Back in Time – Little Inferno
Brucia, bruciaaaa!
Novembre è un mese brutto e cattivo, freddo e piovoso. Sarà forse per questo che Tomorrow Corporation decise di lanciare il suo Little Inferno proprio nel novembre del 2012, su PC e sullo sventurato Wii U, che debuttava proprio in quei giorni. Il gioco ha ricevuto successivamente un discreto numero di port, fra cui il più recente è quello per Nintendo Switch del 2017.
Little Inferno non è un videogame qualsiasi, per certi versi non è proprio un videogame. Prendetelo di più come uno strumento, un giocattolo con il quale passare qualche tempo a sperimentare, come da bambini, cosa ci dice la nostra fantasia. E proprio un giocattolo è alla base del concept di gioco di Little Inferno: il Little Inferno Entertainment Fireplace! Nel mondo creato da Tomorrow Corporation i bambini non hanno modo di divertirsi, in quanto l’intera Terra è stata ricoperta da una spessa coltre di nubi cariche di neve, con una temperatura gelida al punto di risultare pericolosa. Le persone si ritrovano così bloccate in casa, a scaldarsi il più possibile, in un universo alquanto opprimente e grigio, tanto simile allo stile di World of Goo (sviluppato da Gabler, uno dei membri di Tomorrow Corporation), circondato da un alone di tristezza affascinante e palpabile. Il Little Inferno Entertainment Fireplace è la soluzione giusta per i ragazzini, dotati di un camino reale con il quale scaldarsi e allo stesso tempo divertirsi.
Ma in che modo, chiederete voi? Beh, ovvio, bruciando tutti gli altri giocattoli e oggetti ordinabili dalla ditta, che domande! L’interezza del gameplay si svolgerà infatti all’interno di questo camino, a ricevere ogni tipo di accessorio per posta per poi darlo in pasto alle fiamme senza soluzione di continuità usando il mouse o Wiimote o Wii U Game Pad, a seconda della versione del gioco usata (il titolo sembra fatto apposta per iOS, tanto che nel 2013 arrivò effettivamente un port, – N.d.R.).
L’idea di base non è però la combustione casuale: la ricerca di particolari combinazioni di oggetti da gettare tra i tizzoni ardenti è l’unico obbiettivo che avremo per “completare” Little Inferno. Esiste infatti una sorta di storia, mandata avanti principalmente dalla corrispondenza con la nostra adorabile vicina di casa, ma essa consiste in pratica solo di una scusa per tenerci interessati all’uso del camino e al mondo che lo circonda.
Per guadagnare soldi (utili per acquistare oggetti) e proseguire sbloccando i cataloghi più ricchi e intriganti dovremo realizzare delle combo. Il gioco presenta una lista di 100 combinazioni possibili, da decifrare per venirne a capo. Le prime della lista saranno chiaramente più ovvie e comprenderanno solo due elementi scelti da una rosa ristretta, mentre quando avremo raggiunto un range più ampio di possibilità il tutto sarà notevolmente più arduo. Bruciare insieme una TV e una pannocchia – la quale genererà chiaramente dei pop-corn – ci permetterà di sbloccare la combo “Movie Night” (“Serata Cinema”). Altre saranno sicuramente meno dirette e ci obbligheranno a spremere parecchio le meningi, soprattutto con alcuni combustibili meno convenzionali; che ne dite di mini-bombe atomiche, sushi marcio e tetramini stile-Tetris? Un caleidoscopio di possibilità.
Little Inferno ha i suoi punti di forza: ha stile, è simpatico, potrà strapparvi qualche risata ed è tecnicamente semplice ma ben fatto. Il suo problema sta nel fatto che non sappia dove andare a parare e che non sia assolutamente per tutti. World of Goo aveva un suo – bel – senso ed era immediato e di facile comprensione per il grande pubblico, mentre questo ultimo prodotto di Tomorrow Corporation manca di suddette caratteristiche. Passerete del tempo a bruciare oggetti, leggere strane lettere e a chiedervi cosa sia quella faccia al centro del camino, ma difficilmente il gioco vi trasmetterà qualcosa, sia essa una scarica di adrenalina o un momento di divertimento.
Little Inferno è un giocattolo: se avete fantasia, tempo e magari da piccoli bruciavate le formiche con la lente d’ingrandimento, potreste aver trovato la vostra nuova fissazione; se appartenete al resto del mondo invece, avete molte chance di non capirlo e considerarlo un fallimento.