Enotria The Last Song: Performance PS5 buone, ma c’è qualcosina da sistemare
Le Performance di Enotria The Last Song sono buone anche su console, per quanto da qualche problemino non si scappa...
Inizio questo mio articolo Enotria “The Last Song: Performance PS5” con qualche riflessione: alcuni mesi fa era stata pubblicata una demo per permettere al pubblico di provare Enotria The Last Song in anteprima, a differenza di come dovrebbe solitamente accadere però, la demo non ha portato molto ben volere nei confronti del souls like italiano.
Specie su PlayStation 5, le performance del gioco erano traballanti a dire poco. Tra il bloom fastidioso, il frame rate ballerino e alcuni glitch grafici, il prodotto non si presentava sotto una luce particolarmente convincente, specie considerando come, ai tempi, la release era imminente (poi posticipata).
Enotria The Last Song Performance PS5 | Qualcosa va sistemato
A un giorno dal lancio ufficiale, abbiamo potuto provare anche la release PlayStation del titolo di Jyamma Games (del quale potete trovare la nostra recensione qui, fatta però su PC). Il resoconto dopo aver giocato completamente la prima zona (anche presentata nella demo) ed essermi addentrato anche nella seconda e nella terza, è tutto sommato positivo.
Il genere souls like non è estraneo ad avere titoli di punta afflitti da problemi di performance vari, basti pensare a Lords of the Fallen uscito l’anno scorso o persino a ognuno dei titoli From Software, sempre con qualche piccola imperfezione tecnica.
Enotria The Last Song poteva essere un nuovo caso simile a Lords of the Fallen, se fosse uscito in una forma simile a quella presentata nella demo. Tuttavia, la situazione è decisamente migliore al lancio.
Frame rate
Sotto il lato del frame rate, il gioco tiene botta bene in entrambe le modalità offerte. Come tanti giochi infatti, Enotria offre sia la modalità Grafica che quella Performance, una a 30 fps e l’altra invece che punta ai 60. Nessuna delle due è perfette, ma l’esperienza è comunque soddisfacente in entrambe.
Ho voluto “stressare” la modalità Grafica come principale focus e il gioco è riuscito a non avere crolli evidenti per le ore che ho potuto giocare, anche con dei boss opzionali con attacchi molto scenici che occupavano parecchio schermo e lo riempivano di particellari.
I 30 non saranno ideali per tutti, me ne rendo conto, ma il fatto che il gioco riesca a tenerli con una buona solidità è comunque positivo. Inoltre non c’è un notevole input delay, cosa che permette al gameplay difensivo del titolo di brillare.
In modalità performance i 60 sono raggiunti abbastanza bene e abbastanza spesso ma si possono notare cali più frequenti rispetto alla modalità performance. Detto questo, la Performance è una scelta valida anche per altri motivi che andrò a spiegare a breve.
Tutto sommato, il titolo di Jyamma è riuscito a presentarsi in buona forma sulla console Sony e considerato il notevole impatto visivo, sono soddisfatto.
Grafica
Sotto il punto di vista grafico c’è qualche crepa che purtroppo ho trovato impattante sull’esperienza. Niente che possa veramente rovinare il gioco, ma alcune delle idee estetiche notevoli che Enotria prova a mostrare ne risentono e non poco.
Il principale punto critico è a mio parere il rendering dell’acqua. In tutte le tre zone che ho esplorato, il mare è un elemento chiave dell’estetica e purtroppo spesso è piuttosto bruttino da vedere. Ciò lo attribuisco anche a un probabile glitch grafico presente nella versione odierna del titolo.
Questo glitch è particolarmente facile da notare nella seconda zona, dove si vede come l’acqua del mare non venga caricata perfettamente dalla console, nemmeno in modalità grafica. Anzi a tratti è possibile vedere enormi pixel blu sull’acqua.
L’acqua che si trova invece sulla mappa camminabile è molto ben renderizzata e reagisce anche bene quando ci si muove dentro. C’è inoltre un problema nel rendering della mappa in lontananza, cosa che non sarebbe un grosso problema, se non fosse che l’art design spesso punta a mostrarti dungeon lontani ai quali si arriverà dopo ore di gioco.
Nella seconda mappa in particolare c’è un tempio enorme al quale viene spesso portata l’attenzione, peccato che sia tutto composto da texture non caricate dalla console, che lo fanno sembrare un ammasso di fango.
Proprio per queste imperfezioni grafiche, vale la pena prediligere la modalità performance a quella grafica, anche nel caso i 30 fps vi vadano bene. Per evidenziare invece le sezioni positive, il problema con il bloom è stato risolto e il gioco in generale ha un impatto grafico impressionante.
Certo, l’art design eccelso aiuta, ma anche la realizzazione tecnica è di alto livello, come mai visto in una release italiana fin’ora. Consiglio solo di disattivare il motion blur, in quanto a mio pare sfoca troppo l’inquadratura, che in un titolo dall’impronta action è per forza di cose sempre in movimento.
Conclusione: Enotria The Last Song Performance PS5 buone, ma…
Enotria The Last Song non è un miracolo di ottimizzazione o realizzazione tecnica, tuttavia penso che il risultato presentato su PlayStation 5 sia lodevole. Escludendo il glitch grafico che può rovinare l’estetica del mare, il resto dei problemi sono sorvolabili e in linea con i piccoli difetti che quasi sempre caratterizzano il genere souls like.
Se la Demo vi aveva spaventati, dategli una chance ora. La build disponibile è buona e se venisse risolto il problema del mare, ci sarebbe tutto sommato poco di cui lamentarsi. Non vi troverete davanti un comparto tecnico inattaccabile, ma il gioco merita.