Back in Time – Pilotwings Resort
Per il debutto di Nintendo 3DS, il ritorno di una storica serie.
Questo mese è tempo di festeggiare il compleanno di 3DS: l’ultimo handheld puro di Nintendo debuttò in Giappone sul finire di febbraio 2011, per approdare in Europa e Stati Uniti fra il 25 e il 27 marzo successivi. Abbiamo pensato di aprire le danze con alcuni titoli della line-up di lancio, fra cui spiccava indubbiamente Pilotwings Resort.
Dai tempi dei fratelli Wright, volare è passato da sogno irrealizzabile a realtà per molti quotidiana. Nella mente di tutti, però, il volo possiede ancora una componente tremendamente affascinante, che ammalia e ci fa librare con la mente, sospinti da una brezza leggera: è ovvio quindi che anche le simulazioni di volo siano sempre state tra i videogame più amati e persino tra i primi a essere sviluppati (è fatto noto che l’industria intera sia “figlia” dei vecchi simulatori di volo militari, NdR). Pilotwings Resort non fa eccezione e riesce a donarci rilassanti – ma allo stesso tempo forti – emozioni nell’aggirarsi tra l’azzurro dei suoi cieli, mettendoci a disposizione per farlo tre diversi velivoli (se andrete avanti nel gioco potrete sbloccare per ciascuno di essi una versione potenziata ma dal funzionamento simile): aereo, deltaplano e jet-pack, pilotati immancabilmente dai nostri Mii. Ognuno di questi mezzi ha ovviamente una sua fisica e un suo feeling specifico e solo l’esperienza di volo potrà permetterci di padroneggiarli tutti e tre.
Con l’aeroplano la velocità sarà maggiore, ma avremo anche più libertà di movimento, grazie alle acrobazie – dedicate ai tasti dorsali – e la possibilità di attivare un breve boost nei momenti concitati per sfuggire velocemente; dotato di motore ad elica, capacità di atterrare sull’acqua e di un semplice cannone (non aspettatevi combattimenti aerei, al massimo dovrete colpire dei bersagli nel cielo), diventerà presto il vostro migliore amico. I rapporti saranno più tesi con il jet-pack: quando lo allaccerete sulla vostra schiena scordatevi il dolce controllo dell’aereo e preparatevi alle brusche spinte dei motori dello zaino a reazione, che sarà fornito di due livelli di potenza (forte e debole), un sistema per il volo livellato; dovrete pure fare i conti con la quantità di carburante a disposizione. Difficile ma molto appagante. Infine il deltaplano, solo apparentemente il mezzo più docile e calmo, tanto che al suo comando vi sarà pure permesso di scattare foto 3D all’isola (che poi verranno salvate sulla scheda SD). Apparentemente dicevamo: infatti l’assenza di una qualsivoglia modalità di propulsione vi renderà schiavi di correnti ascensionali, venti e inerzia, elementi che si renderanno veramente diabolici in alcuni frangenti e situazioni.
Graficamente Pilotwings Resort è un bel vedere, replicando perfettamente lo stile Wii Sports di tante produzioni Nintendo su Wii, riportandolo senza compromessi su portatile; anche la colonna sonora, pur senza vette di particolare eccellenza, è rilassante e adatta alle situazioni di gioco.
La migliore caratteristica, però, sta nella precisa risposta che arriva dai comandi gestiti dal circle pad, perfetto per controllare qualunque di questi velivoli. Stante questa giocabilità ottima, serve però il palcoscenico per metterla in mostra, costituito dall’isola di Wii Fit Plus e Wii Sports Resort, Wuhu, per la prima volta mostrata in stereoscopico, in tutta la sua grazia e natura di rara bellezza, con il suo vulcano, le sue cascate, caverne e anche centri abitati ricchi di strutture sportive o altre attrazioni. Per chi volesse esplorare gli anfratti dell’isola e i mari circostanti, è possibile tuffarsi nella modalità Volo Libero, una delle due disponibili. In Volo Libero, come prevedibile, vi sarà data libertà, dopo aver scelto il velivolo e un periodo della giornata (giorno, sera, notte), di volare e scoprire tutti gli angoli di Wuhu e dintorni entro un tempo limite, catturando foto e oggetti per la strada. Il tempo minimo di esplorazione sarà di due minuti, ma, collezionando palloncini, potremo allungarlo fino a un rilassante termine di cinque minuti, più che sufficiente per esplorare il piccolo mondo di gioco. Oltre ai palloncini, dovremo cercare di trovare tutti i punti di interesse (castelli, attrazioni naturali, installazioni umane, ecc.) e anche alcuni collezionabili particolari, 40 diversi per ciascun velivolo. La ristrettezza della mappa fa perdere molto appeal a questa modalità, che invece era uno dei punti di forza dell’enorme Pilotwings 64; spesso troveremo sovraffollamento di oggetti o POI in uno spazio ristretto; un vero peccato, visto quanto bene funziona sui polpastrelli.
Decisamente più corposa la seconda modalità, Missioni, in cui dovremo compiere voli di precisione, raccogliere oggetti, passare in angusti corridoi, compiere atterraggi al millimetro, il tutto venendo giudicati sulla base oggettiva del tempo e del livello di accuratezza raggiunti, da un minimo di una stella fino a un massimo di tre. Ne esistono di sei classi: Allenamento, Bronzo, Argento, Oro, Platino e infine Diamante, sbloccabile dopo aver raggiunto le tre stelle in tutte le altre missioni, suddivise per mezzo scelto. Se nelle prime basterà volare da punto A a punto B, magari passando all’interno di anelli fissi messi in traiettoria, altre saranno veramente curiose (vedremo anche gli ufo!), mentre le finali si riveleranno autentici incubi, ricche di picchiate, richiedenti una precisione assoluta nella manovra.
Il lavoro di Nintendo e Monster Games (Excite Truck) è ottimo da certi punti di vista ma lascia l’amaro in bocca per altri. Se il gameplay è ottimo, tecnicamente non c’è nulla da appuntare – anche e soprattutto riguardo al 3D – è senza dubbio frustrante essere costretti a volteggiare costantemente intorno alla piccola Wuhu, pensando a quanto sarebbe bello poter visitare mondi lontani in cerca di quel palloncino introvabile, mentre i fuochi d’artificio si riflettono sul mare blu. Saremo romantici, ma la serie di Pilotwings ha qualcosa di speciale nei suoi ritmi compassati ma mai semplicistici e Nintendo ha fatto un ottimo lavoro nell’adattare il tutto alle tempistiche del gioco su portatile, solitamente rapido e fatto di partite repentine: dispiace solo che la povertà di contenuti (gli sbloccabili sono praticamente assenti, non esiste multiplayer o anche solo Street Pass) impedisca a Pilotwings Resort di spiccare nel vasto parco titoli di 3DS.
Nell’ambito della non eccelsa line-up iniziale di Nintendo 3DS, Pilotwings Resort era uno dei titoli più interessanti, nonostante la scarsa longevità.