Back in Time – Kinect Party
Madness nel vostro salotto.
Dopo il primo promettente periodo, Kinect ha mostrato ben presto i segni di cedimento che ne hanno decretato la fine prematura nei primi anni del ciclo vitale di Xbox One. A fronte di un’idea affascinante, sono mancate delle implementazioni all’altezza della situazione: qualche gioco discutibile e un certo numero di party game non bastano. Oggi Back in Time torna indietro di sette anni per mostrarvene un fulgido esempio: Kinect Party, uscito proprio a ridosso del Natale del 2012.
Sviluppato da uno studio importante come Double Fine Productions (Brutal Legend, Costume Quest), Kinect Party è il seguito di un titolo che non abbiamo mai visto in Europa, chiamato Double Fine Happy Action Theater. Stranamente questo gioco in digital delivery non è mai uscito dal Nord America, ma il Vecchio Continente si prende la sua rivincita con il sequel, il quale include anche la maggior parte dei contenuti dell’originale, ampliati e corretti.
Ma cos’è Kinect Party? In pratica, dopo aver effettuato il download gratuito dal Marketplace e attivato la periferica Kinect, verremo trasportati direttamente in una serie di mini-giochi basati sulla realtà aumentata, potenziati dai sensori di movimento e dalle telecamere del nostro nero gingillo tecnologico. Il concetto del prodotto Double Fine è quello di mettere il o i giocatori davanti a una sequela ininterrotta di attività, dalla durata variabile tra i trenta secondi e i tre minuti. Dopo qualche tempo (o magari usando il controller, che stranamente gestisce il susseguirsi dei giochetti e altre piccole funzioni) arriveremo infine a un menu, dove sarà possibile selezionare qualche opzione, ma per la maggior parte del tempo sarà uno shuffle completo delle opportunità offerte da Kinect Party a mostrarci la via da seguire.
Davanti alla TV sarà compito nostro scatenarci, per interagire con i vari programmi del cinema Kinect Party. Interagire e non giocare, perché stiamo parlando di attività, gran parte delle quali non potrebbe essere definita “gioco” vero e proprio: ad esempio, grazie alla tecnologia legata ai costumi e agli oggetti virtuali piazzati nella stanza, il titolo potrà farci indossare un costume da drago e sputare fiamme, lottare nella lava, oppure apparire in un delirante video dubstep, “scratchando” dischi sulla consolle da DJ. Certo, alcuni scenari assomigliano decisamente a dei classici mini-giochi che possono affollare uno dei party di Mario su console Nintendo, ma in linea di massima al giocatore verrà semplicemente posta davanti un’immagine e una situazione e sarà suo compito reagire di conseguenza, con l’obbiettivo non di segnare più punti possibile, ma di divertirsi al massimo e di rendersi un po’ ridicolo con gli amici.
Kinect Party non ha una storia, non ha modalità e, oltre alle attività, presenta solo un editor di fotografie (che possono essere scattate in qualsiasi momento e poi condivise all’istante su Facebook, con risultati esilaranti). La versione free offre cinque mini game, mentre per sbloccare i restanti 31 dovrete sborsare € 9,99.
Il punto forte di Kinect Party, a fronte di una longevità e di comparti tecnici solo sufficienti, sta nell’immediatezza, nella pazzia e nel ritmo che può donare a un triste pomeriggio d’inverno passato tra quattro mura, mentre fuori piove. Vedere la propria sala riempirsi di palloncini o di lava, apparire in un caleidoscopio gigante o creare fuochi d’artificio con le mani, oppure ancora scacciare piccioni virtuali appollaiati sui mobili (qui si vede lo sfruttamento della tecnologia Kinect e della profondità, mentre molti altri elementi potevano ricordare alcuni giochi PS Eye, N.d.R.) è uno spasso, specialmente se affrontato in compagnia (fino a sei giocatori supportati… ma chi ha un soggiorno così grande?!, N.d.R.) e con il giusto stato mentale.
Kinect Party infatti va goduto rendendosi conto di non trovarsi di fronte a un prodotto canonico, ma piuttosto a un giocattolo vero e proprio con cui sperimentare. Double Fine e Kinect mettono lì gli strumenti e 36 diversi modi – ah, stavamo quasi per dimenticarci di citare i livelli ispirati a Minecraft – per dare di matto grazie a Xbox 360, starà a voi e ai vostri parenti e amici fornire il resto degli elementi per una serata o un pomeriggio da ricordare.
Chiaro, non stiamo parlando di una perla o di un software rivoluzionario, ma in fondo i videogame sono fatti per divertire e Kinect Party riesce ottimamente nell’intento. Se avete un Kinect e un po’ di amici per casa di tanto in tanto, è un acquisto più che consigliato dal sottoscritto.