Back in Time – Puzzle & Dragons Z + Super Mario Bros.
Due al prezzo di uno!
La puntata di oggi di Back in Time è dedicata a Puzzle & Dragons Z + Puzzle & Dragons Super Mario Bros. Edition, pack contenente due spin-off di Puzzle & Dragons, come è chiaramente desumibile dal titolo: il primo cala le dinamiche della serie in una cornice da JRPG classico, mentre il secondo è a tema mariesco.
La storia di Puzzle & Dragons inizia nel 2012, quando esce in Giappone e negli Stati Uniti Puzzle & Dragons, un free-to-play indirizzato a dispositivi iOS e Android e a Kindle Fire. Pazudora – questo il diminutivo usato dai Giapponesi – è un puzzle game basato sulla formula “match-three”, consacrata da Tetris trent’anni fa. Il giocatore deve allineare almeno tre elementi uguali, che scompariranno dallo schermo, utilizzando il touch screen: si prende un orb e lo si trascina fino alla posizione desiderata, con lo spostamento consequenziale delle altre sfere presenti nel tragitto. Una volta iniziata una mossa, il tempo a disposizione per chiuderla è limitato e, staccando il dito o il pennino dall’elemento prescelto, il turno termina.
Questa semplice meccanica è calata in un contesto RPG turn-based, in cui l’allineamento di orb e quadrati consente di attaccare il nemico (a ogni colore è associato un elemento diverso) e di curarsi. Più elementi vengono cancellati, più forte sarà la mossa; esiste, inoltre, un sistema di combo a cui è associato un moltiplicatore, che viene attivato quando vengono eliminati più gruppi distinti di sfere e/o quadrati.
Il giocatore veste i panni di un ammaestratore di draghi, il quale si serve per ogni scontro di una squadra composta da sei mostri a sua scelta, ciascuno caratterizzato da un proprio elemento e da due abilità: una skill generica che può essere attivata durante lo scontro, e una skill passiva, operante solo se la creatura si trova in posizione di leader. Gli HP a disposizione del giocatore sono ottenuti sommando quelli dei singoli mostri, ma gli attacchi sono effettuati singolarmente, a seconda del colore degli orb che vengono allineati. Le creature possono evolversi e subire fusioni, come in molti titoli appartenenti al filone.
Lo scopo del gioco è ripulire i vari dungeon, che possono essere esplorati con un sistema di spostamenti semi-automatico: a ogni scontro vinto si avanza automaticamente, ma al giocatore è demandata la scelta della direzione in caso di bivi. Percorsi diversi portano a tesori e nemici diversi, anche se poi l’uscita del dungeon è sempre la stessa, così come il boss finale.
Puzzle & Dragons Z cala questa formula ibrida di puzzle game e RPG turn-based in un contesto da JRPG classico, dotato di storia, personaggi e dialoghi. Nei panni di un novello domatore di draghi – sostanzialmente un incrocio fra un allenatore di Pokémon e un duellante di Yu-Gi-Oh! – il giocatore si trova a sventare una minaccia ordita dal perfido Dogma, capo dell’organizzazione chiamata Paradox, che punta a distruggere la terra; soggiogando i Draghi Celesti, la Paradox ha creato lo scompiglio, staccando “pezzi di mondo” a forma di tasselli del puzzle (eh già… N.d.R.), che tornano al loro posto una volta sconfitti i vari membri dell’organizzazione criminale.
La base operativa del giocatore è Zed City, in cui è possibile parlare con i PNG, accettare incarichi secondari (semplici fetch quest), accedere al Dragon Colosseum e al quartier generale, dove è possibile sviluppare i propri draghi. Le creature sono 234; nascono dalle uova che vengono droppate nei dungeon o regalate da alcuni personaggi, e possono essere potenziate usando uova non dischiuse e fatte evolvere utilizzando i chip, sostanzialmente dei tasselli di un mini-puzzle. Ciascuna di esse, proprio come nel Pazudora originale, ha un elemento di appartenenza e due abilità: una da usare in battaglia e una passiva se il mostro è in posizione di leader. Il party è composto da un leader, quattro creature e un ulteriore mostro appartenente a un aiutante fornito da un altro avventuriero (anche un altro giocatore, tramite StreetPass o wireless locale). Oltre a Zed City, il continente di Dracomacia è suddiviso in sei aree, ciascuna delle quali a sua volta è suddivisa in location, composte da un numero variabile di dungeon (almeno due), in cui si trovano forzieri di vario tipo, mostri rari e il solito boss a concludere il “tour”.
