Diablo III: Provata la beta
Diablo III è senza dubbio uno dei giochi più attesi in assoluto nel campo del gaming per PC. La Blizzard ha da sempre sfornato titoli, come Warcraft, Starcraft, e appunto Diablo, che sono entrati nel cuore di tutti creando un fanbase impressionante. Diablo è sicuramente il più acclamato tra gli hack n’slash, un gioco in visuale isometrica dove, armati di mouse e tastiera, esploreremo grandi zone falciando a più non posso orde di mostri e demoni. Dopo l’uscita del bellissimo Starcraft II è ormai il turno del nuovo capitolo di Diablo e dopo mesi e mesi passati tra informazioni conferite col contagocce, ecco che alcuni fortunati hanno ricevuto la beta per provarlo con mano… e noi lo abbiamo giocato per dirvi con esattezza cosa dovrete aspettarvi!
Deckard Cain: coriaceo o immortale?
Per il momento sappiamo poco della storia che ci vedrà protagonisti in Diablo III. Il personaggio che abbiamo creato arriverà a Tristram, la famosa città dove ci trovavamo nel primo capitolo e a cui abbiamo fatto un breve ritorno anche nel 2, e si renderà conto che nelle vicinanze delle sue rovine un bel gruppo di uomini e commercianti hanno fondato una nuova città: Nuova Tristram. Le cose però non vanno nel migliore dei modi: dei mostri non morti sono iniziati ad apparire nelle vicinanze del posto e attaccano le persone, ormai portate all’esasperazione, che già vociferano del ritorno del re non morto Leoric, che abbiamo già conosciuto nei capitoli passati. Come se non bastasse, il vecchio saggio Deckard Cain, colui che ci ha accompagnato con i suoi consigli (e la sua abilità di identificare gratis gli oggetti, soprattutto) negli altri giochi, sembra scomparso nelle catacombe. Al momento del nostro arrivo abbiamo avvistato una stella cadente, presagio di fortuna o di sventura?
Per la durata della beta avremo appena il modo di addentrarci nelle catacombe per salvare il vecchio Cain, sotto la richiesta di Leah, sua nipote adottiva e figlia della strega Adria, una vecchia conoscenza del primo gioco di Diablo. Entreremo dunque nelle catacombe sbaragliando una enorme quantità di non morti, per scoprire poi che Leoric è tornato sul serio… ed è anche incazzato.
Le classi e le skill
Avremo un totale di 5 classi tra cui scegliere, alla creazione del nostro personaggio. Non sperate: come negli altri giochi di Diablo non potremo personalizzare esteticamente il nostro personaggio, ma almeno stavolta potremo decidere, per ogni classe, se si tratta un uomo o di una donna. Vediamole una per una.
Barbarian: il barbaro fa il suo grande ritorno, dopo la sua comparsa in Diablo II. Questo grosso energumeno è in grado di sferrare potenti colpi in grado di lanciare letteralmente via i nemici, ma il suo punto di forza è la resistenza. Un tank perfetto infatti, grazie a tutte le skill che oltre alla sua resistenza naturale ne alimentano anche punti vita, soglia del dolore e quant’altro. Le sue abilità spaziano da queste skill di protezione ad altre che servono a infliggere più danni, singolarmente o ad area. Le skill di attacco del Barbaro oltretutto serviranno per aumentare la sua barra della Furia (che se non usata scenderà poi gradualmente) e i suoi punti possono essere usati per l’attivazione di altre abilità, come anche i gridi di battaglia che infliggeranno status negativi ai nemici o positivi per il party.
Witch Doctor: il Witch Doctor fa in questo capitolo la sua prima apparizione. Un sostituto piuttosto simile, comunque, al nostro amato Negromante. Dalle apparenze di uno sciamano di una qualche tribù, infatti, il Witch Doctor fonda il suo stile di battaglia tra attacchi velenosi, maledizioni varie e naturalmente le immancabili evocazioni, che ci accompagneranno sin dal primo livello con 3 cani zombie molto forti e coriacei.
