Earthrise : Intervista al lead artist

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Earthrise è da molti atteso come il salvatore della patria Sci-fi, un titolo che potrebbe rivoluzionare il genere e renderlo un punto di riferimento. Oggi abbiamo la possibilità di intervistare Ed Mattinian, Lead Artist per Masthead Studios, responsabile quindi della realizzazione grafica del titolo.

GS: Puoi parlarci delle tue esperienze passate nel mercato dei videogiochi? Quali sono i tuoi titoli preferiti?

Ed: Prima di tutto vorrei ringraziarvi per il vostro interesse in Earthrise e nel team di sviluppo. Siamo veramente felici che ci sia così tanta attenzione intorno a noi,  non solo allo stadio finale ma anche durante tutto il processo di sviluppo. Le mie precedenti esperienze con il mercato dei videogames spaziano dal comprare i videogame a giocarli (NdR: umorismo bulgaro evidentemente), sono più un tipo da sparatutto.

GS: E’  difficile ovviamente creare, in un Mmo sci-fi, qualcosa (un oggetto, un luogo, un edificio) che non esiste nelle nostre vite. Qual è la cosa più importante da fare (e da pensare, precedentemente) per dare un’aspetto artistico credibile  ad una di queste creazioni, per assicurare un adattamento perfetto al mondo di gioco?

Ed: La cosa più importante è portare nei fatti e bilanciare le tue idee di design. Un concept artist lo fa guardando un sacco di esempi. Se abbiamo da fare, per esempio, un qualche tipo di reattore, prima iniziamo cercando immagini di reattori e finiamo con una cartella piena di foto dell’acceleratore del Cern.  I riferimenti sono la chiave per avere design credibili, l’immaginazione e l’abilità di un artista sono le chiavi per avere un designi sci-fi che appaia "figo".

GS:  Penso che, come artista, tu ami, o semplicemente ti piaccia, il concetto classico di "bellezza", come quello di un dipinto di Raffaello per esempio. Quindi, come si fa ad inserire, a bilanciare, la naturale tendenza di un artista per questo tipo di "bello" in un prodotto estremamente futuristico come un apparentemente freddo Mmo sci-fi? E’ possibile applicare il concetto classico di bellezza alla texture di una pistola laser?

Ed: Direi che i prodotti tecnologici hanno una bellezza intrinseca. Gira tutto intorno alla sua funzione e a come quel "prodotto" è disegnato per la sua funzione.  Quella è la bellezza che cerchiamo.

GS: Quali sono i passi che portano le idee del team nella fase di programmazione al computer?

Ed: Quelle sono le più difficili. Le idee inerenti al gameplay e alle meccaniche di gioco per la fase di programazione di solito arrivano dai game designer. Ma non è raro che un artista disegni qualcosa e che si dica: "Bello, possiamo metterlo nel gioco?", così spieghiamo ai programmatore come vogliamo che questa feature si comporti. Siccome siamo abituati a comunicare in una maniera più visiva, lo spieghiamo in qualcosa tipo un fumetto, ma ovviamente non passiamo le giornate a disegnare fumetti ai programmatori.

GS: Ci saranno tipi di architetture differenti nelle città e negli di edifici di Earthrise?

Ed: Si, stiamo lavorando duro così che zone differenti possano avere il proprio look,  mantenendo comunque uno stile condiviso ove possibile.

GS: Che tipo di tools utilizzi nel tuo lavoro quotidiano? Qual è la parte più difficile nella creazione di una texture?

Ed: Beh un concept artist e un texture artist usano Photoshop e i nostri tools proprietari per aiutare nel lavoro quotidiano mentre i modellatori e gli animatori lavorano su 3d studio max. La parte più difficile nel creare una texture è creare una texture (Ndr: ancora umorismo bulgaro), è potenzialmente pericoloso perciò fatelo a vostro rischio e pericolo.

GS: Quello che abbiamo già visto nelle immagini a proposito di ER spiega già in parte lo stile del gioco. Ovviamente i soli screen non possono spiegare la varietà delle situazioni, personaggi e mob che si potranno incontrare o visitare. Quindi ti chiedo: prevarrà uno stile maggiormente legato allo sci-fi o al post-apocalittico? Più paesaggi desolati o cittadelle iper-tecnologiche? Enormi topi mutanti o robot armati di lanciarazzi?

Ed: Lo sci-fi prevarrà senz’altro, ma non penso che questa etichetta renda merito al gioco. Potremo avere un mix di entrambe le cose se il tutto sarà bilanciato, in modo da non stridere o contrastare troppo ed apparire continuo e amalgamato. In quel caso potresti trovarti contro un topo gigante armato di lanciarazzi …

GS: Parlando di personaggi, ogni fazione avrà una sua precisa riconoscibilità? Potremo decidere che aspetto avere in fase di creazione?

Ed: Si, il giocatore avrà la possibilità di personalizzare il suo aspetto. Potrà decidere il colore del suo equipaggiamento a seconda della sua affiliazione ed aggiungere varie decalcomanie o simboli per mostrarla.

GS: Parlate molto dell’aspetto visivo del crafting. Avete detto che si potrà decidere come un oggetto potrà apparire a seconda di come lo si costruirà. Quanto differiranno, quindi, due armi dello stesso tipo? Ci puoi spiegare meglio il concetto?

Ed: Le armi avranno un aspetto diverso a seconda del materiale con cui sono costruite. Il crafting in sé è così complesso che avrei più difficoltà a spiegartelo in poche parole che non realizzare un fumetto con te come protagonista :).

GS: Come detto, ER risulta un insieme di molti generi fantascientifici. Quali film, libri o giochi vi hanno ispirato?

Ed: Sarebbe una lunga lista elencarteli tutti, anche perchè le influenze sono state multiple durante il processo di creazione. Mi ricordo che nei primi mesi usavo guardare film con un proiettore, in ufficio. I più memorabili sono stati Minority Report, Equilibrium e The island. C’è stato un altro momento in cui volevo aggiungere elementi art decò all’architettura, subito dopo aver visto Sky Captain. Personalmente la serie di Ghost in the Shell è stata di grande ispirazione sia da un punto di vista concettuale che visivo.

Ringraziamo Ed per la spiritosa intervista.