Puzzle & Dragons Z è una buona variante di Puzzle & Dragons, ma come JRPG non vale molto: la trama è poco più di un pretesto, i personaggi sono pochi e stereotipati, i dialoghi sono banali e intrisi di umorismo abbastanza scontato; sul piano ludico, non esiste una vera e propria componente esplorativa, le sotto-missioni non sono avvincenti e i menu sono abbastanza grezzi. Rimane un puzzle game divertente e immediato, anche se troppo facile per buona parte del tempo, quindi alla lunga privo di mordente.
Il secondo gioco che compone questo pack è un altro spin-off, questa volta a tema mariesco. Puzzle & Dragons Super Mario Bros. Edition, per quanto sia privo dell’ “impalcatura” da JRPG classico di Puzzle & Dragons Z, non è poi così diverso da quest’ultimo; l’enfasi sulla trama è ancora minore – sì, Peach è stata rapita da Bowser, again – e non c’è una città in cui bighellonare e scambiare ciarle inutili con i NPC, però tutto il resto fa pensare a un semplice reskin.
Mario e Luigi si muovono in otto mondi nel Regno dei Funghi con la loro squadra di goomba, troopa, toad e così via. Il party ancora una volta è formato da sei combattenti: il leader, che va selezionato fra le numerose varianti di Mario e Luigi che si sbloccano proseguendo nel gioco, quattro altri combattenti e un aiutante, che può essere scelto o fra le versioni del leader scartato o tra i toad (anche in questo caso, può trattarsi di un altro giocatore, grazie a StreetPass o wireless locale).
Diversamente da Puzzle & Dragons Z, non tutti i combattenti hanno due skill: solo i personaggi che possono ricoprire la posizione di leader o aiutante sono dotati anche dell’abilità passiva; un’altra differenza risiede nella gestione delle skill in battaglia, che non consumano AP, ma vengono “sbloccate” dopo un certo numero di turni. Anche le dinamiche elementali sono le stesse; unica novità sotto questo profilo è la presenza di unità dotate di due elementi.
La gestione e lo sviluppo delle truppe funziona in modo abbastanza simile a Puzzle & Dragons Z. Le unità sono ovviamente meno numerose (meno di 140), ma il bestiario mariesco è ben rappresentato. È possibile livellare le creature sacrificandone una (magari un doppione), farle evolvere (ad esempio da Koopa a Paratroopa) e svilupparne le abilità, riducendo il numero di turni necessario per caricarle.
I due giochi sono del tutto distinti, ma presentano caratteristiche comuni che possono essere considerate qui di seguito. La grafica raramente è il pezzo forte di un puzzle game, e questo double pack non fa eccezione. Tutto è al posto giusto, ma nulla desta l’attenzione del giocatore. Le creature, animate in modo perlopiù convincente, sono quelle che Kozaki ha disegnato per Puzzle & Dragons e, ovviamente, quelle che i fan di Super Mario hanno imparato a conoscere negli anni. Gli elementi poligonali sono un po’ grezzi, ma non vale la pena di lamentarsene. L’effetto tridimensionale è supportato e fa il suo lavoro, per quanto possa essere ben poco rilevante in questo contesto.
Un discorso analogo può essere fatto per la colonna sonora: quella di Puzzle & Dragons Z è opera di Kenji Ito, che abbiamo avuto modo di ascoltare in Pazudora nonché in moltissimi JRPG del passato, mentre quella della Super Mario Bros. Edition va spesso a riprendere i temi che hanno accompagnato l’idraulico baffuto nelle sue innumerevoli avventure. Complessivamente, possiamo dire che avremmo gradito in entrambi i casi qualche brano in più.
Il limite più grosso di Puzzle & Dragons Z + Puzzle & Dragons Super Mario Bros. Edition è il calo di interesse che rischia di colpire il giocatore. I due titoli sono piuttosto corposi (ammetto di non averli finiti entrambi; posso stimare fra le venti e le trenta ore ciascuno, N.d.R.), ma anche piuttosto simili e non particolarmente impegnativi, soprattutto nella prima metà dell’avventura, il che significa che ciascuno di essi ha ben poco da offrire al giocatore smaliziato per almeno una dozzina di ore. Forse in Puzzle & Dragons Super Mario Bros. Edition il livello di sfida è complessivamente più elevato, ma fino a un certo punto: il gioco, infatti, introduce le vite, proprio come in un canonico Super Mario Bros.; a ogni game over, al giocatore vengono date tre vite per superare il dungeon, che possono essere aumentate con un po’ di fortuna alla lotteria. Però non è proprio il caso di lamentarsi, visto che Nintendo ci ha offerto due giochi al prezzo di uno.