Back in Time – Naruto: Rise of a Ninja
Naruto occidentale!
I videogiochi su licenza di manga e anime non sono certo una novità, e non lo erano neppure nel 2007, quando Naruto: Rise of a Ninja fece il suo debutto nei negozi di tutta Europa. Molto più inusuale, invece, è vedere prodotti di questo tipo sviluppati da uno studio occidentale invece che dai “soliti” Dimps, CyberConnect2 (che ha curato innumerevoli episodi di un’altra serie videoludica di Naruto, la Ultimate Ninja) e così via; Rise of a Ninja e il suo seguito The Broken Bond sono opera di Ubisoft Montreal, autore di numerosissimi Blockbuster dall’inizio del secolo. E si vede, visto che sono due titoli piuttosto particolari fra le decine di giochi dedicati al ninja di Kishimoto. Innanzitutto, non sono due picchiaduro.
Rise of a Ninja, come suggerisce il nome stesso, ci ripropone i primi capitoli dell’interminabile storia di Naruto; il titolo, in particolare, è basato sulla versione inglese dell’anime. L’arco narrativo coperto è abbastanza esiguo, limitandosi alle prime ottanta puntate (senza spoilerare vi diamo un riferimento: l’esame di selezione dei chunin, incluso), cui è aggiunta qualche missioncina filler giusto per allungare il brodo. La storia non è raccontata in modo impeccabile: brevi dialoghi sono mescolati ad altrettanto brevi spezzoni dell’anime senza grande coesione, ma siamo certi che i fan non baderanno a questo difetto, conoscendo già perfettamente le vicende del Villaggio della Foglia.
Dal cartone animato il gioco non prende in prestito solo qualche sequenza, ma anche il doppiaggio inglese e la colonna sonora. Gli otaku potrebbero lamentare la mancanza delle voci giapponesi, che furono rese disponibili tramite patch gratuita sul Marketplace a meno di un mese dall’uscita; peraltro, a oggi non troverete alcun DLC sullo store di Microsoft. Le gioie del digital delivery, specialmente in ottica di retrogaming…
L’aspetto più pregevole del gioco probabilmente è la grafica, grazie a un lavoro tecnicamente di alto profilo e a una grandissima fedeltà all’estetica dell’opera di riferimento. Naruto, Sakura, Sasuke e molti altri ninja (anche se qualcuno manca all’appello) sono stati riprodotti con cura certosina in cel shading, che si era imposto nell’ambito dei tie-in da cartone animato già da qualche anno. Anche i vari jutsu sono realizzati come si deve, anche se purtroppo la maggior parte delle mosse più spettacolari è assente, visto che la trama è circoscritta ai primi ottanta episodi. La vera pecca è costituita dalle scene di intermezzo in game piuttosto povere, che stridono se accostate agli spezzoni anime.
Il culmine del lavoro svolto da Ubisoft Montreal è costituito dalla ricostruzione del Villaggio della Foglia, patria del ninja dai capelli biondi: abbandonando la pretesa di realizzare una copia perfetta di ciò che si può vedere nel cartone animato, gli sviluppatori hanno realizzato qualcosa di addirittura migliore, cioè una città sufficientemente ampia, fedele nello stile all’opera originale, sviluppata su numerosi livelli in verticale – Naruto può camminare sulle pareti e spiccare balzi incredibili – e, soprattutto, piena zeppa di elementi interessanti, come sfide e collectible assortiti. Ovviamente questo non è più solo un discorso di grafica, ma anche di ottimo level design; peccato che diverse altre location (molte delle quali realizzate con una certa “libertà”) siano decisamente meno complesse e interessanti, risultando lineari e non particolarmente ricche.
Come già detto, Naruto: Rise of a Ninja e il suo seguito non sono picchiaduro a incontri. Il genere scelto da Ubisoft Montreal forse non è facilmente definibile, ma in modo molto generico possiamo parlare di un action adventure: abbiamo combattimenti uno contro uno (e questo potrebbe far pensare a un classico picchiaduro), esplorazione degli scenari, con una certa enfasi sugli elementi platform, e una spruzzata di ruolismo.
