Back in Time – Fruit Ninja Kinect 2
A caccia di vitamine!
L’anno scorso, fra i vari titoli Kinect che vi abbiamo riproposto in Back in Time, figurava anche Fruit Ninja Kinect, forse uno dei giochi di maggior richiamo di quel 2011 kinetico. Quattro anni dopo, sette anni fa, fu pubblicato il sequel, che sfruttava il Kinect 2.0 di Xbox One.
Piccola avvertenza: prima di dedicarvi alla lettura di questa pseudo-recensione, assicuratevi di aver devoluto parte della vostra giornata a curare l’igiene personale. E cercate di non barare, non vale detergervi con i rimasugli di camomilla frammisti a carcasse di mosquitos che vostra nonna vi aveva beatamente preparato la notte prima, dopo avervi sentito cantare Stairway to Heaven al contrario in seguito all’ennesima sconfitta subita a League of Legends.
Fatto? Bene. Ora, alzi la mano chi abbia giocato, anche solo per un nanosecondo, a una qualsiasi delle (ri)edizioni di Fruit Ninja, ponendo attenzione a non asfissiare le nari del vicino col vostro olezzo marcescente. Ergo lasciate ogni speranza, voi ch’intrate, e preparatevi a rivivere pari pari tutte le emozioni provate nel recente passato insieme all’appassionante Fruit Ninja. Perché è bene che lo sappiate: la spinta evolutiva proposta da questa seconda versione per Kinect è, rispetto al passato, pari allo zero. Assoluto, o quasi.
Squadra che vince non si cambia, insomma. Un detto pop che, mai come in questo caso, riassume pienamente il mood creativo mediante il quale è stato sviluppato il gioco. Sebbene i developer non si siano tirati indietro in quanto a modalità introdotte ex novo, risulta lapalissiano constatare come tutta la presunta, abbacinante varietà finisca per essere in realtà finta, artificiosa.
Succoso come, forse più, di un maialino cotto al forno, Fruit Ninja Kinect 2 offre la possibilità di divertirsi, ed è cosa buona e giusta. Un’esperienza lasciva, tumultuosa, destinata sia a coloro i quali vivano in una situazione di coatto isolamento rispetto alla specie umana tutta, sia a quegli esseri viventi che preferiscano una bella orgia – videogiocosa, s’intende – a una comunque coinvolgente, onanistica esperienza solitaria. Poco importa, alla fine della fiera, che vi sentiate novelli passeri solitari o magnifici spacciatori di puro ludibrio condiviso, poiché ce n’è davvero per ogni palato. Una pandemica gara a chi ce l’ha più lungo – lo score, ovviamente – che non si ferma tuttavia alle quattro mura di casa vostra: leaderboard apposite consentono di confrontare i propri risultati con quelli degli altri membri collegati, in social catena, a Xbox Live. Slurp.
Lo scopo del gioco – ormai lo sanno anche i capitelli greci nonché le colonne doriche – consiste nell’affettare a proprio gusto e piacimento quintalate di adorabili vegetali sparati a schermo da qualcuno che, evidentemente, ci sa fare. Uno sgrillettatore di frutta come non se ne vedevano da tempo, infatti, propizierà ogni vostra esigenza predisponendo lanci casuali di mele, pere, banane e chi più ne ha più ne metta. Una macedonia finalizzata all’ottenimento di miliardi fra punti e stelline, incamerabili alternando sagaci combo fruttate a botte di fortuna incredibili, sostanzialmente preziose monete di scambio da investire per rendere disponibili tante, stupenderrime sorprese.
Analogamente a quanto sperimentabile col suo predecessore, anche Fruit Ninja Kinect 2 si conferma efficacissimo nello sfruttamento della periferica Microsoft, riuscendo a offrire un’esperienza mulinante precisa e confortevole (ascelle pezzate a parte). Una cura per i dettagli ravvisabile anche nel sistema che traccia i progressi all’interno del gioco, costituito da una serie di cinture ninja sbloccabili conseguendo particolari obiettivi nell’ambito di una o più partite.
Una rapida carrellata alle modalità disponibili? Detto, fatto. Cominciamo da quelle pensate tanto per una fruizione monogama, quanto in compagnia di uno – speriamo – adorato partner di gioco: in Arcade si gioca contro il tempo, così come in Zen (con la differenza che nella prima occorre prestare attenzione a penalizzazioni ed ostacoli vari), mentre in Classic bisogna evitare di mancare persino un frutto, pena la perdita di una delle tre vite concesse. In caso si affetti maldestramente una bomba, invece, sarà game over immediato. Leggermente più originale il Festival, suddiviso a sua volta in quattro differenti minigiochi in salsa fruttata. Andranno evitati shuriken e luci, occorrerà triturare semi prima che crescano rigogliosi su schermo e lanciare stelline ninja all’indirizzo di bersagli disposti casualmente.
Le modalità concepite esclusivamente in funzione di una fruizione multigiocatore, invece, sono due: Battle e Party. Nella prima due giocatori debbono conquistare il primato sfruttando le meccaniche base di Fruit Ninja, ponendo particolare attenzione ad alcuni vegetali specifici che, se raccolti, proietteranno l’avversario in una spirale demoniaca a base di fragole impazzite, ordigni esplosivi e tante altre bastardaggini assortite. Nella seconda, invece, quattro giocatori possono sfidarsi nella più classica delle partite proponibili dal titolo di Halfbrick Studios, se non fosse per la presenza fra i bonus di una moneta gigante in grado di innescare uno degli svariati minigiochi appositamente studiati per questa modalità.
Giudicare un gioco come Fruit Ninja Kinect 2 è compito improbo. È un po’ come chiedersi se sia meglio la pizza o la nutella, se Maradona sia più forte di Pelè. Domande profonde, a tal punto da far impallidire quesiti ancestralmente considerati paradigmatici quali il senso della vita. Ma qualcuno deve pur farlo e quindi diciamo che, se assunto a piccole dosi, il gioco dà le sue soddisfazioni, specialmente in multiplayer.