Back in Time – Hydroventure: Spin Cycle

Il Natale è solitamente un buon periodo per i videogiocatori: c’è sia la disponibilità economica sia il tempo, fra un’abbuffata e l’altra con parenti e amici. Sotto l’albero si affastellano (in senso sempre più metaforico, con la progressiva crescita del digital delivery) i videogame, perlopiù usciti fra ottobre e novembre; sì, l’ultimo mese dell’anno non è il più ricco sul piano dei lanci. Fa eccezione Hydroventure (Fluidity negli Stati Uniti), con due titoli (su due) dicembrini, il primo addirittura uscito il giorno della vigilia.

Noi oggi ci occupiamo del secondo, Hydroventure: Spin Cycle, che ha debuttato (al prezzo di € 9,99, che è anche quello attuale) sull’eShop di 3DS nel 2012.

​Proprio il 3D è uno dei punti più discussi questo titolo: è infatti completamente assente ogni tipo di supporto per la tecnologia. Solo in pochissimi altri casi (citiamo per esempio il peculiare AeroPorter) la gimmick di Nintendo 3DS è stata ignorata del tutto; prima di gridare allo scandalo aspettate, visto che non si tratta di pigrizia o rigetto per le tre dimensioni da parte di Curve Studios (oggi Curve Digital), ma di una deliberata scelta legata al particolare gameplay di Hydroventure, che sfrutta il giroscopio della console.

La storia di Hydroventure: Spin Cycle non è certo tra le più profonde o appassionanti che abbiate mai incontrato in un videogame, ma altrettanto sicuramente in un puzzle game di questo tipo ci saremmo stupiti del contrario. Il nostro protagonista in ogni caso è uno spirito acquatico di nome Eddy, in pratica una pozzanghera semovente; la sua vita di laboratorio viene un giorno disturbata dall’arrivo di alcuni spiriti cattivi. Queste creature maligne rapiranno e porteranno all’interno di un libro magico i benevoli spiriti arcobaleno, custodi della felicità e sarà compito di Eddy riportarli a casa, superando i livelli del gioco, che saranno una sessantina, divisi in quattro mondi e ricchi di sfide e bonus nascosti: in ciascuno di essi andremo infatti alla ricerca non solo dello Spirito Arcobaleno di turno, ma anche delle gocce d’acqua e di alcuni pezzi di puzzle, in grado di sbloccare qualche extra.

Il gameplay, come accennato sopra, ci vede usare il Nintendo 3DS in una maniera decisamente insolita, ossia inclinandolo a destra e sinistra per muovere Eddy, che in fin dei conti è uno schizzo in grado di saltare o incunearsi in passaggi stretti. Queste saranno le condizioni in cui affronterete i primi livelli, ma gradualmente il gioco vi presenterà nuovi poteri o modificherà alcune delle carte in tavola. Essendo fatto d’acqua, il nostro eroe avrà dalla sua la capacità di trasformarsi in ghiaccio o in vapore, di attaccarsi alle pareti, di accendere interruttori riempiendoli: tutte queste azioni verranno gestite – quando saranno disponibili, spesso quando ci troveremo sopra particolari piattaforme – dal touch screen, mentre l’azione si dipanerà sullo schermo superiore. I livelli più particolari saranno quelli in cui dovremo affrontare anche la gravità: non saremo solo chiamati a inclinare sull’asse orizzontale la console, ma proprio a ruotarla a 360°, esplorando ogni anfratto delle ambientazioni. Questo approccio al gameplay è il punto forte della produzione Curve Studios, ma si presta anche a qualche critica, in quanto il 3DS non è la console più comoda per essere maneggiata al contrario e poi proprio questo continuo movimento degli schermi è stata la ragione per l’assenza del supporto al 3D.

Hydroventure: Spin Cycle è uno di quei videogame per i quali i ritmi del gioco portatile si adattano alla perfezione. Piccoli livelli, veloci, ma non semplici o semplicistici, grafica 2D adorabile, musichette orecchiabili, sfida per sbloccare extra e aumentare i punteggi, il tutto condito da una spruzzata, anzi forse meglio dire uno “schizzo”, di intreccio narrativo.

Una secchiata d’acqua fresca per l’eShop, Hydroventure: Spin Cycle è un “giochino” apprezzabilissimo e consigliato a tutti, specialmente gli amanti dei puzzle e giochi di piattaforma.