Back in Time – Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016
Ripercorriamo la sfida olimpica dell'idraulico e del porcospino più famosi dei videogiochi.
Ieri sono finalmente iniziate le Olimpiadi di Tokyo, postergate di un anno a causa del COVID-19. Siccome questa è una rubrica di retrogame, seppur in senso lato, ci sembra opportuno celebrare l’occasione con un viodegioco dedicato alla precedente edizione delle Olimpiadi, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016, uscito nel 2016 su Wii U (versione testata) e 3DS.
La lotta di classe continua. Dopo miriadi di iterazioni differenti, l’asfissiante lotta che intercorre da anni e su più fronti tra l’idraulico baffuto e il riccio supersonico (ancora) continua. E lo fa mediante uno streaming di byte che, sebbene lungi dal potersi definir un brutto pasticciaccio, fatica a entusiasmare. Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016 rappresenta l’ennesima riproposizione di una formula specifica, quella della produzione sportiva multievento, che segue i dettami imposti da Track & Field e relativi cloni, inserendosi in un gruppo abbastanza assortito di titoli in grado di suscitare qualche sorriso e nulla più.
La presenza di personaggi carismatici e storicamente rilevanti come Sonic e Mario avrebbe potuto dar vita a interessanti compenetrazioni di generi distinti, ponendosi al vertice delle opere contraddistinte da un gameplay totalmente asservito a una strutturazione giocosa variegata e solare, alla stregua di quanto proporrebbe una qualsiasi playa di Rio de Janeiro. Sega si limita invece a svolgere il compitino, senza infamia e senza lode, raccogliendo qualche applauso e qualche debordante schiaffone.
Se da una parte le varie specialità esperibili presentano un buon tasso di varietà, è altresì innegabile che ogni aspetto del gioco sembri riciclato. E non ci appelliamo all’intrinseca rappresentazione di discipline che, ovviamente, vantano regole e dinamiche peculiari difficilmente modificabili, bensì a un palese adagiarsi su quanto costruito nel corso degli anni dal franchise. Sebbene siano stati introdotti nuovi spunti giocosi (rugby a sette su tutti), tutto quello che si prova e si percepisce puzza di già visto, come si cadesse in un perpetuo déjà vu che, alla fine della fiera, lascia l’homo ludens immerso nei suoi pensieri e nella sua enorme fame di videogioco.
A poco serve una modalità single player creata su misura di Mii, quando l’intera struttura giocosa diventa un noiosissimo palcoscenico all’interno del quale muoversi, parlare con ogni npc presente e passare da un torneo all’altro senza soluzione di continuità. Considerando i basici elementi di personalizzazione presenti, l’intera porzione del gioco dedicata al giocatore solitario finisce presto per stancare. Sembra quasi di assistere a una versione downgradata della SKU del gioco destinata a 3DS. Un po’ poco, per le potenzialità di Wii U, sfruttate al minimo indispensabile soprattutto in termini di connettività con il popolo che videogioca.
Il comparto online di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016, poi, è (era) la cartina al tornasole della produzione tutta. Totalmente orfano di qualsivoglia modalità di videogioco competitivo o cooperativo in linea, l’unica possibilità concessa da SEGA a coloro i quali non abbiano amici coi quali condividere l’esperienza ludica è quella di competere con i ghost degli altri giocatori sparsi per il globo, scaricandolo mediante apposita opzione. Un netto passo indietro rispetto a quanto intravisto in occasione del titolo dedicato ai Giochi Olimpici Invernali di Sochi di appena due anni prima. L’unico modo per interagire con un’intelligenza che non sia quella artificiale gestita dalla CPU è quello di farsi affiancare da una o più persone in locale, in maniera da poter partecipare a vari tornei insieme, piuttosto che prendere parte a un particolare evento singolo.
Graficamente il titolo è parecchio incostante: sebbene non possa definirsi di certo brutto, tanto nella qualità dei rivestimenti, quanto in termini di mole poligonale lorda, si poteva fare certamente qualcosina di più. Per fortuna, l’azione di gioco si mantiene fluida anche nelle situazioni più concitate.
Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016 si configura come un titolo discreto, che conquista una piena sufficienza grazie alla bontà complessiva dei vari eventi messi a disposizione, non riuscendo tuttavia a impressionare e deludendo per una certa monotonia della modalità single player e per la totale assenza di qualsivoglia possibilità di competizione sincrona online.