Back in Time – R&C: Alla ricerca del tesoro
Il Ratchet & Clank più piccolo di tutti.
Dal 2002 al 2009 la serie di Ratchet & Clank si arricchì di oltre un titolo all’anno (!), raggiungendo, con A Crack in Time, quota nove giochi, dei quali solo due non sviluppati da Insomniac Games, bensì da High Impact Games (sono Size Matters e Secret Agent Clank). In pratica, i padri di Spyro the Dragon sfornarono quasi un capitolo all’anno e, tenendo conto dell’alta qualità raggiunta, questo è un bene, ma, allo stesso tempo, una somiglianza piuttosto marcata fra i vari episodi per quanto concerne le meccaniche di gioco non si rivelò propriamente un toccasana… non a caso, dopo Nexus (2013, PlayStation 3) sono trascorsi quasi tre anni prima del debutto della serie su PlayStation 4.
Oggi vi parliamo di Ratchet & Clank: Alla ricerca del tesoro (Quest for Booty in inglese), un piccolo gioco che funge da raccordo fra Armi di distruzione (il primo episodio per PlayStation 3) e A spasso nel tempo.
Alla ricerca del tesoro è un mini-capitolo, appartenente alla saga Future, si colloca nella timeline fra Armi di Distruzione e A Spasso nel Tempo e mantiene tutte le caratteristiche apprezzate dai fan, solo in maniera piuttosto “condensata”: abbiamo ancora un comparto tecnico d’eccellenza, che migliora qualcosina rispetto al passato mantenendo i 60 fps marchio di fabbrica di Insomniac Games, un sonoro non da meno, impreziosito da un ottimo doppiaggio per le altrettanto ottime scene di intermezzo (le solite apprezzate gag), e un gameplay in cui piattaforme e TPS si incontrano armoniosamente. Tutto ciò in tre o quattro ore.
La nuova avventura di Ratchet è ambientata esclusivamente sul pianeta tropicale di Merdegraw, dove si trova il covo del leggendario pirata Darkwater, legato alle vicende del Capitano Slag incontrato in Armi di Distruzione… senza anticiparvi nulla, questa premessa serve a individuare due elementi del gioco, cioè il tema piratesco, già inaugurato nel precedente episodio, e l’ambientazione unica: diversamente dai R&C “regolari”, infatti, qui lo svolgimento è piuttosto lineare, senza la possibilità di recarsi su altri pianeti o di scegliere quale area di Merdegraw visitare. L’esperienza di gioco è, dunque, molto guidata, ma, tenendo conto della sua natura “mini” (il prezzo di lancio era €15 su PlayStation Network e su supporto fisico), non c’è da sorprendersi.
L’importante è che tutto funzioni come al solito, e, per fortuna, è proprio così: tra balzi, sparatorie e qualche classica sequenza su binari (rail), non c’è proprio tempo per annoiarsi, anzi, il mordente è ottimo e la durata molto ridotta impedisce alla noia e alla ripetitività di farsi largo.
Per quanto riguarda l’arsenale a disposizione del nostro eroe, invece, ci sarebbe da lamentarsi, non tanto della sua pochezza, che è commisurata alle ore di gioco, quanto del fatto che tutte le sette armi sono prese di peso dal prequel. L’unica novità è costituita dal Kinethic Theter, una sorta di potenziamento dell’OmniWrench (Onnichiave, in italiano), che permette di muovere a distanza specifici elementi dello scenario: è indubbiamente un’ottima cosa, siccome aggiunge una certa varietà di situazioni, ma è anche un po’ troppo poco per rimanere soddisfatti.
Il vero punto debole è la longevità, come ci siamo già lasciati sfuggire: Ratchet & Clank: Alla ricerca del tesoro può essere portato a termine in tre o quattro ore e non c’è alcun extra per cui valga la pena di intraprenderla per una seconda volta. Purtroppo, infatti, non ci sono Trofei (Sony li rese obbligatori solo a partire dal 2009), non ci sono i soliti Bulloni d’Oro con segreti sbloccabili annessi e non ci sono neppure i Punti Stile ad allungare il tempo di permanenza del gioco nella console. Al limite, si possono trovare sparsi per gli schemi di gioco i potenziamenti per le armi, ma scovarli tutti è poca cosa, sia per il tempo che ci si impiega, sia per la scarsa soddisfazione che ne deriva.
Ci sono tre livelli di difficoltà, selezionabili sin dalla prima giocata: il Facile è per i più piccini, il Normale è alla portata di tutti, mentre i più “sgamati” inizieranno direttamente in Difficile, quindi, anche da questo aspetto la longevità non trae particolari vantaggi.
Per quanto ben confezionato, come è abitudine di Insomniac Games, Ratchet & Clank: Alla ricerca del tesoro è davvero troppo breve per lasciare il segno, rivelandosi solo un assaggio di quello che è un capitolo regolare, e, tutto sommato, avrebbe potuto costare qualche euro di meno. Divertente come sempre, finché dura…