Cavalchiamo insieme: Red Dead Redemption 2 e il mito del West
Red Dead Redemption 2, uno dei titoli più attesi di questo 2018, è ancora lontano dal debuttare sul mercato ma le aspettative e l’attesa salgono di pari passo proprio grazie al successo del suo predecessore e alla fama di Rockstar Games. Così su Gamesource abbiamo deciso di intraprendere un viaggio che si estenderà per tutto questo tempo che ci attende prima del lancio di Red Dead Redemption 2 e che mese dopo mese ci vedrà affrontare diversi temi riguardanti il vecchio e selvaggio West: teatro delle vicende del titolo.
Per celebrare questo pezzo di storia quale è la conquista americana della Frontiera, nasce quindi “Cavalchiamo insieme”: titolo omaggio al celebre film del 1969 di John Ford “Cavalcarono insieme” ambientato proprio nel Far West.
La conquista della Frontiera, ovvero quell’insieme di territori a Ovest del Missisipi, rappresenta l’avvenimento più importante del XIX secolo americano. La Frontiera non fu però una mera conquista territoriale: impadronirsi del West infatti, divenne a tutti gli effetti una conquista ideologica della libertà. Un territorio brullo, aspro e impervio in cui la legge non esisteva e in cui l’uomo poteva vivere la massima espressione della libertà. L’epopea del West dunque diede vita a figure che oggi fanno parte della storia americana come i cowboy, i pionieri o i cercatori d’oro e che assieme alle vicende dei nativi americani o dei movimenti religiosi del tempo compongono una delle principali fonti di storia americana.
Sebbene il mito del West parta molto prima della Guerra Civile Americana (1861-1865) proprio questo avvenimento è visto nelle credenze comuni come inizio del periodo del Far West. Andando alle radici di tale credenza si può stabilire che il motivo principale risieda nella nascita, dopo la conclusione della Guerra, della figura del cowboy. Questa figura, che a tutti gli effetti era una figura professionale, nacque dall’esigenza di gestire il business del bestiame attraverso persone che fossero esperte nel governo delle mandrie indirizzandole durante il pascolo, o curandole durante le trasferte dalle praterie alle città.
Il saloon, i canti che poi divennero l’origine della musica country odierna o il tempo passato nei bordelli o ai tavoli da gioco: sono tutti elementi che contribuirono alla nascita del mito dei cowboy e del West. I coloni però necessitavano di maggiori terre, e il pascolo selvaggio venne col tempo soppiantato dalla costituzione dei ranch; la figura del cowboy perse quindi di importanza e la libertà estrema che componeva la quotidianità della vita di tali figure venne sempre meno con l’avanzare della necessità da parte degli abitanti delle città di una regolamentazione in termini di legge. Qui in questo contesto nacquero le celebri bande di fuorilegge: cowboy ribelli restii al cambiamento e al declino di tale figura professionale.
La storia ci ha tramandato gli esempi della banda di Jesse James e di figure come Billy the Kid. Ad accrescere il mito del West però hanno contribuito anche le vicende legate ai nativi americani; perché i territori della Frontiera non erano inabitati ma lì vivevano diverse tribù dei cosiddetti Indiani d’America. Anche nella problematica convivenza tra nativi e coloni il periodo clou lo possiamo trovare in corrispondenza della fine delle Guerra Civile Americana: in questo periodo infatti si svolsero le più aspre e sanguinose battaglie denominate Guerre Indiane.
Le problematiche dunque di chi è nato in quella terra e con essa ha instaurato un legame viscerale che supera la normale idea di patria hanno contraddistinto il mito del West tanto quanto quelle legate alla figura del cowboy. Anche in questo caso il tempo ci ha tramandato personaggi come Buffalo Bill, Cavallo Pazzo, Pentola Nera, Nuvola Rossa, Piccolo Grande Uomo e il tenente colonnello Custer che sono passati alla storia per le loro imprese durante questo periodo, con la grande battaglia di Little Big Horne che è stata anche oggetto di diverse riproduzioni cinematografiche.
Tutto ciò dunque ha caratterizzato il 1800 americano e proprio alla fine, più precisamente nel 1899, si svolgerà Red Dead Redemption 2. Nel pieno del declino della figura del cowboy, nel pieno delle scorie dei conflitti con gli Indiani d’America, vivremo le vicende di un West che si avvicina al suo tramonto. La corsa all’oro, le mandrie libere al pascolo, il lazo roteante e il suono dei dadi che cadono sul tavolo diventavano i ricordi di una Frontiera che non esisteva più, avvolta nella sempre maggiore e dura morsa della legge. E allora vorremo proprio questo: una storia matura che non si risparmi nel mostrare il conflitto dell’animo umano che proprio in quel periodo affliggeva chi per tutta la sua vita aveva vissuto seguendo la sola legge della natura.
Il mito del West ha quindi tre elementi fondamentali nella sua crescita: la Frontiera, i cowboy e i nativi americani. Come in ogni mito è il declino dei suoi pilastri fondamentali a permettergli di passare alla storia; così con Red Dead Redemption 2 che ha nelle sue mire quella di raccontare il declino di questi elementi, siamo sicuri che le aspettative sul titolo verranno soddisfatte. Cavalchiamo insieme torna il mese prossimo con l’obiettivo di portarvi nel West cinematografico per cercare di capire come il titolo Rockstar possa essere immaginato dal punto di vista registico.