Back in Time – Ultimate Marvel vs. Capcom 3
Venticinque anni che se le danno di santa ragione.
Esattamente venticinque anni fa debuttò nelle sale giochi giapponesi X-Men vs. Street Fighter, il primo crossover fra Marvel e Capcom, capostipite di una serie che sulle prime si rivelò molto fortunata (quattro capitoli dal 1996 al 2000), poi scomparve per una decade per riemergere dal vuoto cosmico con Marvel vs. Capcom 3 nel 2011. Lo stesso anno fu rilasciato anche Ultimate Marvel vs. Capcom 3, edizione definitiva del terzo capitolo numerato, il quale peraltro non poteva essere aggiornato tramite add-on scaricabile: era necessario ricomprare il gioco.
Considerati la scarsa qualità e l’altrettanto scarso successo di Marvel vs. Capcom: Infinite, mi è sembrato giusto celebrare questo anniversario con l’ultimo gioco “buono” della saga, Ultimate Marvel vs. Capcom 3, appunto.
La prima aggiunta che salta all’occhio è il notevole incremento del roster, che acquisisce ben dodici nuovi elementi, raggiungendo il numero – di tutto rispetto – di 48 lottatori, esclusi Jill Valentine e Shuma-Gorath, che rimangono scaricabili a parte. Purtroppo sono abbastanza costosi (€ 5 cadauno alla data di oggi), però c’è di positivo che sono importabili dall’originale Marvel vs. Capcom 3, se erano stati acquistati all’epoca. Ecco le nuove reclute, sei per parte:
- Capcom: Firebrand, Frank West, Nemesis T-Type, Phoenix Wright, Strider Hiryu, Vergil.
- Marvel: Doctor Strange, Ghost Rider, Hawkeye, Iron Fist, Nova, Rocket Raccoon.
Alcuni personaggi (ad esempio Frank West) erano stati previsti inizialmente già per la prima release, ma per un motivo o per l’altro (nella fattispecie, la difficoltà nel realizzarne le mosse) erano stati rimossi; con nove mesi di lavoro in più è stato possibile includerli tutti in Ultimate Marvel vs. Capcom 3, eccezion fatta (ahimé, NdR) per Silver Surfer, abbandonato per i problemi causati dalla sua tavola. Peccato, perché è un eroe che merita, e anche perché alcuni hanno criticato alcune new entry della parte Marvel in quanto non molto carismatiche.
Considerazioni del genere lasciano il tempo che trovano, sia per motivi soggettivi, sia perché non si possono inserire sempre gli stessi personaggi: alla fine, sarebbe sbagliato ridurre Marvel vs. Capcom a X-Men vs. Street Fighter (come fu in origine) e poco altro, quindi ben vengano tipi strani come Phoenix Wright (uno dei lottatori più “buffi”, assieme ad Arthur) o inaspettati come Rocket Raccoon (divenuto famoso solo qualche anno dopo). Chi scrive personalmente avrebbe voluto tanto vedere all’opera Gene (il protagonista di God Hand, un bullo come pochi) o Samanosuke, stelle di un’epoca d’oro ormai lontana per Capcom.
La presenza di molte new entry ha stimolato anche un’opera di ribilanciamento, che ha modificato in parte alcuni personaggi: si tratta di un aggiustamento sempre presente in prodotti del genere. Il lavoro svolto pare essere buono, anche se chi scrive ammette candidamente di non aver potuto testare a fondo tutti i personaggi (sono tantissimi!); l’affermazione si basa anche sui feedback dei fan, positivi nel complesso, e su un’occhiata alle classifiche mondiali, da cui si nota che i giocatori più forti del mondo non hanno una vera e propria preferenza per un guerriero in particolare. Insomma, in linea di massima è difficile trovare un combattente particolarmente “sgravo”, anche se non mancano personaggi più “difficili” di altri.
A proposito di online, anche in quest’ambito qualcosa è cambiato: innanzitutto è stato migliorato il netcode, cosa sempre graditissima, soprattutto in un genere come quello dei picchiaduro; inoltre è stata aggiunta una Spectator Mode, che vi permette di assistere alle sfide fra altri utenti. Bello e utile, quindi ci piace; peccato che sia limitatissima, dal momento che è possibile assistere soltanto alle partite nell’ambito di una lobby, accedendo solo tra un incontro e l’altro. Una maggior flessibilità avrebbe certo reso più versatile e utilizzata una feature senz’altro interessante.
A livello di modalità di gioco c’è davvero poca roba. La novità dovrebbe essere costituita da Heroes and Heralds, resa disponibile tramite DLC (gratis) nel dicembre del 2011, in cui si sbloccano particolari abilità (invisibilità, super-difesa, cose del genere) con un centinaio di carte diverse, rendendo possibile la personalizzazione del proprio team. Rimaniamo in attesa.
Per questa edizione Ultimate, Capcom si dedicò al “restauro” del battle system, che include una serie di piccoli ritocchi che solo gli esperti apprezzeranno o criticheranno. Il più importante riguarda l’X-Factor, cioè quel power-up momentaneo che garantisce più potenza, più velocità e recupero della salute: adesso può essere attivato anche a mezz’aria, ma la sua durata è stata ridotta e non è più uguale per tutti (per i più potenti è minore).
Gli altri aggiustamenti sono minuzie (ad esempio, la velocità di crescita dell’indicatore Hyper Combo), e indicarli qui tutti in modo acritico è ben poco proficuo: per esigenze di completezza, tuttavia, vi rimandiamo al blog di Capcom. Molte di queste modifiche incidono solo ai più alti livelli, mentre il giocatore comune non ne risentirà più di tanto, né in positivo, né in negativo.
Ultimate Marvel Vs. Capcom 3 resta un picchiaduro frenetico, un po’ semplificato rispetto al passato (si parla ormai di vent’anni fa), ma comunque sufficientemente tecnico per intrattenere anche gli appassionati del genere, almeno per un po’. Per i fan delle due case, però, è un’occasione eccezionale per vedere scontri improbabili e allo stesso tempo epici, graziati da un alto tasso di spettacolarità, conferito dall’ottimo motore grafico MT Framework sviluppato da Capcom. Formate il vostro trio e preparatevi allo scontro!
