e altri due titoli previsti in rapida successione col supporto di una campagna Kickstarter.
L’eredità di Gabriel Knight
Tuttavia non venne raggiunto il traguardo dei 600.000 $ richiesti e così il remake di Gabriel Knight venne realizzato senza il supporto del crowdfunding. La distribuzione di questo remake con grafica rivisitata, soundtrack rimasterizzata, nuovi puzzle, modifiche al gameplay e l’inclusione di varie localizzazioni dei testi, tra cui l’italiano, avvenne il 15 Ottobre 2014 grazie ai Phoenix Online Studios.
In occasione del rilascio del remake, Jane Jensen pubblicò una breve storia online dal titolo Temptation: A Gabriel Knight Interlude. La storia breve, ambientata 6 mesi dopo gli eventi di Gabriel Knight 3: Il mistero di Rennes-le-Château, è stata poi adattata in un volume a fumetti. Entrambe le opere sono liberamente scaricabili nel sito di Phoenix Online.
Che fine fece invece Sierra On-Line di Ken e Roberta Williams? Inizialmente Sierra venne acquisita nel 1996 da CUC International per far parte di CUC Software. Dopo uno scandalo e una serie di vicissitudini, CUC Software (che nel frattempo aveva perso diverse figure chiave di Sierra, tra cui i Williams) venne acquisita da Vivendi.
Nel 2006 lo studio venne rinominato Vivendi Games per poi passare sotto Activision Blizzard dal 2008. Oggi dunque Gabriel Knight fa parte del pacchetto di IP ricevuto da Microsoft (ne abbiamo parlato qui) dopo la storica acquisizione di Activision Blizzard, ufficializzata per la cifra record di circa 69 miliardi di dollari dopo non poche problematiche.
Nei piani futuri, tra le varie IP a disposizione del colosso di Redmond, ci sarà spazio per un possibile Gabriel Knight 4 o un reboot della serie? Staremo a vedere, nel frattempo, in occasione dei suoi primi 30 anni, possiamo riscoprire Gabriel Knight sia in originale che nella sua versione remastered.