Back in Time – Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight
Il remake del secondo capitolo di Etrian Odyssey.
La settimana scorsa vi abbiamo parlato di Etrian Odyssey Untold: The Millennium Girl, remake del capostipite della serie ricco di novità, tra cui spiccava senza dubbio l’aggiunta di una modalità Story nuova di zecca. Evidentemente la formula inedita (per la serie) deve essersi rivelata profittevole per ATLUS, che, senza perdere tempo, ha sfornato Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight, remake di Etrian Odyssey II: Heroes of Lagaard, uscito nel 2008 su DS. Il gioco non fu pubblicato in Europa, dove The Fafnir Knight è la prima versione di Etrian Odyssey II disponibile.
Chiunque abbia passato le sue quaranta o più ore sul primo Etrian Odyssey Untold non sarà sorpreso dalle numerose opzioni che offre The Fafnir Knight. Chi scrive consiglia ai giocatori di fare una capatina nel menu Option prima di iniziare il gioco, visto che sono presenti moltissime preferenze e/o agevolazioni, come l’Auto Map, la velocizzazione delle battaglie, la scelta fra la vecchia colonna sonora e quella nuova riarrangiata, la selezione del livello di difficoltà e molto altro ancora. Tutte queste opzioni possono essere modificate ogniqualvolta si faccia ritorno in città, che, come al solito, costituisce l’hub (non esplorabile) da cui accedere alla locanda e agli altri locali.
Dopodiché è il momento di iniziare l’avventura. Proprio come nel prequel, il giocatore dovrà compiere subito due scelte: la prima, irreversibile (se non iniziando una nuova partita), è quella fra Story Mode e Classic Mode; la seconda, modificabile nel modo di cui sopra, è quella del livello di difficoltà. La distinzione fra Story Mode e Classic Mode ha mantenuto lo stesso significato che aveva in The Millennium Girl: la prima presenta trama, personaggi e voice acting inediti, mentre la seconda si attiene allo stile più asciutto dei capitoli classici; entrambe le modalità presentano un nuovo dungeon chiamato Ginnungagap (che bello avere il copiaincolla! – NdR), accostabile a Gladsheim del primo Untold.
La nuova vicenda vede l’eroe anonimo e l’amico Flavio scortare la principessa Arianna all’interno di Ginnungagap, con lo scopo di effettuare un antico e misterioso rituale. Ben presto la compagnia si arricchisce di altri due avventurieri ed emergono alcuni collegamenti fra Arianna e il protagonista, il quale è dotato un potere particolare, che gli vale il titolo di Fafnir Knight…
La trama è una piacevole aggiunta alla formula originale, ma non raggiunge vette particolarmente elevate, anche a causa di un ritmo non proprio serrato, soprattutto nelle prime ore, che sono quelle in cui tutte le storie della serie tendono ad assomigliarsi di più; alcuni momenti successivi, invece, riescono a raggiungere una buona intensità. I personaggi principali, se da un lato si rifanno in modo evidente agli archetipi shonen, dall’altro sono stati sviluppati con sapienza, risultando quantomeno piacevoli; diciamo che aiutano considerevolmente l’intreccio nel compito di appassionare il giocatore.
Se Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight fosse il primo episodio della serie, dovrebbe essere considerato fra le eccellenze; trattandosi, invece, del sesto capitolo in meno di dieci anni, è necessario anche considerare il fattore “freschezza”.
Sul piano strutturale, The Fafnir Knight è una copia carbone di The Millennium Girl: le opzioni implementate e le linee guida seguite per realizzare il remake sono le stesse. Sul piano tecnico, invece, il modello è ancora più risalente, visto che dal debutto della serie su 3DS con Etrian Odyssey IV non sono stati fatti passi avanti, se non per i caricamenti un po’ più rapidi; non che ce ne aspettassimo, in realtà. Il gioco cerca di differenziarsi visivamente dai predecessori almeno in parte offrendo qualche nuovo mostro, soprattutto nelle fasi di gioco più avanzate, anche se non mancano i ricicli (che potremmo ritenere più benevolmente mostri ormai classici per la serie, come i Malboro di Final Fantasy), come Clawed Mole (qui semplicemente Mole) e Venomfly; chiaramente, chi ha giocato ad Etrian Odyssey II: Heroes of Lagaard non troverà moltissime sorprese.
