[E3 2014]Indiecade

L’E3 è finito da quasi un mese, e noi abbiamo ancora qualcosa da raccontarvi. Dobbiamo ammetterlo: siamo stati piuttosto lenti, ma questo ultimo pezzo è qualcosa di cui pochi altri hanno parlato. C’è un angolo della fiera, chiamato Indiecade, dove avvengono magie: è uno spazio espositivo relativamente ristretto, dove però si concentrano decine di sviluppatori indipendenti ed altrettanti progetti. Alcuni sono interessanti esperimenti, altri sono potenziali capolavori, altri ancora non sono nemmeno videogiochi, ma tutti con un comune denominatore: la passione di creare qualcosa di unico e personale.
Ci sarebbe voluto un giorno intero per provare a dovere tutto, ma abbiamo comunque una lista ben fornita di nomi di cui parlarvi.

Anamnesis
Chi vi scrive è convinto sin dal principio che l’Oculus Rift rappresenti il futuro dei videogiochi, e il fatto che inizino ad esserci giochi esclusivi per esso (come Loading Human) lo dimostra. Creato da due studenti universitari, Anamnesis è un’avventura investigativa in prima persona ambientata in una Los Angeles post-moderna colpita da un’epidemia. Nei panni di un agente della FEMA, bisogna indagare sulla sparizione di alcuni rifugiati da una struttura, alternando l’uso del display tradizionale al dispositivo VR, il cui scopo è quello di simulare degli speciali occhiali all’interno del gioco che permettono di vedere una stanza con gli occhi dell’ultima persona che vi ha vissuto. La modalità cambia nel momento in cui solleviamo l’Oculus e lo mettiamo davanti agli occhi.
Concettualmente piuttosto semplice, ma intriga l’impressione di star rivivendo i flashback di una classica serie poliziesca.
Elegy for a Dead World
Se conoscete Dejobaan Games, allora sapete anche che sono matti. Non c’è nulla di serio nelle loro produzioni, a partire dai nomi dei giochi (come Drunken Robot Pornography o AaaaaAAaaaAAAaaAAAAaAAAAA!!! — A Reckless Disregard for Gravity), e non si salva nemmeno il sito.
In virtù di questo, siamo rimasti esterrefatti dallo scoprire Elegy for a Dead World, un gioco decisamente privo di ironia.
Il gioco è estremamente concettuale: nei panni di un astronauta, si esplorano mondi alieni dove le civiltà che li abitavano sono morti da lungo tempo. Lo scopo del giocatore è interpretare ciò che vede e trova (camminando lentamente su fondali bidimensionali) e dare un senso all’origine, vita ed estinzione di questi popoli. In che modo? Scrivendo. Esistono una modalità totalmente libera ed una guidata, e non c’è un modo giusto o sbagliato, poiché lo scopo ultimo è uno soltanto: condividere la tua storia.
Un esperimento sociale come questo l’avevamo già visto con l’horror Home, ma qui tema e modalità (e la resa grafica) sono decisamente diversi.Nova-111

Un po’ roguelike, un po’ gioco esplorativo à la Steamworld DigNova-111 mette il giocatore alla guida di una navicella scientifica che tutto sembra fuori che una nave, in cui il giocatore scava ed esplora pianeti alieni divisi in quadrati, collezionando oggetti per potenziare la nave e ottenere nuove abilità. La particolarità di questo titolo è la fusione tra turni e tempo reale: i movimenti del giocatore e dei nemici sono a turni, ma spesso e volentieri sono presenti elementi che agiscono ignorando questo fattore. Giocandolo ci ha preso parecchio, ed è piuttosto fuori dagli schemi. Da tenere d’occhio.Long Take

