Back in Time – Skylanders: Trap Team
Una strana alleanza per difendere le Skylands.
Le Skylands sono un posto davvero magnifico e piacevole da esplorare, ma per un certo periodo non erano certo il luogo più tranquillo in cui vivere: dal 2011 al 2016, infatti, ogni ottobre una nuova minaccia insidiava quella magica terra, e puntualmente spettava agli Skylanders il compito di difenderla e riportare la pace. Assieme a loro il giocatore veniva trasportato così da Toys For Bob (con l’aiuto di Beenox o Vicarious Visions) in una missione di solito consistente nello sgominare i piani malvagi del non tanto minaccioso professor Kaos.
La settimana scorsa abbiamo visto Skylanders: Giants; oggi ci occupiamo di Trap Team, uscito due anni dopo, nel 2014.
La differenza rispetto al passato questa volta è che, dopo pochi livelli, scopriremo che il nostro antagonista di fiducia diventerà – apparentemente – il migliore alleato sulla piazza per sconfiggere un nuovo agguerrito gruppo di nemici. Kaos infatti ha liberato dalla prigione Scrocchianembi i temibilissimi Doom Raiders, un gruppo di villain mica da ridere, ribellatosi subito dopo al tentato controllo del pelato professore. Gli Skylanders – e voi, joypad in mano, statuette e portale a fianco – dovranno così cercare di liberare le Skylands dalla nuova minaccia, dotati di una tecnologia inedita che mescolerà notevolmente le carte in tavola, dal punto di vista del gameplay.
La grande novità di Skylanders: Trap Team è costituita dalle trappole. Tramite un nuovo alloggiamento nel portale che porta in vita le statuette del titolo Activision, diventeremo in men che non si dica l’incubo dei Doom Raiders, i veri protagonisti del gioco. Attraversando i livelli della Storia di Trap Team, oltre a cercare qualsiasi tipo di collezionabili e a spaccare tutto, incontreremo alcuni personaggi poco raccomandabili, evasi dalla sopracitata prigione e ora in cerca di vendetta. Dopo averli sconfitti infatti, inserendo una trappola dell’elemento adeguato nell’alloggiamento potremo intrappolarli e usarli poi a nostro piacimento in battaglia, nonostante un timer ne limiti l’utilizzo a qualche secondo.
L’aggiunta dei Cattivi è senza dubbio la migliore feature di Trap Team. Poter usare due personaggi alla volta (uno Skylander + un cattivo) apre a notevoli possibilità di gameplay: ad esempio potremo usare i poteri del Cattivo di turno per confondere i nemici, per poi effettuare la sostituzione in tempo reale e pestare tutti selvaggiamente. I Cattivi non vincono solamente grazie alle opzioni che offrono in sede di giocabilità, ma anche e soprattutto grazie al loro design geniale e alle esilaranti battute che sforneranno a ripetizione dal portale. Avete letto bene: il portale di Trap Team (eccetto quello della pur impressionante versione mobile) monterà un piccolo altoparlante in grado di diffondere nella stanza le freddure e i commenti dei nostri “nemici amici”. Un’idea semplice, ma efficace, soprattutto quando sentirete l’effetto di trasmissione del suono tra portale e TV durante gli switch.
I Cattivi avranno anche le loro mini-missioni dedicate, nelle quali dovranno “redimersi” portando a termine variegati compiti, dalla distribuzione di oggetti alla semplice esplorazione di una piccola zona. A fatica completata, il nostro alleato si evolverà, migliorando le sue statistiche. Oltre a donare un ulteriore livello di caratterizzazione a questi personaggi, questo sistema incentiverà sicuro il pubblico ad acquistare più trappole, vendute a una manciata di euro l’una nei negozi. Perché certo, Trap Team è un videogame, ma basa la gran parte del suo successo sulle action figure dotate di NFC che lo hanno reso famoso. Sicuro, c’è una storia anche abbastanza longeva ad accompagnare il giocatore e un buon numero di giochi secondari quali un meta card game e un rhythm game, ma come in passato i ragazzini di tutto il mondo saranno in attesa di scoprire le nuove statuette, i nuovi Skylanders.
Dopo i Giganti, i Mini (che tornano alla ribalta anche in questo capitolo) e la intercambiabile SWAP Force, date il benvenuto ai Trapmaster. Enormi e bellissime figurine, i Trapmaster, due per ciascun elemento, saranno i personaggi più forti e appariscenti di Trap Team, dotati ognuno di un’arma realizzata in Traptanium, il raro materiale in grado di intrappolare i Cattivi. Sfortunatamente, queste carissime action figure (17€ l’una!) saranno le uniche a poter aprire determinati portali in giro per i livelli, rendendo inaccessibile una buona parte del gioco a patto di non investire quasi un centinaio di euro nell’acquistarle tutte. Storicamente, la struttura di Skylanders è quella di un gioco fatto e completo, costruito però con l’idea di convincere i giocatori (e i loro genitori, più che altro) a comprare più Skylander possibile; non il massimo, ma un’idea che ci può stare da un punto di vista aziendale. Il contrappasso però rimaneva quello di poter usare gli eroi dei capitoli passati nei nuovi titoli, non essendo obbligati ad aggiornare tutta la squadra in una volta; in Trap Team sfortunatamente le vecchie glorie – ve lo diciamo senza giri di parole – saranno inutili, o quasi. I poteri dei Trapmaster li rendono infatti gli unici Skylander indispensabili, oltre che costosi. Troviamo ammirevole rendere il gioco più accessibile per i nuovi utenti, ma ignorare così la propria fanbase lo è molto meno.
Per quanto riguarda invece il gameplay vero e proprio, non abbiamo proprio nulla di cui lamentarci rispetto al passato. Skylanders è da sempre un titolo dedicato ai più piccoli ma con abbastanza appeal e profondità per fungere da passatempo “segreto” per tanti adulti, un action adventure/platform con elementi da RPG e l’accento posto sull’esplorazione preso quasi di peso dagli anni ’90. La bontà del sistema di combattimento, soprattutto potendo intervallare parecchi Skylander diversi, è innegabile e viene dimostrata specialmente nelle due modalità ulteriori alla Storia, raggiungibili comunque dall’hub central dell’Accademia: ossia l’Arena e le Sfide di Kaos, semplici ma simpatiche varianti delle classiche modalità Orda e Firefight di Gearsiana & Haloiana memoria.
Skylanders: Trap Team dimostra ancora una volta la bontà di Toys for Bob e Activision e di questo concept mix tra giocattoli e videogiocattoli, come altre case hanno realizzato loro stesse (Disney e Nintendo). Tuttavia, al quarto episodio a cadenza annuale, la serie cominciava ad accusare una mancanza di freschezza che ne avrebbero di lì a un paio d’anni decretato la fine (almeno per il momento).