Bandai Namco al TGS 2017
Bandai Namco è ormai da sempre una delle regine indiscusse del Tokyo Game Show e, probabilmente, quest’anno lo è più che mai grazie a una line up piuttosto ricca e capace di soddisfare un po’ tutti i palati, a patto di apprezzare i titoli di stampo giapponese. Nella sede ufficiale dell’azienda abbiamo avuto modo di partecipare a un’intensa sessione di hands on e Q&A di quelli che sono i titoli in uscita da qui ai primi mesi del 2018, tra cui l’attesissimo Code Vein, di cui vi abbiamo già parlato in un articolo dedicato. Vediamo di analizzarli nel dettaglio.
Little Witch Academia – Chamber of Time
L’ultima opera del celebre studio di animazione Trigger (rinomati soprattutto per Kill la Kill) sta per ricevere il suo primo adattamento videoludico, ossia Little Witch Academia Chamber of Time. Si tratta di un beat’em up 2D a scorrimento orizzontale tanto semplice quanto interessante che ci mette nei panni di Akko, accompagnata dalle amiche Lucy e Lotte. L’obiettivo è quello di attraversare diverse stanze piene di nemici grazie ai nostri potenti attacchi magici, suddivisi tra quelli base che non richiedono consumo di mana e altri, più potenti, che necessitano di un cooldown per essere riutilizzati.
Superate tutte le stanze c’è la classica boss fight contro il nemico gigante di turno, nella demo da noi provata un gigantesco Golem di Terra che è stato sconfitto facilmente una volta imparato il pattern di attacchi, così da schivarli e avere il tempo di attaccarlo con le magie più devastanti a nostra disposizione, tra cui il famoso Shiny Arc.
Alla fine di ogni livello l’intero gruppo di maghette riceve un quantitativo di punti esperienza a seconda del supporto dato in battaglia e, una volta salite di livello, diventano più forti potendo apprendere nuove tecniche. Il gioco è stato sviluppato con Unity e sfoggia un cel shading mica male, nonostante ci sia qualche incertezza sul frame rate nei momenti più concitati. Se proposto ad un prezzo contenuto, Little Witch Academia Chamber of Time potrebbe rappresentare un acquisto interessante per i fan dell’anime.
The Seven Deadly Sin – Knights Of Britannia
Dopo Little Witch Acadedemia, anche The Seven Dealy Sin si prepara ad avere una trasposizione videoludica, che a dire il vero non si tratterà della prima: qui in Giappone ne sono già uscite ben due, una per 3DS e una per Smartphone. Sin dal suo annuncio – e più specificatamente dal primo teaser trailer – avevamo tutti dedotto che il nuovo titolo dedicato ai celebri guerrieri dei 7 peccati capitali sarebbe stato un action/adventure, mentre pad alla mano scopriamo che ci troviamo di fronte a un picchiaduro che ricalca quanto già visto e testato con il J-Stars Victory di qualche anno fa, sempre di casa Bandai Namco.
All’interno di gigantesche arene tutte completamente distruttibili, i nostri eroi se le daranno di santa ragione per vedere chi avrà la meglio, dando sfoggio di tutta una serie di combo e colpi speciali che abbiamo imparato a conoscere nell’anime. Abbiamo avuto modo di provare purtroppo solo i personaggi di Meliodas e Gilthunder, ma dando un sguardo alla selezione del roster dei personaggi possiamo già dire in anticipo che la rosa dei combattenti sarà numerosa.
Non c’è stato modo di capire se ci sarà una modalità storia e come sarà strutturata, anche se da un breve spezzone dell’ultimo trailer abbiamo intravisto Meliodas contro un’orda di soldati nemici, il che ci fa intendere che qualcosa è in pentola, anche se non sarà la portata principale. Tecnicamente il lavoro si presenta in maniera soddisfacente dal punto di vista artistico, con un cel shading che non sfigura con la controparte animata, ma che invece non ci ha convinti in quanto a prestazioni generali, con cali di frame rate piuttosto frequenti e una telecamera non proprio ottimale. Troppo presto dunque per elargire giudizi, aspettiamo di vederne e saperne di più, anche perché il titolo non ha ancora una data d’uscita definita.
