Back in Time – Inazuma Eleven Strikers
Dopo aver lasciato spazio a Yakuza 2, già dalla scorsa settimana Back in Time è tornata su Inazuma Eleven per concludere il primo ciclo della serie. Terminati gli episodi usciti originariamente su DS, rimane solo lo spin-off su Wii, Inazuma Eleven Strikers, che si distingue per il fatto di non avere una trama e soprattutto, di non essere un JRPG bensì un gioco di calcio di stampo ultra-arcade.
Con l’inizio della trilogia GO, fu realizzata anche una versione potenziata del gioco (la 2012 Xtreme), che però non fu localizzata.
Abbiamo premesso che non c’è una storia, da sempre la pietanza principale in Inazuma Eleven. Cosa c’è da fare, allora? Strikers non eccelle dal punto di vista delle modalità, presentando quelle che tipicamente si trovano in un gioco di calcio, ma ridotte all’osso: abbiamo la possibilità di disputare singole amichevoli o tornei (opzioni che acquisiscono un senso in ottica multiplayer), di affrontare cinque mini giochi diversi di non straordinaria fattura e di cimentarci nel Club Calcio, il “piatto forte” dell’esperienza in solitaria, utile se non altro a sbloccare squadre e a crearne una propria. In questa modalità si inizia avendo a disposizione la Raimon nella sua formazione originale, ma è possibile ingaggiare i giocatori delle squadre sconfitte via via nelle Coppe, senza limiti di organico.
Non trattandosi di un JRPG, Inazuma Eleven Strikers presenta una fase gestionale semplificata rispetto a quella (già di per sé non complicatissima) degli episodi canonici: sono stati eliminati i livelli, le tecniche sono diminuite e non ci sono più gli equip; i parametri sono rimasti, ma ora sono espressi da una lettera, da E ad A. Un’introduzione gradita, invece, è quella del legame: i giocatori hanno un valore (percentuale) di affinità diverso con ogni compagno, destinato a crescere man mano che si disputano partite; tale legame garantisce alcuni boost alle statistiche e consente di apprendere nuove tecniche combinate. Questo valore e il numero di PT (Punti Tecnica) possono essere incrementati anche attraverso gli allenamenti, che consistono nei cinque mini giochi cui abbiamo accennato sopra.
A conti fatti, Club Calcio è una modalità single-player scarna, che in poche ore esaurisce le sfide a disposizione. L’unico stimolo a proseguire è fornito dall’obiettivo di ingaggiare più giocatori possibili (operazione che costa un mucchio di Punti Inazuma), in modo da sbloccare quelli segreti (alcuni dei quali provenienti da Inazuma Eleven GO) e formare la squadra perfetta, da utilizzare nelle sfide con gli amici.
Dispiace che le squadre siano poche: certo, ci sono tutti i nomi più importanti della trilogia su DS, ma mancano gli altri, e alcune formazioni vengono “condensate” in una, comprendente i giocatori migliori (ad esempio, non troverete Gemini Storm, Genesis ed Epsilon, ma l’Alius Academy).
Come abbiamo anticipato in apertura, Inazuma Eleven Strikers differisce dai predecessori soprattutto nel gameplay, sia perché non si tratta di unJRPG, sia perché il sistema di controllo non può più avvalersi dello stilo. In effetti, esso è decisamente classico, tanto che probabilmente la configurazione migliore è quella Classic Controller (meglio se Pro), mentre quella con il telecomando in orizzontale è veramente scomoda, almeno a parere di chi scrive, che avrebbe fatto i salti di gioia se fosse stato supportato anche il pad del GameCube.
Il gioco ovviamente è ultra-arcade, e utilizza un’inquadratura simile a quella vista in Super Sidekicks, cioè in orizzontale. Mutua dai capitoli su handheld il massiccio uso di tecniche speciali, gestite per forza di cose in maniera diversa: in particolare, le tecniche di tiro devono essere “caricate” tenendo premuto il tasto per un certo numero di secondi, mentre per quelle di offesa e di difesa appare un cerchio ai piedi del giocatore e la mossa si attiverà solo se un avversario vi fa ingresso. Purtroppo il ritmo ne soffre molto, dal momento che le animazioni non sono skippabili. Pensate che in una partita che dura tre minuti effettivi per tempo possono benissimo essere impiegate una ventina (pure abbondante, talvolta) di tecniche per squadra. Il loro utilizzo, poi, è fortemente incentivato dal fatto che i PT si rigenerano con il tempo e che i portieri sono quasi insuperabili con i tiri normali (io ci sono riuscito solo due volte in un numero cospicuo di partite, ma non ho giocato in Facile, NdR).
Prescindendo dal discorso intorno alle tecniche speciali, il gameplay è quello che ci si aspetta da un titolo arcade, quindi veloce, immediato e abbastanza divertente, soprattutto in un’ottica multiplayer. Fino a quattro giocatori possono sfidarsi, o anche collaborare tra loro all’interno della stessa squadra, ed è sicuramente questa la prospettiva migliore per godersi Inazuma Eleven Strikers, che infatti premia parecchio l’utilizzo di tecniche combinate, le quali richiedono la vicinanza di due o tre giocatori. Per chi non abbia voglia di collaborare in modo troppo impegnativo, il gioco offre la possibilità di impersonare l’allenatore o il manager, che svolgono ruoli secondari di supporto, come il posizionamento dei calciatori non controllati dal giocatore attivo o il potenziamento delle tecniche.
Prima di tirare le somme, spendiamo due parole sul comparto tecnico. Graficamente Inazuma Eleven Strikers si presenta bene ma non benissimo: gli aspetti migliori sono la realizzazione delle tecniche speciali e la buona fluidità, mentre fanno storcere il naso gli ambienti e l’aliasing. Non che ora abbia troppo senso approfondire attentamente il discorso tecnico, dal momento che anche una grafica migliore risulterebbe obsoleta, se non altro per la mancanza dell’alta definizione; tuttavia bisogna riconoscere che Level 5 avrebbe potuto fare di più.
Il sonoro si caratterizza per il doppiaggio interamente in Italiano: le voci non sono le stesse dell’anime, ma chi si è dilettato con gli episodi per DS non stenterà a riconoscerle. Anche l’accompagnamento musicale suonerà subito familiare, dal momento che sono stati ripescati vari temi già noti ai fan. La telecronaca, novità per la serie, risulta sin troppo ripetitiva: probabilmente dopo un paio di match avrete già sentito tutto il repertorio. Anche i commenti in campo di compagni di squadra e avversari soffrono dello stesso problema.
Per formulare una valutazione complessiva su Inazuma Eleven Strikers bisogna ben comprendere a chi si rivolga, cioè ai fan della serie, possibilmente di giovane età e non particolarmente smaliziati. Se quello che state cercando è un gioco di calcio arcade di qualità, potreste facilmente rimanere delusi da un gameplay approssimativo, che avrebbe meritato maggior cura da parte di Level 5. In questo caso, dunque, vi conviene rispolverare i vecchi mini DVD di Sega Soccer Slam e di Virtua Striker 3 ver. 2002. Altrimenti il buon vecchio Super Sidekicks…