Cosa leggere se ti piace Dark Souls?
In questo editoriale, vi consigliamo cosa leggere se siete amanti di Dark Souls.
Benvenuti in questa nuova rubrica di GameSource. Come avrete potuto intuire dal titolo, all’interno di questi editoriali cercherò di darvi dei consigli letterari in base ai vostri gusti videoludici. Essendo un amante dei videogiochi così come della letteratura, mi sono trovato spesso a vagare all’interno del web alla ricerca di un libro che potesse in un certo qual modo regalarmi atmosfere o sensazioni simili a quelle provate con un determinato videogioco (o viceversa). A parte un’altra rubrica curata da Mattia Nesto su un altro sito di qualche anno fa, non ho trovato molto. Motivo per il quale ho deciso di imbarcarmi in quest’avventura in cui tenterò umilmente di dare le risposte a queste domande e condividerle con voi. Questo è il primo episodio di questa rubrica e mi sembrava doveroso fare una premessa di questo tipo. Ora, però, è il tempo di passare al contenuto vero e proprio.
In questo editoriale, risponderò a una domanda che sono sicuro molti di voi si saranno posti: “cosa posso leggere se mi piace Dark Souls?” Iniziamo.
Frammenti
Dark Souls, si sa, è un’opera di FromSoftware del 2011 che ha avuto un enorme impatto nel mondo videoludico, riuscendo a donare ai videogiocatori un’esperienza completamente diversa da quella degli altri titoli di quegli anni.
Il livello di sfida, il world building e il level design erano assolutamente sopraffini e non fecero altri che confermare – e affermare – l’estro e il genio di Hidetaka Miyazaki, la mente dietro Dark Souls. Certo, molti di voi potranno giustamente chiedersi come mai non consideri Demon’s Souls il titolo seminale che invece è, per me, Dark Souls, nonostante il primo sia uscito nel 2009.
Il motivo è semplice: Demon’s Souls fu semplicemente il banco di prova, il test, per mettere le radici su quello che poi sarebbe stato Dark Souls. A livello di gameplay e, soprattutto, level design, Dark Souls è stato sicuramente superiore al suo padre spirituale. Il mondo sferico proposto da Dark Souls, con mappe totalmente interconnesse tra loro con una struttura non così dissimile da quella dei più vecchi metroidvania, fu sicuramente una scelta artistica più dirompente rispetto a quella dei livelli proposti in Demon’s Souls.
Il maggior successo di Dark Souls rispetto a Demon’s Souls fu inoltre decretato da due ulteriori fattori: Dark Souls uscì su tutte le piattaforme, laddove Demon’s Souls era un’esclusiva Sony; Dark Souls era poi molto meno fumoso di Demon’s Souls nella trama. Quest’ultimo fattore va sicuramente spiegato ed è un punto fondamentale per il nostro proposito videoludico/letterario.
Dark Souls, fin dal suo incipit, non propone all’utente una vera e propria trama. È più corretto, infatti, parlare di lore o di trama ambientale. La storia è già avvenuta e noi siamo alla fine di essa, ignari e curiosi su quale sia il nostro scopo e il nostro ruolo all’interno di essa. Per ottenere informazioni, dovremo leggere le descrizioni degli oggetti o conversare con gli NPC presenti nel gioco. Non otterremo mai delle risposte piene ed esaustive, a volte saremo costretti a speculare. Ma è proprio lì, la magia del titolo. Tuttavia, rispetto a Demon’s Souls, Dark Souls ci aiuta un po’ di più a unire i puntini di questa trama frammentata e frammentaria, donandoci inoltre maggiore soddisfazione laddove avremo colto lo spunto giusto per giungere alla conclusione corretta.
Ed eccoci al punto. Esiste un’opera letteraria in grado di donare sensazioni simili? Sì, e non è poi così conosciuta. Sto parlando del ciclo del “Libro del Nuovo Sole” di Gene Wolfe.
