Chris Huelsbeck, un genio a 8-bit
Il mondo videoludico, per molti aspetti, somiglia a quello cinematografico. Sceneggiature ormai pari a quelle dei migliori film, investimenti di centinaia di milioni di dollari (il recente caso di GTA 5, la cui produzione ha richiesto 256 milioni, incassandone il triplo già nel giro di pochi giorni), coinvolgendo persino doppiatori professionisti e attori di un certo livello (Willem Dafoe e Ellen Page per Beyond: Two souls, tanto per fare un esempio). Ma, come un buon film non sarebbe lo stesso senza una riuscita colonna sonora, così anche un titolo videoludico non potrebbe suscitare le stesse emozioni senza un comparto sonoro adatto. I corridoi angoscianti e le situazioni horror del primo, indimenticato Resident Evil per PS1 avrebbero perso parte del loro fascino senza le musiche di Makoto Tomozawa e compagni, le atmosfere dei vari Silent Hill, già molto inquietanti da sole, devono molto alle riuscite musiche del talentuoso Akira Yamaoka, ed è difficile immaginare un Final Fantasy senza la poesia di Nobuo Uematsu e un Elder Scrolls privo della sontuosità di Jeremy Soule. Ma l’attenzione per la colonna sonora di un prodotto videoludico non è una conquista recente: già ai tempi dei pixel squadrati, dei Floppy disk e delle tazze di caffè per tirare su le ore piccole davanti a un glorioso punta e clicca, altri musicisti mettevano passione, impegno, e un’enorme talento nel tirare fuori ottime musiche dai processori da 8 e 16-bit. Gente ormai entrata nell’olimpo videoludico come Jeroen Tell, David Whittaker, Rob Hubbard (da non confondere con il Ron di Scientology), musicisti geniali, talvolta ancora attivi come Chris Huelsbeck.
Presente sulla scena musicale ormai da quasi trent’anni, Christopher “Chris” Huelsbeck nasce a Kassel, in Germania, il 2 marzo del 1968, in una famiglia già immersa nella musica: la madre, la zia e la nonna sono infatti valenti musiciste e istruttrici di pianoforte. La nonna, in particolare, trasmetterà poi la passione per la musica, e i primi rudimenti di pianoforte, a un precocissimo Chris di 5 anni. Divenuto appena adolescente, Chris Huelsbeck viene preso dalla passione di comporre egli stesso musica elettronica, ma a causa delle ristrettezze economiche non può permettersi l’acquisto di un Pc, a quel tempo ben oltre le possibilità di una famiglia media, e costruisce da solo il suo primo sintetizzatore, da lui nominato “Zarg”. Convinta del talento musicale di Chris, la nonna decide in seguito di finanziargli il suo primo Pc. Il ragazzo (ha 14 anni) inizia così a sperimentare le capacità sonore del suo nuovo C-64, aiutato in questo dal mitico Chip SID in dotazione all’8-bit Commodore. Insieme a un amico, più portato per grafica e programmazione, Chris realizza il suo primo tentativo videoludico, un Planet of war decisamente grezzo e amatoriale, ma con il quale il giovane musicista capisce definitivamente quale sia la sua strada nella vita. Un paio di anni dopo, il giovanotto di Kessel rimane incuriosito dall’annuncio dall’annuncio di un concorso musicale indetto dalla rivista tedesca 64’er magazine, realizza il brano Shades, ancora oggi uno dei suoi lavori più famosi e riusciti, e vince il primo posto. Da questo momento per Chris la strada è tutta in salita. A 18 anni inizia a lavorare per la Rainbow Arts, storica casa di produzione che gli fornisce il suo primo, vero sintetizzatore Ensoniq ESQ-1, con il quale Chris realizza le musiche di titoli storici come Great Giana Sisters (che fece parecchio innervosire mamma Nintendo per la sua spudorata somiglianza con un certo idraulico), R-Type, Katakis e altri.
Ma Chris non è ancora soddisfatto: realizza da solo un editor musicale da lui chiamato “Soundmonitor” con il quale spinge le capacità sonore dei processori a livelli mai sentiti, ma non gli basta ancora. Dopo la parentesi Rainbow Arts il musicista passa ai Factor 5 (altra storica casa di produzione, in seguito partner di Lucasarts, Nintendo e Sony), un enorme passo in avanti che gli permette di lavorare con il chip PAULA in dotazione all’Amiga 500, ben più potente del “fratello minore” SID. Per la casa tedesca realizza, tra varie musiche, la colonna sonora delle versioni 16-bit di Katakis, Turrican 1 e R-Type. Ma il geniale e insoddisfatto Chris trova ben presto limitate anche le capacità sonore del 16-bit Commodore. Insieme al collega Jochen Hippel realizza una nuova routine di gestione musicale chiamata TFMX (The Final Musicsystem eXtended, molto più avanzata dei vari Protracker e Soundtracker di quegli anni), con la quale le normali quattro piste audio dell’Amiga diventano sette. Tra i primi titoli a fare uso del TFMX troviamo Turrican 2, la cui eccellente colonna sonora conferma Huelsbeck come uno dei migliori musicisti videoludici. La collaborazione con i Factor 5 permette a Chris di passare a macchine sempre più potenti, tra Amiga, Sega Genesis (Megadrive), SuperNes, Game Cube, Nintendo 64 e PS1. Il multiforme talento di Chris Huelsbeck gli permette ormai di spaziare dal sinfonico al melodico, passando per la musica elettronica e persino orchestrale, e i suoi lavori hanno ispirato moltissime cover. Numerosi direttori d’orchestra, tra cui Andy Brick e Arnie Ruth, hanno diretto le musiche di Chris Huelsbeck in eventi dai nomi altisonanti come il Symphonic Game Music Concert, il Royal Stockholm Philarmonic Orchestra e il Symphonic Shades, interamente dedicato al primo, importante lavoro di Chris. Ispirato da maestri come John Williams, Jean Michel-Jarre, Vangelis e Tangerine Dreams, Huelsbeck è da sempre convinto dell’importanza del talento dell’artista rispetto alla potenza del processore, e dalla necessità di considerare la musica videoludica allo stesso livello di quella discografica o cinematografica. Oggi, dopo essersi trasferito da anni in America, dove nel 2008 ha sposato Tracy Sheppard, e aver realizzato il progetto Turrican soundtrack antology (finanziato con Kickstarter), il geniale e ancora prolifico musicista lavora solo come freelance, usa ancora gli storici sintetizzatori Synth Ensoniq SQ-80 e Kuzweil K2500, che alterna a strumenti virtuali, ed è noto nell’ambiente musicale e videoludico, oltre che per il suo indiscusso talento, per il suo ottimo carattere, che da sempre gli permette di andare d’accordo con produttori, musicisti e programmatori.