Demon Hunter: fa il suo debutto in questo capitolo anche il Cacciatore di Demoni. Quest’uomo misterioso preferisce il combattimento sulla lunga distanza, utilizzando una doppia balestra. Possiede addirittura due tipi differenti di mana, con i quali può attivare le sue abilità, che spaziano da attacchi speciali con la balestra, capaci anche di fargli percorrere improvvisamente grandi distanze all’indietro per allontanarsi dai nemici mentre spara (o magari rallentando i movimenti dei gruppi di mostri), o abilità di trappole, usate per piazzare zone per terra che sortiranno vari effetti negativi sui nemici che ci passano sopra.
Monk: il monaco ha in questo capitolo la sua seconda occasione, poichè era già comparso sull’espansione del primo Diablo. Questo personaggio combatte il male per il suo voto di battersi contro la malvagità e nel farlo utilizza semplicemente i suoi pugni, pregni di energia interna. Le sue abilità di attacco gli permettono di colpire con velocissime combo i nemici, utilizzando oltretutto il bonus di attacco di qualunque arma tenga in mano (può anche tenere in mano una spada, ma colpirà con i pugni avvantaggiandosi però del danno che farebbe normalmente la spada stessa), e ogni suo attacco gli caricherà, allo stesso modo del Barbaro, la barra del Ki, che gli permetterà di usare poi altre skill molto utili soprattutto in gruppo, come una cura ad area, o Mantra che danno potenziamenti a tutta la squadra, così come faceva anche il Paladino in Diablo 2.
Wizard: l’ultima classe è quella dell’immancabile mago. Le sue Skill non hanno una grossa varietà, sono quasi tutte fondate su attacchi magici di massa e sulla distruzione totale del campo di battaglia. La cosa interessante, che lo differenzia dalle vecchie versioni, è che alcune delle sue Abilità sono chiamate "Magie accademiche". Queste magie costeranno 1 punto di mana in meno per ogni livello conseguito dal personaggio (portando, alla lunga, la maggior parte di esse ad essere così lanciate in maniera totalmente gratuita).
Gameplay: I cambiamenti da Diablo II
In questa sede, piuttosto che spiegare ogni meccanica di gioco, ci limiteremo a spiegare le differenze tra Diablo II e il nuovo capitolo… e bisogna ammettere che da questo punto di vista il tutto è risultato piuttosto deludente: invece di mettere interessanti aggiunte, sembra piuttosto che le cose siano state soprattutto tolte. Innanzitutto le skill dei personaggi non hanno più gli Skill Tree. In Diablo II ogni volta che conseguivamo un livello potevamo scegliere un ramo specifico di abilità e sbloccare la skill che più ci aggradava, avanzandola anche di livello con i punti ottenuti per renderla più potente. In Diablo III invece ogni personaggio ha appena una ventina di skill in tutto, ognuna da un singolo livello, e sbloccabili a seconda del livello a cui siamo arrivati, fino al raggiungere del livello 30 in cui le avremo sbloccate tutte. L’unica cosa che ci blocca dall’usarle tutte assieme è un sistema di barra alla Guild Wars, in cui potremo equipaggiare assieme solo un certo numero di Skill, a partire da 2, fino ad arrivare a 6 man mano che avanzando di livello sbloccheremo i suoi slot. L’unica cosa che ci permetterà di potenziare le Skill saranno alcuni oggetti magici che potremo "legare" a ciascuna Skill per dargli un effetto extra, cosa che seppur in minima parte può personalizzare un personaggio da un altro. Sì, perchè, in termini di personalizzazione, abbiamo perso totalmente anche la possibilità di inserire i punti nelle caratteristiche che ci aggrada. Negli scorsi capitoli infatti, avanzando di livello, ottenevamo un certo numero di punti da distribuire tra le caratteristiche di forza, magia, destrezza e così via, mentre in questo capitolo a quanto pare il tutto verrà deciso automaticamente dal computer al nostro avanzare di livello (speriamo sia una caratteristica della sola beta e che nel gioco completo questo non accada.)