Anche il sonoro ricalca tanto quello del precedente Untold quanto quello di Heroes of Lagaard: il primo per quanto attiene il doppiaggio (discreto, ma un po’ povero) e la possibilità di scegliere fra due versioni della colonna sonora; il secondo, ovviamente, per le tracce. Vale lo stesso discorso fatto all’epoca per The Millennium Girl: il sottoscritto preferisce le musiche “antiche”, ma i riarrangiamenti sono di qualità e meritano di essere ascoltati, quindi siete invitati a switchare di tanto in tanto la colonna sonora, a seconda dell’umore.
Etrian Odyssey 2 Untold non è del tutto privo di novità e aggiustamenti nel gameplay, ma si tratta di elementi poco incisivi sul piano dell’esperienza globale. Il primo obiettivo mancato è quello di rendere più pratico il sistema Grimoire Stones, pietre che conferiscono al personaggio che le equipaggia abilità particolari, non legate alla classe del personaggio stesso. The Fafnir Knight modifica le meccaniche, rendendo equipaggiabili più pietre per guerriero, ma legando una singola abilità a ciascuna di esse. Ciascuna Grimoire Stone ha un livello, a cui corrisponde il livello dell’abilità che conferisce, consentendo così anche di upgradare abilità già apprese (ad esempio se il livello della magia War Heal del vostro War Magus è 5 e gli si equipaggia la corrispondente pietra di livello 2, ne risulterà un incantesimo di livello 7).
I problemi alla base di questo sistema sono due: il primo è che le pietre sono generate casualmente; il secondo è che esse possono essere gestite solo in città, soluzione piuttosto scomoda, visto che perlopiù sono reperite al termine delle battaglie o nei dungeon. Una terza questione, meno importante ma comunque rilevante, è costituita dal numero elevatissimo di pietre di basso livello che si ottengono in poche ore, che rendono sovraffollati i menu. Etrian Odyssey 2 Untold pone rimedio solo a questo terzo inconveniente, e lo fa solo parzialmente, introducendo ad un certo punto la funzione Grimoire Recycle, con cui “buttare” decine di scarti per pietre (sempre casuali) di alto livello.
Il secondo obiettivo mancato è quello di fornire un elemento gestionale interessante. Partendo dall’elemento culinario (presente in molti JRPG), The Fafnir Knight introduce via via altre funzioni, che includono campagne pubblicitarie per la promozione delle pietanze e lo sviluppo dei quartieri della città, nell’ottica di aumentare la potenziale clientela. Questa meccanica in fin dei conti risulta avulsa, non integrandosi con gli altri elementi del gameplay e finendo per coinvolgere solo il denaro; fortunatamente è opzionale. D’altro canto, bisogna constatare che, fra una cosa e l’altra, si passa parecchio tempo in città: vuoi per un sonnellino alla locanda (spesso con annesso sogno), vuoi per assumere side quest, vuoi per vendere materiali e comprare equipaggiamenti, vuoi per gestire le Grimoire Stone vuoi per cucinare e impostare campagne pubblicitarie… può capitare di navigare tra menu più del necessario o di quanto si facesse in altri capitoli.
Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight è un ottimo dungeon crawler, nonché un degno esponente della serie di appartenenza. L’unica vera e propria doglianza che può essergli mossa è di non offrire un’esperienza migliore di quella proposta dal primo Untold, a causa di novità poco incisive. Fa piacere notare piccoli accorgimenti come le icone cartografiche migliorate (ad esempio, l’icona del baule si apre quando il tesoro viene raccolto), gli slot di salvataggio multipli, la riorganizzazione degli skill tree delle classi (non che siano necessariamente migliori dei precedenti, beninteso) e altri dettagli, ma sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più dalle nuove introduzioni maggiori, di cui abbiamo parlato poco sopra.