Back in Time – Star Fox Command
La volpe stellare al debutto su handheld.
Tredici anni fa Star Fox Command fece il suo debutto in Europa. Si trattava del quinto capitolo della serie (tenendo conto che Star Fox 2 è stato rilasciato ufficialmente solo due anni fa), nonché del primo su console portatile, dopo un gioco su SNES, uno su Nintendo 64 e due su GameCube.
Per l’occasione Back in Time lo rispolvera per voi!
Le vicende narrate in Star Fox Command si collocano qualche anno dopo quelle vissute in Assault. Il sistema di Lylat viene invaso dagli Anglar, una razza proveniente dall’inospitale pianeta Venom. Fox McCloud non può certo starsene con le mani in mano: dopo aver riunito la squadra Star Fox, il nostro eroe sventa la minaccia Anglar. O, almeno, questo è ciò che avviene in linea di massima, perché il gioco ha ben nove finali diversi, legati a una struttura multi-path che si avvale delle risposte multiple. Peraltro Cuthbert e Imamura – rispettivamente director e producer – non hanno rivelato quale sia il canon ending, anzi, hanno affermato che QUESTA storyline finisce qui.
Se la struttura risulta interessante, non possiamo fare a meno di notare che la storia e lo script sono tutt’altro che irresistibili e che le singole playthrough durano pochissimo. Questi fattori incidono notevolmente sulla longevità del single player: in un pomeriggio si possono tranquillamente vedere due o tre finali (la storia, a seconda delle varie scelte, si compone di un minimo di quattro a un massimo di sette missioncine), e non è detto che il giocatore sia interessato a sbloccarli tutti, posto che si compongono solo di due o tre schermate testuali. È vero che i vari path presentano diversi personaggi giocabili (quattordici, dotati di velivoli con caratteristiche diversificate), boss, pianeti e missioni (una trentina in tutto) – e anche le missioni uguali presentano varianti –, ma è anche vero che il gameplay non è molto variegato e che la storia non è particolarmente interessante per chiunque non sia un vero e proprio fanatico della serie.
Star Fox si caratterizza per la mancanza di coerenza fra le esperienze ludiche proposte dai vari capitoli. I primi due episodi sono degli sparatutto su binari, mentre Adventures è uno Zelda-like con poco spazio per le battaglie a bordo dell’astronave e Assault è uno shooter che si compone di sezioni TPS e altre on-rail. Star Fox Command è sì principalmente un gioco di combattimenti aerei, ma non è su rotaie; inoltre, presenta anche una componente strategica del tutto inedita.
Tutte le missioni si svolgono a turni su una mappa. Il giocatore deve tracciare la traiettoria delle astronavi a sua disposizione, facendo attenzione a una serie di elementi: innanzitutto, l’obiettivo è quello di distruggere le basi nemiche entro il numero di turni a disposizione e senza che la propria (cioè la Great Fox pilotata da ROB 64) sia raggiunta da navi o missili nemici. Nelle mappe sono disseminati vari elementi, come rifornimenti, nebbia (da rimuovere con il pennino) e ostacoli, che rendono interessante la componente tattica, anche se all’inizio qualche frangente può risultare frustrante a causa di una pianificazione non accorta.
Quando un alleato impatta navi, missili e basi nemiche, alla fine del turno hanno luogo i combattimenti aerei. Le tipologie di scontro, come avrete intuito, sono solo tre: si tratta di inseguire e abbattere il missile, di distruggere alcuni target specifici o di annientare la nave base dopo aver tolto di mezzo target specifici, a cui aggiungere le numerose – e diverse, a seconda del path – battaglie contro i boss. Le sezioni d’azione hanno un limite di tempo, ma è possibile guadagnare secondi in vari modi. La scarsa varietà degli obiettivi e la tendenziale ripetitività limitano notevolmente la rigiocabilità.
Il comparto grafico di Star Fox Command è di ottima fattura, anche se negli anni successivi si sono visti prodigi tecnologici più sorprendenti nell’ambito del limitato hardware di Nintendo DS. I modelli poligonali di alleati e nemici sono numerosi e dettagliati e l’azione è piuttosto concitata, con un certo numero di elementi in movimento. Ciononostante, la fluidità è buona: il frame rate è inchiodato ai 30 fps, eccezion fatta per rari frangenti che presentano piccoli rallentamenti. Questo grande risultato è stato raggiunto a spese del dettaglio delle ambientazioni, ma si tratta di un sacrificio inevitabile per non andare a intaccare il gameplay, non inficiato dai succitati rallentamenti e dal sopportabilissimo pop-up.
Il look, con i suoi poligoni squadrati, strizza l’occhio a Star Fox 64, così come la colonna sonora, opera di Hajime Wakai, che non a caso ha collaborato con Kondo per la realizzazione di quella di Lylat Wars. Pur restando nell’ambito di un’unica serie, possiamo notare una certa distanza dalle cifre stilistiche dei due episodi per GameCube, in particolare dell’occidentalissimo Adventures a opera di Rare. Il voice acting, invece, ci riporta ai tempi di SNES, con un gracchiante e, invero, non gradevolissimo gibberish, silenziabile dalle opzioni. Simpatica la possibilità di utilizzare la propria voce – ovviamente distorta – per il doppiaggio, sfruttando il microfono integrato della console. Non che cambi molto, in realtà, però è pur sempre una feature rara.
Star Fox Command è a oggi l’unico episodio della serie ad aver previsto il multiplayer online, tramite Nintendo WiFi Connection. Possono partecipare alla sfida fino a quattro giocatori, che diventano sei nel momento in cui si giochi in modalità wireless locale, per la quale è sufficiente una sola cartuccia grazie alla funzione Download DS. Il multiplayer, basato su un ranking system, è esclusivamente competitivo, e taglia totalmente la componente strategica della Storia, ma risulta comunque divertente, grazie al sistema di controllo efficiente e alla sana competizione fra giocatori. Tra le pecche segnaliamo le opzioni di personalizzazione, davvero ridotte all’osso per non dire inesistenti (non si può scegliere nemmeno la navicella o il livello), e la gestione dei drop out, che causano la fine del match per tutti senza tener conto delle stelle raccolte, che vengono droppate dalle navi abbattute.
Star Fox Command oggi è privo delle sue componenti online, che costituivano una fetta importante dell’offerta. Si tratta di un problema che caratterizzerà ben presto una fetta sempre più consistente del retrogaming. Chi è interessato alla sola componente single player, troverà una storia brevissima e scritta malamente, ma un gameplay in grado di divertire, anche se non a lungo.