Il Libro del Nuovo Sole
Gene Wolfe è stato un autore americano di fantasy e fantascienza molto apprezzato all’estero, ma purtroppo poco conosciuto in terra nostrana. Neil Gaiman stesso si è più volte riferito a Wolfe come uno dei più grandi autori di fantasia della letteratura contemporanea. E a ragion veduta, aggiungerei. Tra i suoi libri, spicca sicuramente la saga del Libro del Nuovo Sole. Una saga letteraria composta da cinque libri – pubblicati in Italia da Fanucci Editore – in cui seguiamo le gesta del protagonista Severian. Il genere di provenienza di quest’opera è ascrivibile a quello che in inglese è chiamato “Science Fantasy”, ovvero un’opera in cui vengono mescolati elementi fantasy a elementi di fantascienza.
Se science fantasy è il macro-genere di quest’opera, il sottogenere è quello del “dying Earth” (Terra morente), in cui il mondo sta giungendo alla fine dei suoi giorni. Ed è proprio qui il primo punto di contatto con Dark Souls. Nei libri di Wolfe, siamo catapultati al termine di quell’universo, in un mondo cupo e in rovina nel quale la popolazione è rassegnata alla fine che li attende. Il sole, infatti, sta morendo e presto il pianeta morirà. A questo poi va aggiunto che la storia è collocata nel futuro, ma non è un futuro futuristico (perdonate il gioco di parole).
Nonostante ci sia stato del progresso tecnologico nel corso della storia, noi ci troviamo alla fine dei giorni del pianeta, dove la società ha fatto dei passi indietro per tornare a una struttura pseudo-medievale. E tutto ciò che è stato costruito con la tecnologia nelle epoche passate non viene compreso e, anzi, viene percepito come qualcosa di magico.
È in questo contesto che si muove il nostro protagonista, Severian. Severian è un apprendista appartenente alla gilda dei torturatori. Il compito della gilda è eseguire gli ordini dell’Autarca e giustiziare tutti colori i quali vengono ritenuti colpevoli. La vita di Severian cambia quando gli viene ordinato di giustiziare una giovane fanciulla. Il nostro si rifiuterà e aiuterà quest’ultima a realizzare il suo “ultimo desiderio”. Severian verrà quindi esiliato e costretto a un lungo viaggio, nel quale imparerà a conoscere questo mondo in rovina e ad affrontare l’odio della gente verso chi esercita una professione come la sua. L’unica sua compagna stabile sarà la sua fedele Terminus Est: la spada regalatagli dalla gilda.
La narrazione di Wolfe è tutta in prima persona e ci permette di addentrarci meglio nella psicologia del personaggio. Questo tipo di narrazione permette, però, di creare un ulteriore effetto nella mente del lettore: Severian conosce sicuramente il mondo in cui si muove meglio di noi lettori e questo porterà il personaggio a non darci sempre tutte le spiegazioni di cui invece avremmo bisogno per comprendere tutto al meglio. In quei momenti potremo infatti solamente prendere appunti e speculare. Se presterete però la giusta attenzione, Wolfe darà le risposte a (quasi) tutte le vostre domande: nel corso della storia, spesso, tornerà magari a parlare in modo approfondito di qualcosa che si era magari solo accennato prima e, tramite un processo logico inverso, riuscirete a comprendere meglio i passi che avevate letto precedentemente. Vi ricorda qualcosa?
Dark Souls e il Libro del Nuovo Sole sono sicuramente due opere ardue e richiedono parecchia attenzione da parte dell’utente o del lettore. Se deciderete di proseguire però con la loro fruizione, saranno in grado di regalarvi alcuni dei momenti più alti della vostra vita di videogiocatori o lettori. E sono sicuro che se siete qui perché avete amato e apprezzato l’opera di Miyazaki, sarete allo stesso modo catturati dai libri di Gene Wolfe. Un autore che va sicuramente apprezzato e che dovrebbe godere di maggior popolarità anche in Italia. Io spero che questo primo episodio di questa nuova rubrica vi sia piaciuto. In ogni caso, utilizzate lo spazio commenti per dare le vostre opinioni, suggestioni o, semplicemente, per porre le vostre domande. Sarò qui pronto a leggervi e rispondervi. Grazie per la vostra attenzione.