Sword Art Online – Fatal Bullet
La serie di Sword Art Online continua a cavalcare l’onda del successo: nata come Light Novel, non ha tardato l’arrivo di anime, film e videogiochi dedicati alla serie, con soprattutto questi ultimi che negli anni si stanno moltiplicando a vista d’occhio. Il prossimo della lista è Fatal Bullet, il primo gioco di Sword Art Online a proporci l’universo di Gun Gale Online, ovvero il mondo virtuale proposto nella seconda serie dell’anime, uno sparattutto MMO. Questo, in Fatal Bullet, verrà tradotto per noi giocatori come un TPS, ovvero uno shooter in terza persona e, per la prima volta, ci metterà nei panni di un avatar che andremo a creare noi personalmente. Sesso, fisionomia e classe saranno liberamente scelti dal giocatore e verremo catapultati nel mondo di Gun Gale Online in compagnia di Kirito, Asuna e tutti gli altri personaggi che abbiamo imparato a conoscere nella serie originale.
La storia, in compenso, sarà totalmente inedita e ci permetterà addirittura di plasmarla a seconda delle scelte che effettueremo nel gioco.Il gameplay, come detto precedentemente, sarà quello di uno shooter in terza persona, con diversi elementi RPG che ci permetteranno di potenziare il nostro avatar facendogli apprendere diverse skill di supporto completando le quest principali e secondarie. Potremo comunque prendere il controllo anche dei nostri compagni di squadra, ciascuno caratterizzato da una classe specifica e dotato di abilità uniche, così come di un diverso approccio al combattimento. Ci sarà ad esempio lo Sniper per i combattimenti dalla lunga distanza, o il Guerriero per quelli ravvicinati. Si potranno cambiare le armi al volo e si potrà fare anche uso del rampino, per avvicinarsi o allontanarsi dai nemici a seconda delle situazioni.
A livello tecnico il titolo è ancora parecchio indietro, tra ambientazioni spoglie, animazioni superficiali e un frame rate instabile che ci ha fatto pensare che forse non era ancora giunto il tempo di mostrarsi al pubblico. Detto questo, gli elementi necessari per attirare l’attenzione dei fan ci sono tutti, bisogna solo vedere come verranno poi esposti nella versione definitiva e se saranno vincenti per il successo del titolo. Attendiamo di rivederlo in uno stadio più avanzato per vederne e valutarne i progressi.
Ni no Kuni II – Il Destino di un Regno
Il sequel del primo Ni no Kuni si appresta a raggiungere i nostri scaffali il prossimo gennaio 2018 e ormai tutto quello che c’era da raccontare lo abbiamo fatto con la nostra recente prova avvenuta alla Gamescom 2017. All’evento di Bandai Namco abbiamo fatto il punto della situazione con due persone del team che hanno seguito lo sviluppo: innanzitutto Ni no Kuni 2 non sarà un vero e proprio sequel del suo predecessore, ma bensì una nuova storia ambientata in un universo parallelo. Bisogna pensare a Ni no Kuni 2 in maniera analoga a quella di un nuovo Final Fantasy, dove saranno presenti degli elementi comuni di fondo mentre le storie saranno completamente uniche, originali e soprattutto slegate dai capitoli precedenti.
Questo secondo capitolo non vanterà del supporto dello Studio Ghibli, anche se gran parte degli artisti che hanno lavorato al primo gioco sono stati assorbiti nel team di Level 5 e stanno contribuendo alla realizzazione di questo seguito, tra cui Yoshiyuki Momose come character design e Joe Haiashi per il componimento delle musiche. Il focus del gioco sarà guidare il giovane Re Evan a espandere il suo regno proteggendolo da chi lo minaccia. Se nel primo Ni no Kuni l’obiettivo era reclutare i famigli, in Ni no Kuni 2 invece sarà quello di reclutare nuovi cittadini che contribuiranno ciascuno in modo diverso ad allargare il reame, aprendo magari nuovi negozi o mettendo a disposizione oggetti unici che serviranno a Evan per avanzare più facilmente nell’avventura.
Ni no Kuni 2 sembra aver appreso dagli errori del passato, offrendo un sistema di combattimento più orientato all’azione, senza però sacrificare poi molto la componente tattica e strategica, necessaria soprattutto per superare i boss più ostici che affronteremo lungo il proseguimento della storia. Il primo Ni no Kuni era stato particolarmente amato e ben accolto, sia dal pubblico giapponese che da quello occidentale, nonostante alcuni limiti piuttosto evidenti. Se questo seguito manterrà le promesse di quanto abbiamo visto e provato, c’è sicuramente speranza di mettere finalmente mano a un JRPG di pregevole qualità.
