Floppy Disk – Mario Bros. e i suoi 40 anni
Idraulico ed Eroe del Regno dei Funghi, il suo nome è comparso per la prima volta nelle sale giochi arcade del 1983.
I titoli della serie dedicata a Mario compiono 40 anni, un traguardo davvero importante e che fa comprendere quanto l’idraulico di Nintendo abbia rappresentato un cardine per il successo dell’azienda giapponese, nonché quanto gli anni siano volati per l’espansione del videogioco fino ad arrivare ai giorni nostri.
Prima di diventare uno dei capisaldi del genere platform e fenomeno di massa, Mario si è presentato al grande pubblico in maniera un po’ diversa da come siamo abituati ad identificarlo oggi: la prima apparizione del baffuto idraulico in salopette avvenne infatti nel 1981 nel titolo arcade Donkey Kong. In questo gioco l’eroe di turno è un carpentiere, noto col nome di Jumpman, impegnato nell’impresa di salvare la sua fidanzata dalle grinfie del gorillone Donkey Kong, un altro leggendario personaggio Nintendo. Sappiamo bene che Jumpman altri non è che Mario e infatti lo ritroviamo col suo appellativo definitivo in un nuovo gioco arcade a lui dedicato e dall’eloquente titolo di Mario Bros. Sulla data di uscita del nuovo arcade ci sono versioni discordanti, infatti c’è chi parla di Giugno o Luglio 1983 ma il giorno ufficiale per l’anniversario di Mario Bros. è databile piuttosto al 4 Aprile 1983, 40 anni fa.
Nel nuovo cabinato a lui dedicato, il baffuto carpentiere ha cambiato mestiere ed è diventato un idraulico, palesando il suo nome in Mario, e stavolta non è da solo nelle sue imprese ma è accompagnato da Luigi, fratello che da lì in poi diverrà inseparabile, nonché suo socio in affari. I due idraulici in salopette sono inviati ad indagare nel sottosuolo di New York dopo l’apparizione di strane creature nelle intricate fognature della metropoli. Lo scopo del gioco è molto semplice: liberare ogni fase, delle 99 che lo compongono, da un certo numero di nemici visualizzati a schermo per poter quindi procedere alla fase successiva. Mario non ha ancora l’abilità di abbattere i nemici saltando sulla loro testa ma può ribaltarli colpendo da sotto la piattaforma sulla quale si trovano, per poi calciarli e ottenere una moneta (qui vediamo ben riconoscibili i famosi koopa della serie). In alternativa a questa tecnica è possibile colpire il blocco “POW” che si trova al centro dello schema di gioco, e utilizzabile per un massimo di 3 volte per fase, in modo da stordire e ribaltare tutti i nemici simultaneamente. Ovviamente le creature non restano “stordite” all’infinito ma solo per un breve lasso di tempo (circa 6 secondi) e dunque, come del resto ci insegnano tutti i platform e i titoli arcade, il tempismo risulta qui essenziale.
A fine partita, da buon cabinato arcade, ci sarà quindi un punteggio finale incrementabile eliminando quanti più nemici possibile durante le varie fasi e le fasi bonus. Mario Bros., inoltre, permette di sfidarsi con un altro giocatore o affrontare il titolo in co-op utilizzando Mario e Luigi per raggiungere in maniera più agevole l’obiettivo di liberare il sottosuolo di New York. Mario Bros. venne poi rilasciato su NES nella Serie dedicata ai Classici Arcade, su Atari 2600, Atari 5200 e Atari 7800, oltre a vari home computer come il Commodore 64, lo ZX Spectrum e l’Amstrad CDC.
Le vendite del titolo inzialmente raggiunsero risultati al di sotto delle aspettative con circa 2000 cabinati piazzati a luglio 1983 negli Stati Uniti a differenza del Giappone dove risultò il terzo maggior successo arcade nello stesso mese. La crisi dei videogiochi del 1983, nota in Giappone come Atari Shock, non influenzò più di tanto il mercato arcade, a differenza delle console casalinghe, e infatti Nintendo raggiunse poi ottimi risultati anche in America arrivando a 3800 cabinati di Mario Bros. venduti. Sul fronte porting verso le console, parliamo di numeri decisamente più alti con 1.63 milioni di copie vendute su Famicom e 2.28 milioni di copie vendute globalmente per NES. In totale, considerando anche il porting su Atari 2600, Mario Bros. ha venduto quasi 4 milioni di copie a livello globale.
