Back in Time – Wreckateer
Angry Goblins.
L’estate si avvia alla sua conclusione, e così anche le nostre rimembranze legate alle Summer of Arcade di Microsoft: dopo avervi parlato di Brothers: A Tale of Two Sons e di Deadlight (seppur nella versione Director’s Cut), oggi ci soffermiamo su Wreckateer, uno dei giochi dell’edizione 2012 della Summer of Arcade.
Sulla scia del successo di Angry Birds, è chiaro che si sia scatenata la gara al clone, nella quale tanti piccoli team si sono lanciati, per seguire l’onda e sfruttare il richiamo del titolo Rovio. Alcuni di voi obietteranno che anche l’idea alla base di Angry Birds non sia del tutto originale, ma bisogna dare credito al team finlandese di aver abbattuto numerose barriere e aver venduto quei milioni fitti di copie senza in fondo rubare nulla a nessuno.
Un po’ più raro è vedere alcune formule legate a particolari sistemi di controllo riadattate e trasformate su piattaforme totalmente diverse: fu questo il caso di Fruit Ninja Kinect, trasposizione ufficiale del geniale Halfbrick su Xbox 360, ed è anche il caso di Wreckateer, versione molto meno “ufficiale” del già citato puzzle game dove lanciamo uccelli arrabbiati contro strutture abitate da verdi maiali malvagi.
Le somiglianze sono parecchie, anche se non possiamo parlare di una copia-carbone, dato che Wreckateer intanto è ambientato in un mondo medievale dai toni scanzonati tanto simile alla Albion di Fable. Il giocatore entra a far parte di un’azienda di demolizioni, assoldata dal re di una landa molto lontana e molto fantasy, per liberarsi di una fastidiosa invasione di goblin, in grado di infestare tutti i castelli di dieci regioni. Le regioni infatti fungeranno da mondi di gioco e conterranno ognuna cinque livelli più una Sfida, dalle regole e punteggi leggermente diversi rispetto ai normali stage.
La Wreck & Tinker Destruction Company (l’azienda in questione, comandata da due particolari personaggi dai forti accenti britannici) quindi assumerà il giocatore come recluta per attivare la loro arma di distruzione non tanto di massa: una gigantesca balista. In ogni mini-livello ci ritroveremo davanti un tot di costruzioni, arroccate su montagne, da distruggere il più possibile, assieme ai loro verdi occupanti (sì, ci ricorda qualcosa…, ndr). La macro-differenza rispetto ad Angry Birds qui sta nel sistema di punteggi, che dona solo bonus e possibilità di ripetizione dei lanci nel caso di uccisione dei goblin, non più obbiettivo unico e importante come i maiali nel caso del rinomato gioco per iPhone. Sarà così più importante mirare alle fondamenta delle costruzioni e cercare di buttarne giù il più possibile, oltre al provare nel frattempo a sfruttare bonus (sospesi in aria) e collezionare medaglie (per esempio ve ne sarà data una se colpirete il bersaglio di rimbalzo o prendendo più edifici in una volta) per vedere salire il punteggio vertiginosamente.
Ma con cosa distruggeremo questi castelli e come sono gestiti i comandi? È qui che viene il bello di Wreckateer, proprio nel punto in cui potevamo avere più dubbi. Kinect gestisce l’interezza delle operazioni: in primis, il giocatore deve caricare la balestra ponendo le mani avanti a sé, prima di indietreggiare per accumulare potenza; in seguito si tratterà di mirare, spostandosi in semicerchio per muoversi sull’asse orizzontale e inclinando le braccia in alto e in basso per muoversi su quello verticale. Tutto molto intuitivo, tutto molto carino e tutto molto preciso. Unico appunto: lo spazio richiesto. In singolo giocatore dovreste farcela senza troppi patemi, ma se deciderete di affrontare l’unica modalità multiplayer in locale per due utenti, farete decisamente fatica a starci, a meno che abitiate in uno di quei magici e futuristici salotti visti nei trailer dei giochi per Wii.
Dovremo anche sparare qualcosa, oltre a mirare. Qui entrano in gioco le trovate dei vostri due allegri compagni di squadra, sempre pronti a inventarsi nuovi modi per sfracellare mattoni e spargere sangue verde. I proiettili che lanceremo forniscono la maggior parte della varietà al titolo: a parte le munizioni base – il cui movimento può anche venire gestito dalle nostre mani durante il volo, applicando sapienti “manate” – ogni arma in nostro possesso avrà un potere speciale, attivato alzando le mani sopra la nostra testa. Si va dall’esplosione a mezz’aria, allo scatto veloce, passando dai colpi ripetuti alla divisione in più pezzi; certamente però, il proiettile con le ali è il più originale e interessante, visto che dovremo gestirlo noi in prima persona, simulandone il volo direttamente, sempre in maniera intuitiva, responsiva e, soprattutto, divertente.
Wreckateer purtroppo, oltre a questa giocabilità davvero solida, non ha molte altre cartucce da sparare, sfortunatamente. Grafica e sonoro non si notano né nel bene né nel male e la modalità di gioco è solo una: ne risente certamente la longevità, ormai legata solamente alla sfida data dalle leaderboard online e ai – comunque un numero adeguato – 60 livelli che compongono la campagna. Una nota a parte va fatta solamente per l’esordio di Avatar Famestar, la feature di Xbox Live che rappresenta una sorta di seconda categoria di Achievements, questa volta legati al nostro Avatar appunto e in grado di regalare costumi e altri accessori.
Non è perfetto, ma Wreckateer funziona. E già, per un titolo Kinect-only, è dire molto, moltissimo e conta tanto, tantissimo. Ammettiamo che il lavoro Iron Galaxy non sarà uno di quei giochi che vi ricorderete per tutta la vita o che spolperete in tre giorni di partite ossessive, ma magari si inserirà nella vostra routine una volta ogni tanto, per sessioni di gioco di qualche minuto, alla ricerca del punteggio migliore. Come ha sempre fatto il suo grande ispiratore, d’altronde.