Naruto to Boruto – Shinobi Striker
Nonostante la conclusione del manga e della serie animata, non si placa la fame per i giochi dedicati a Naruto. Pensavamo che dopo i giochi della serie Ultimate Ninja Storm difficilmente avremo rivisto presto un nuovo titolo dedicato al ninja più famoso di sempre. Invece, eccoci qui a parlare di Naruto to Boruto: Shinobi Striker, il primo videogioco dedicato principalmente all’online e al multiplayer 4 vs 4.
Il gioco è ambientato nell’era di Boruto, il figlio di Naruto, ma a parte questo non vi saranno particolari elementi di trama da ricercare, per quanto una sorta di modalità single player a missioni sia disponibile per chi volesse usufruire del gioco offline. Al contrario, in multiplayer, avremo diverse modalità che potremo affrontare con o contro i nostri amici (o anche in partite con dei semplici sconosciuti). Ci sarà la modalità Fierce Battle per scontrarsi contro altri giocatori, la modalità missioni per giocare in compagnia di altre 3 persone e, infine, la modalità Online Ninja League per determinare ufficialmente chi sono i migliori giocatori al mondo in una competizione ufficiale.
Sarà possibile utilizzare gran parte di tutti i personaggi visti nella serie di Naruto, ma la vera peculiarità sarà quella di potersi creare il proprio Ninja personale scegliendone il sesso, la fisionomia, i vestiti, l’equipaggiamento e soprattutto la classe, disponibile attraverso 4 opzioni: curatore, attaccante, supporto e difensore. Non siamo del tutto convinti che un Naruto focalizzato sull’online possa avere successo, ma i fan della serie sono imprevedibili e saranno loro a decidere se il gioco varrà la candela. Dal canto nostro, per ora ci limitiamo a dire che a livello tecnico sicuramente sa farsi apprezzare, ma sul fronte del gameplay molto cose andrebbero ancora riviste. Restiamo in attesa di eventuali novità.
Dragon Ball FighterZ
Abbiamo tenuto il meglio per ultimo, perché Dragon Ball FighterZ resta una delle più grandi sorprese dello scorso E3 2017, dove venne annunciato. Il picchiaduro della celebre serie di Akira Toriyama sviluppato dagli Arc System ha generato una tale attenzione su di sè da divenire ormai incontrollabile, e a dimostrarlo ci sono gli eccellenti numeri e feedback della Closed Beta.
Qui in occasione del Tokyo Game Show le novità non sono mancate, partendo in primis dall’annuncio di due nuovi personaggi: Tien Shinhan (per noi italiani Tensing) e Yamcha (da noi meglio conosciuto come Yamco). Soprattutto quest’ultimo ha ricevuto particolare attenzione per via del suo stile di combattimento basato quasi esclusivamente sul combattimento ravvicinato: Yamcha non dispone di molti colpi a distanza come quelli energetici, in quanto il suo stile di lotte si basa esclusivamente sulla celebre tecnica del lupo. L’altra grande novità è quella legata alla modalità storia, che girerà attorno alla misteriosa resurrezione di C-16 da parte di C-21, un inedito nuovo personaggio supervisionato dallo stesso Akira Toriyama, che sarà una figura centrale degli eventi di questo esclusivo arco narrativo. C-21 è un androide di sesso femminile dotata della stessa intelligenza del Dr. Gelo, lo scienziato del fiocco rosso creatore di tutti i Cyborg e del temibile Cell.
Ci è stato confermato che la modalità storia non avrà una banale struttura scontro-filmato-scontro, ma sarà più varia e dinamica, anche se non ci è stato modo di avere dettagli più specifici. La build che abbiamo provato è la stessa di quella messa a disposizione della closed beta, in cui potevamo semplicemente scontrarci contro la CPU o contro un altro giocatore. Tecnicamente il gioco resta su livelli altissimi, con animazioni e attacchi speciali da far impallidire addirittura l’anime, soprattutto la recente serie Super che da quel profilo lascia molto a desiderare. Dragon Ball FighterZ è probabilmente uno dei titoli più attesi per il prossimo anno e se manterrà le promesse ha tutte le carte in regola per rivelarsi il miglior gioco di Dragon Ball di sempre.