Dietro al successo di Mario Bros. ci sono due nomi ricorrenti in casa Nintendo per quegli anni: Shigeru Miyamoto e Gunpei Yokoi, cioè le stesse menti dietro la creazione di Donkey Kong. In questo nuovo titolo, una delle principali novità fu la proposta di Gunpei Yokoi di rendere Mario immune alle cadute da qualsiasi altezza, cosa che in Donkey Kong avrebbe portato invece alla morte di Jumpman. Nonostante le titubanze iniziali, questa abilità ritenuta sovrumana ma plausibile, venne implementata e Miyamoto creò un prototipo del gioco in cui Mario saltava e rimbalzava qua e là, rimanendone soddisfatto. Anche l’idea di combattere i nemici colpendoli dal basso giunse dal buon Gunpei Yokoi e piacque molto a Shigeru Miyamoto che la incluse, come sappiamo, nel gioco finale. Per quanto riguarda il cambio di mestiere per il suo protagonista, Miyamoto ritenne che, vista l’apparizione di Mario con tuta, cappello e baffoni in Donkey Kong, quella dell’idraulico sarebbe stata la mansione più idonea rispetto al carpentiere. L’idraulico sarebbe risultato, inoltre, più adatto come personaggio all’interno dell’ambientazione di gioco caratterizzata da una vasta rete di tubature giganti che rappresentavano le fognature presenti nel sottosuolo di New York.
Sul fatto che Jumpman abbia cambiato nome in Mario, aleggia una leggenda riguardante il proprietario dello stabile che venne affittato a Nintendo of America in quegli anni e che si trovava a Tukwila, una cittadina della contea di King nello stato di Washington. Si trattava di un certo Mario Segale che, come suggerisce il nome, era un italo-americano. L’evento che portò al cambio di nome sarebbe stata l’irruzione di Segale, durante lo sviluppo di Donkey Kong, all’interno degli uffici Nintendo per reclamare il pagamento dell’affitto scaduto, redarguendo Minoru Arakawa, presidente di Nintendo of America, di fronte ai vari impiegati presenti. Non sappiamo i dettagli nello specifico ma è evidente che l’evento rimase ben impresso nella mente di Arakawa e degli sviluppatori presenti, tanto da portare alla decisione di Miyamoto di ribattezzare Jumpman in Mario.
Mario Bros. ha anche un altro primato “ufficiale” che riguarda la prima apparizione di Luigi in un videogioco, ricondotta da Nintendo proprio a questo titolo. Tuttavia si tratta di un errore in quanto il fratello di Mario era già apparso nel Game & Watch Mario Bros. rilasciato il 14 Marzo 1983, poco prima del cabinato arcade. In tema musicale e di effettistica, Mario Bros. spicca soprattutto per l’iconico tema musicale presente sia prima di inserire il gettone nel cabinato che durante la prima fase di gioco e ispirato all’Eine Kleine Nachtmusik (La serenata in Sol maggiore K 525) di Mozart. Questo tema è possibile ritrovarlo anche successivamente, come tributo, in Dancing Stage: Mario Mix (uscito su Nintendo GameCube nel 2005) e Super Smash Bros. Brawl (uscito nel 2008 su Wii). Non è l’unico omaggio a Mario Bros. incluso da Nintendo in successivi titoli in quanto ritroviamo l’outfit di Mario tratto dalla cover giapponese di Mario Bros. per Famicom come costume per Super Smash Bros. (uscito su Nintendo 3DS e Wii U) ed usato anche per Wario, e nel già citato Super Smash Bros. Brawl.
Ma oltre ai tributi, sono state innumerevoli le riproposizioni di Mario Bros. Arcade durante la storia delle console Nintendo poiché venne incluso in varie raccolte e come bonus in altri titoli del franchise. Un esempio è la sua presenza in Super Mario Bros. 3 col titolo di “Battle Mode” e nella collection Super Mario All-Stars. Risulta interessante anche la scelta di includere una versione rivisitata di Mario Bros. Arcade anche in tutti i titoli di Super Mario Advance rilasciati su Game Boy Advance. Mentre, in tempi più recenti, il titolo è stato incluso nella Virtual Console Wii, Wii U e 3DS fino ad arrivare alla più recente Arcade Archives curata e rilasciata da HAMSTER Corporation a partire dal 2017 su Nintendo Switch. Non va infine dimenticata la pregevole presenza del titolo, insieme all’originale Donkey Kong, nel Nintendo Classic Mini: Nintendo Entertainment System rilasciato da Nintendo nel 2016 e che ha lanciato il trend di riscoperta delle console storiche in versione miniaturizzata.
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