Tutto inizia nel Villaggio della Foglia, dove Naruto può cercare collectible da impiegare per potenziarsi, accettare sfide e piccoli lavoretti (come il nascondino di Konohamaru, le consegne del ramen di Teuchi e le gare di velocità proposte da ninja generici) e scovare le vere e proprie missioni. Queste sono divise in main quest e subquest: le prime sono legate allo svolgimento della trama, mentre le seconde non hanno niente a che fare con l’anime e alternano poche tipologie di incarichi, come la raccolta di piante, il rinvenimento di un oggetto e i percorsi a tempo. Queste attività accrescono la fama di Naruto, utile a garantirgli l’aiuto della popolazione e a sbloccare nuove sfide. Una volta accettata una missione, bisogna uscire dal Villaggio della Foglia e raggiungere la destinazione, percorrendo livelli abbastanza lineari, come abbiamo già detto, anche se non mancano scenari di più ampio respiro, come la Foresta della Morte. Lungo il percorso, disseminato di piattaforme e ostacoli, non è raro incontrare i banditi, che sono i mob del gioco; purtroppo ne esistono poche tipologie e non costituiscono una sfida particolarmente allettante. Per gli spostamenti più lunghi, invece, c’è la classica corsa tra gli alberi, che vede Naruto impegnato a balzare di ramo in ramo evitando di schiantarsi o di incappare in qualche ostacolo.
Nella maggior parte delle missioni si dovrà combattere, ed è proprio questo il frangente in cui Rise of a Ninja palesa le sue maggiori debolezze, a causa di un battle system semplice e semplicistico. Gli scontri sono sempre one-on-one, diversamente dagli Uzumaki Chronicles di Cavia, e si svolgono come in un classico picchiaduro non tecnico. Impersonando Naruto, il giocatore ha a disposizione gli strumenti e le abilità del caso: kunai (anche esplosivi), combo e jutsu, cioè le tecniche ninja. Queste ultime sono potenziabili – ma sono solo tre, coerentemente con la progressione della narrazione – e trovano impiego anche fuori dai combattimenti: ad esempio, la Tecnica di Concentrazione del Chakra serve per camminare in verticale sulle pareti e sull’acqua. Il loro utilizzo in battaglia richiede un certo tempo, quindi è consigliabile atterrare il nemico prima di eseguire un jutsu; buona parte delle combo, in effetti, è finalizzato proprio a stendere l’avversario per guadagnare tempo. Peccato che siano solo tredici e che, tutto sommato, non sia nemmeno necessario utilizzare le tecniche, dal momento che è più comodo alternare mosse a casaccio e prese e attivare la modalità Rabbia (che fornisce un potenziamento momentaneo e l’immunità). Alla fine gli scontri sono riassumibili in un guazzabuglio di combo e Tecniche della Sostituzione per sorprendere il nemico alle spalle, senza un alto livello di sfida, ulteriormente svilito dalla resurrezione garantita dai memoclip.
È possibile personalizzare il proprio stile di combattimento equipaggiando Naruto con un massimo di quattro Rotoli, che forniscono boost di varia natura, come l’aumento della velocità di rigenerazione del chakra o il potenziamento delle combo. I Rotoli sono piuttosto numerosi e potenziabili due volte, costringendo il giocatore a scegliere, ma l’importanza di queste scelte è ridotta dal basso livello di sfida.
Naruto: Rise of a Ninja esaurisce le sue carte in poche ore, purtroppo, anche se si tratta di un quantitativo di tempo proporzionato a ciò che ha da offrire in termini di gameplay, che abbiamo visto essere semplicistico: “allungare il brodo” alla fine avrebbe reso il gioco solamente più noioso. Ciò non toglie che l’esperienza sia piuttosto breve, assestandosi sulla decina scarsa di ore includendo tutte le missioni secondarie (che sono 24 e vanno ad aggiungersi alle 25 della trama); certo, ci sarebbero anche tutte le monete (in tutto 699, se abbiamo contato bene) da raccogliere, però potrebbe essere uno stimolo non sufficiente.
Le modalità multigiocatore non aiutano particolarmente: sono scontri uno contro uno che vengono a noia abbastanza presto a causa del battle system limitato e del numero esiguo di lottatori. È possibile giocare con un amico in locale o anche online, feature di cui non vale la pena discorrere in questa sede, a numerosi anni dall’uscita del gioco. Va notato che molti dei 37 Obiettivi si legano al completamento della Foresta della Morte, che è la principale modalità in rete di Rise of a Ninja.
Naruto: Rise of a Ninja è un piacevole action adventure, ma copre un arco veramente esiguo della storia del ninja di Kishimoto. Accompagnandolo al suo sequel, The Broken Bond, si arriva appena all’inizio della quarta stagione. Tenuto conto che il gioco è del 2007, andava bene così. Adesso ha poco senso, se non per i fan sfegatati di Naruto.