Back in Time – Kirby: Mass Attack
Eccoci di nuovo qui con il nostro appuntamento settimanale in salsa retrò; Kirby: Star Allies è uscito ieri e la nostra “trilogia” dedicata alla storia del batuffolo rosa su Nintendo DS volge al termine con quest’ultima puntata, dedicata a Kirby: Mass Attack (da non confondere con Mouse Attack), uscito il 28 ottobre 2011, ormai al termine del ciclo vitale della console e con Nintendo 3DS già sugli scaffali.
HAL Laboratory per l’occasione ha messo a punto un gameplay nuovo di zecca, e questa volta Kirby non si fa in quattro ma in dieci! Mentre il batuffolo rosa si trova nelle Isole Popopo in beato cazzeggio, il malvagio Necrodeus lo attacca e con un sortilegio e lo divide in dieci parti; fortunatamente il suo cuore eroico si salva e, sotto forma di stella, guiderà le sue controparti alla vittoria.
Forse qualcuno si chiederà come sia possibile controllare dieci protagonisti contemporaneamente… in effetti non lo si fa, o almeno non direttamente: il giocatore guida lo squadrone con lo stilo, rappresentando proprio la stella di cui abbiamo parlato poc’anzi. Non bisogna però pensare a Kirby: Mass Attack come a una sorta di strategico, un po’ Pikmin o un po’ Patapon, dal momento che è rimasto fedele al genere platform, ma si gioca solamente in modo diverso. Sono banditi i canonici tasti, visto che le azioni vanno svolte con il pennino e in linea di massima con questo si dirigono contemporaneamente tutti i Kirby presenti, ma è anche possibile scagliarli singolarmente per distruggere alcuni blocchi o aggredire i nemici.
Il sistema piace perché è fresco e coadiuvato da un level design (quasi sempre) di qualità e vario, che presenta molte situazioni diversificate, alcune delle quali sono tipiche del genere (come i consueti livelli sott’acqua). Certo non è pensabile che tutti e cinquantuno gli schemi siano del tutto diversi fra loro, però HAL Laboratory si è impegnata sotto questo punto di vista. Potremmo quasi dire che l’opera si presta a due diverse “chiavi di lettura”, nel senso che può essere affrontata semplicemente per giungere al termine oppure per scovarne tutti i segreti: nel primo caso non si tratterà di un compito troppo impegnativo per quanto il livello di difficoltà sia davvero alto all’interno della serie, mentre nella seconda ipotesi bisognerà collezionare tutte le medaglie (quasi 200), da scovare in tutti i bivi e da conquistare con prove di abilità assortite.
Questa ricerca non è fine a se stessa bensì porta a sbloccare numerosi extra, consistenti per lo più in graziosi mini-giochi, in cui si concentra l’auto-citazionismo tanto caro a Nintendo. Un paio di esempi: Field Frenzy (avete presente Acchiappa la Talpa, no?) e il Kirby BrawlBall (un pinball).
Il nuovo sistema di controllo non è esente da difetti che si palesano nelle situazioni più concitate, in cui il giocatore tende a eseguire i movimenti più rapidamente e con minor precisione: ecco che, provando a lanciare forsennatamente i Kirby contro un nemico può capitare che essi invece si mettano a correre, perché l’input un po’ impreciso è stato interpretato come un doppio tocco (corrispondente appunto alla corsa); oppure qualche unità può rimanere indietro o incastrata in qualche elemento, costringendo il giocatore a fare a pugni con la telecamera. Nulla di tragico però se proprio bisogna trovare un aspetto migliorabile, è sicuramente questo.
Un altro sistema innovativo legato alla trovata del personaggio multiplo è l’inedito sistema di salute: ogni batuffolino rosa, da conquistare accumulando 100 punti con i diversi frutti, costituisce una “tacca in più” che ci separa dal game over, che però può coglierci di sorpresa nelle situazioni in cui può morire tutto il party (ad esempio, un mostro che risucchia tutto). Ma non è finita qui: quando un Kirby muore (cioè con due colpi) vola in Paradiso, ma può essere afferrato dai compagni e riportato sulla terra! Mica male dal momento che spesso scendere sotto un certo numero di unità comporta l’impossibilità di accedere a determinati livelli o di attivare particolari meccanismi per ottenere una medaglia.
Chiudiamo il nostro resoconto su Kirby: Mass Attack dando uno sguardo ai comparti tecnici. HAL Laboratory propone ancora una volta una grafica ottima, in linea con gli altri episodi su Nintendo DS. A livello tecnologico non c’è nulla di eclatante, però il 2D è delizioso e la fluidità è garantita. Saggia come al solito la scelta di non usare assolutamente elementi poligonali, dal momento che i risultati su questa console sono stati spesso deludenti.
Il sonoro non è da meno, anzi, si rivela una delizia tanto per gli effetti, quanto per la colonna sonora, affidata a Sakai e non ad Ando e/o Ishikawa, gli autori più “frequenti” all’interno della serie: i brani sono numerosi e divertenti, anche se forse manca qualche motivetto classico. Ma l’abbiamo già detto: questo non è il solito Kirby, ne è prova anche solo il fatto che non è possibile ingoiare i nemici per copiarne i poteri. Ecco, magari questo un po’ ci manca…
Kirby: Mass Attack è un episodio sui generis, che, pur mantenendo l’impostazione platform, “osa” introducendo elementi inediti, come aveva fatto qualche anno prima L’oscuro disegno. Qualche imperfezione nel sistema di controllo non ne mina per fortuna la godibilità.