Gli oggetti che raccogliamo, se non ci servono, possono avere 4 utilizzi diversi. Uno di essi è il solito, cioè quello di venderlo ai mercanti per ottenere in cambio denaro. Altrimenti potremo decidere di portarlo a una delle due aste online, per venderli agli altri giocatori, una di esse utilizzerà la moneta di gioco, l’altra la valuta reale, probabilmente pagabile tramite Paypal. L’ultimo modo di utilizzare gli oggetti inutili è quello di riciclarli: potremo infatti smembrare armi e armature in materiali da portare poi al fabbro della città, così che possa plasmare nuovi pezzi di equipaggiamento con le caratteristiche che saremo noi stessi a decidere, più o meno potenti a seconda del nostro livello, ma anche a seconda del "Rank" stesso del fabbro.
Per il resto non ci sono enormi cambiamenti, se non nello stile di gioco in sè: infatti non sarà più consigliabile caricare a testa bassa i nemici come facevamo prima, protetti da quantità industriali di pozioni curative, ma sarà necessario utilizzare una strategia più delicata, a causa del fatto che ora le pozioni, oltre ad essere molto più rare, hanno un tempo di cooldown abbastanza lungo che renderà impossibile curarsi ulteriormente fino alla sua scadenza, a meno che non si usino skill curative come quella del Monk. L’unico modo per curarsi durante la battaglia a parte questi modi (una volta che la battaglia è finita e non ci sono mostri che ci attaccano, la nostra vita si ripristinerà automaticamente) è quella di trovare particolari ampolle lasciate casualmente dai mostri che sconfiggiamo: passando sopra ad esse verremo curati di un certo quantitativo di vita all’istante.
Zona tecnica
Naturalmente, a distanza di tutti questi anni, la grafica rispetto a Diablo II è migliorata in maniera incredibile, anche se non come ci si aspetterebbe da questa generazione. Il trucco del gioco in visuale isometrica è infatti l’impossibilità di avvicinarsi con la telecamera ai personaggi e all’ambiente, altrimenti vedremo sicuramente un dettaglio molto limitato, cosa che comunque farà senza dubbio piacere a chi possiede un PC non troppo potente. Una particolare menzione va fatta comunque alla fisica: è una gioia per gli occhi vedere il realismo con cui i nemici vengono sparati via dai colpi del Barbaro, o il modo in cui rimangono a terra le chiazze di sangue, o ancora il modo in cui vengono distrutte casse e barili. Purtroppo, è lo stile grafico quello che fa storcere un occhio: dal tema gotico al quale siamo abituati siamo passati a un orribile stile cartonoso molto simile a quello di World of Warcraft, cosa che da quando si sono viste le prime immagini ha fatto poco piacere a tutti i fan, al quale si aggiunge all’assenza del famoso Light Radius. Potremo infatti vedere i nemici che ci circondano a qualunque distanza, grazie a una illuminazione dell’ambiente anche troppo colorata, per essere Diablo. Per quanto riguarda il comparto audio, almeno la beta ha deluso parecchio: nessuna traccia musicale di rilievo e un doppiaggio inglese poco sentito e impegnato. Speriamo che molte cose migliorino in fase finale, anche se ormai direi che c’è poco da sperare in questo senso.
Per concludere
Diablo III si preannuncia un successore che farà storcere parecchio il naso ai fan più accaniti. Dallo stile grafico, al nuovo sistema di skill e di punti Stat, si ha quasi l’impressione che gli sviluppatori abbiano preso Diablo II, abbiano tagliato cose qua e là, ne abbiano aggiunta qualche altra come contentino e migliorato la grafica per renderla più o meno al passo con i tempi. Rimane comunque il fatto che come gioco in sè sarà sicuramente eccezionale e le nuove classi sono molto variegate e divertenti, permettendoci di giocare online in gruppi da 4 persone, di fare pvp e anche di scambiare oggetti con i vari personaggi del nostro account, grazie alla Cassa che, contrariamente agli scorsi capitoli, è comune per tutti i nostri personaggi. Quando il gioco uscirà, comunque, scopriremo se molte di queste cose sono state migliorate, e potete star certi che troverete qui ad aspettarvi una recensione definitiva.