Avete mai pensato di giocare un platform senza esserne il protagonista, e senza nemmeno essere un personaggio all’interno dello stesso? Long Take vi mette nei panni di nientemeno che la telecamera, che deve seguire e tenere inquadrato l’eroe come se stesse girando un film, impedendo che esca fuori dalla scena e, al contempo, impedendogli di morire contro ostacoli inevitabili – e qui viene la particolarità del gameplay: tutti gli elementi del gioco esistono solo fintanto che sono all’interno dell’inquadratura, pertanto per salvare il protagonista da, ad esempio, un missile che lo sta per colpire, è sufficiente zoomare a sufficienza da tenere fuori campo la bomba. La versione provata da noi è quella prevista per il rilascio commerciale, ma potete già provare l’originale su Kongregate.
Paparazzi
Al contrario di Elegy for a Dead World, questo è il tipico gioco che ci saremmo aspettati da Dejobaan, e invece è l’opera di Pringo Dingo Games, un collettivo di studenti californiani. Paparazzi è un gioco competitivo a due giocatori, dove uno impersona, per l’appunto, un paparazzo, controllandone l’obbiettivo con il mouse, e l’altro una celebrità, da muovere sullo schermo di gioco e nascondendolo tra folle, palazzi e ostacoli vari per impedire di essere fotografato e raggiungere la sua limousine. Il risultato è demenziale: la vittoria è ottenuta da chi ha ottenuto il miglior punteggio, che per il VIP vuol dire cercare di non perdere dignità evitando le foto, mentre per il fotografo aumentare i soldi ottenuti con ogni scatto aggiuntivo. Stupido? Sì. Divertente? Anche.please be nice 🙁
Questo è qualcosa che va oltre al gioco, ammesso che di gioco si possa parlare: please be nice 🙁 è un esperimento in continua evoluzione, costruito interamente seguendo le richieste degli utenti. Proviamo a spiegarci meglio: la base, ovvero la versione 1, è (o meglio, era) un gioco bidimensionale vuoto che finiva portando il protagonista, un quadratino, nell’angolo in fondo. Il primo giocatore a completare il gioco ha potuto dare il suo primo suggerimento per ampliarlo, ovvero inserire tre diversi personaggi.
Oggi, la versione 133 (l’ultima), ha in mezzo di tutto: carri armati, pokémon, doge, barili esplosivi, frasi random, e chi più ne ha più ne metta. Il potere dell’internet.

Potete provarlo qui.FRACT OSC
Onestamente? Non ci abbiamo capito nulla, ma è bellissimo lo stesso. Traducendo alla lettera quanto riportato nel suo sitoFRACT OSC è un gioco di “esplorazione musicale in prima persona ispirato dai sintetizzatori”. Lo stile è ispirato da giochi come RezTron 2.0 Darwinia, ma sul gameplay la confusione è pari quasi solo a quella di Antichamber. Questo è il tipico caso di gioco che viene voglia di provare a vista anche senza saperne nulla, ed è probabilmente l’unico modo con il quale è possibile interfacciarvisi. Dal momento che è già disponibile su PC e Mac, non possiamo far altro che indirizzarvi a Steam, ma se preferite è disponibile anche su GOG.com .

Road Not Taken
Non fatevi ingannare: sembra il classico gioco carino e innocente, ma in realtà è infido sia nelle meccaniche che nei temi. Road Not Taken è un roguelike a turni in cui impersoniamo un mago e dobbiamo risolvere puzzle (divisi in stanze attraverdo diverse quest) basati sul sollevamento di oggetti, stando attenti al mana consumato. Sebbene i personaggi siano molto vivaci, la trama (almeno nominalmente) porta il giocatore a riflettere sulla vita di ogni giorno e sulle proprie aspettative.

Project Heera: Diamond Heist

Un gioco non molto originale ma dannatamente divertente: Project Heera è guardie e ladri in multiplayer, dove due squadre competono per catturare o proteggere i diamanti nella mappa. La partita si compone di tre round in cui le posizioni si invertono, e vince la squadra che ha catturato più diamanti. La particolarità nel gameplay è che poliziotti e criminali hanno abilità diverse, e nessuno vede nulla finché non finiscono nel rispettivo campo visivo.
L’ambizione dello sviluppatore è rendere questo gioco un nuovo punto di riferimento per gli E-sports. 

Knight & Damsel
Siamo tutti molto abituati al cavaliere che salva la principessa, ma cosa succede se anche la principessa vuole salvare il cavaliere? Il gioco di MK-Ultra, dal titolo Knight & Damsel, è un gioco che combina cooperazione e competizione in un gioco per due persone. Gentiluomo e dama si dividono lo schermo in due, e vince il primo che raggiunge l’altro, in un percorso in cui ambo le parti possono aiutarsi o ostacolarsi spedendo sopra (o sotto) casse ed altri oggetti.
Molto carino, ma ha un grosso difetto: è esclusivo per Ouya. Speriamo cambino idea.
Xing – The Land Beyond
Ultimo ma non meno importante, è un altra avventura in prima persona che fa uso dell’Oculus Rift – per il quale, fra l’altro, abbiamo potuto usare il nuovo dev-kit ad alta risoluzione. Xing permette di visitare molti luoghi onirici, che combinano varie influenze stilistiche da varie civiltà storiche (ma senza mancare di un po’ di fantasia) e nei quali occorre risolvere puzzle sia logici che fisici, con luoghi che mutano completamente il loro aspetto. Sebbene il gioco sia fruibile anche senza il visore, esso fa una grande differenza: la qualità grafica, unita alla cura degli ambienti e un buon comparto audio, fa sì che indossare l’Oculus e un paio di cuffie vi immerga totalmente in un mondo immaginario dal quale non vorrete più uscire.

 

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