Back in Time – Yoshi’s New Island

Eggs & Dinosaurs.

Yoshi’s New Island non ha certamente vissuto dell’hype che il ritorno di un’acclamata serie come quella dei platform 2D dedicati a Yoshi si poteva meritare. E tutto ciò è stato dovuto senza dubbio alla presentazione veramente poco convinta avvenuta durante una delle tante Direct del 2013, aggiunta alle impressioni certo non soddisfatte di chi – incluso chi vi scrive – aveva testato la prima demo. In quella versione tutto lasciava a desiderare: a partire dal comparto grafico (per la prima volta con elementi 3D), passando per una lentezza e macchinosità generale, senza dimenticare quelle che sembravano ambientazioni vuote e poco ispirate, seppur abitate da avversari ed elementi classici della serie.

Quando però abbiamo scoperto che al team di Arzest (fondato da elementi di quella che fu Artoon) si era aggiunto in veste di produttore il geniale Takashi Tezuka, autore, tra gli altri, del primo Yoshi’s Island, abbiamo tirato un sospiro di sollievo, togliendoci qualche dubbio sulla qualità generale del prodotto, che non è un capolavoro ma, quantomeno, rende onore al nome che porta e regala agli utenti di 3DS l’ennesima buona scelta nel campo dei platform.

Il pretesto per le nuove avventure rettili di Arzest è molto semplice e ricalca la storia – se così la vogliamo chiamare – dell’episodio originale: una sbadata cicogna consegna sulla porta della casa sbagliata due fagotti. All’interno non troviamo altri che i due fratellini che da grande faranno gli idraulici/eroi: Mario e Luigi, abbandonati sull’isola degli Yoshi. Ma non è finita qui: la malvagia Kamek non aspettava momento più favorevole per rapire la coppia, riuscendo a mettere le mani sia su Luigi che sulla cicogna stessa, mentre Mario viene salvato all’ultimo secondo dai coraggiosi dinosauri variopinti. Sarà loro compito sconfiggere le forze del male e riportare il piccolo dal cappello rosso dal bianco volatile ora imprigionato, per infine effettuare la consegna originariamente prevista. Chiaramente un intreccio molto semplice in pieno stile platform della Grande N, per introdurvi senza troppe pretese al gioco e ai livelli veri e propri.

Yoshi's New Island

I sei mondi di Yoshi’s New Island contengono otto livelli ciascuno, della durata variabile fra i tre e i cinque minuti. Come molti altri esponenti del genere, la longevità è data non tanto dal portare a termine il compito principale, bensì dalla raccolta dei collectible. A parte qualche livello dell’ultimo mondo infatti, la sfida nel superare indenni i livelli sarà abbastanza risibile, ma cercare e portare a casa tutte le margherite, monete rosse e stelline sarà il compito più arduo. Yoshi’s New Island può essere adatto anche per il vostro fratellino, ma solo i gamer più esperti potranno scoprirne tutti i segreti.

A fare compagnia alla Storia classica arrivano anche una manciata di mini giochi per due giocatori, disponibili solo in locale, ma anche con download play per un amico non in possesso del titolo Arzest. Carini, ma dimenticabili in fretta.

Yoshi's New Island

Come potete evincere dalle immagini che accompagnano l’articolo, il punto forte di Yoshi’s New Island certo non è il comparto grafico. Gli sfondi sono artisticamente molto validi, ma tutto il resto – o quasi – è da dimenticare. Avremmo certo preferito un capitolo interamente in due dimensioni, come il primo Yoshi’s Island.

Digerito il “colpo” visivo, resta un platform dagli antenati importanti da mettere alla prova. Yoshi’s New Island non inventa nulla, anzi ricicla la maggioranza delle situazioni e dei meccanismi di gameplay dai suoi predecessori – uova giganti a parte, oltretutto parecchio rare – riuscendo tuttavia a difendersi egregiamente in quanto a qualità di level design. La presenza del geniale Takashi Tezuka nel team di sviluppo deve aver aiutato, in fondo.

Yoshi's New Island

I giochi dedicati a Yoshi sono platform dal ritmo compassato, nei quali viene ricompensata la voglia di esplorare più che la precisione nei salti e dove si cerca di salvare il neonato Mario da una marea di creature più o meno terrificanti. Yoshi userà le sue armi: il suo salto svolazzante, la sua lingua instancabile e, soprattutto, il suo stomaco di ferro, in grado di ingerire quasi tutto e trasformarlo all’instante in un uovo colorato, arma perfetta per farsi strada tra l’isola e i suoi ostacoli. L’intelligenza con la quale sono state piazzate le piattaforme di Yoshi’s New Island è dimostrata in più punti: alcuni livelli della seconda metà di gioco sono davvero tra i più divertenti e stimolanti che abbiamo mai giocato.

Ritornano anche le sezioni dedicate alle “trasformazioni” in veicolo o strumento del sauro migliore amico dell’idraulico. Esse sono gestite con il giroscopio e, benché siano utili a spezzare il ritmo dell’esplorazione classica, spesso risultano tediose e approssimative. La mancanza di power-up (eccetto le ali, fornite per aiutarvi quando perderete un po’ troppe vite in sequenza) rende il tutto abbastanza blando e lineare: questa volta i bambini non avranno nemmeno i loro potenziamenti, in grado di rendere Yoshi invincibile… tocca fare tutto a noi.

Yoshi's New Island


Nonostante i livelli del capostipite per SNES e forse anche del  sequel su DS siano lontani, Yoshi’s New Island dimostra come Arzest in fondo ci sappia fare. Non ci troviamo davanti a un disastro, ma nemmeno di fronte a una pietra miliare. Qualunque appassionato di platform potrebbe trovare almeno qualche ora di divertimento, 3DS o 2DS in mano, con questo titolo. Nel caso stiate cercando l’eccellenza, guardate pure altrove.

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