Back in Time – Disney Infinity 2.0

Disney e Marvel, insieme e appassionatamente.

Forse non tutti se lo sarebbero aspettato, ma nel 2011 Activision fece il colpaccio con Skylanders: Spyro’s Adventures, che generò uno dei brand di maggior successo della scorsa decade. Era ovvio, dunque, che altre software house avrebbero cercato di cavalcare l’onda, magari offrendo una licenza appetitosa per sopperire al fatto di non essere arrivate per prime. Questo fu il caso di Disney, che nel 2013 se ne uscì con il buon Disney Infinity, in grado di piazzare oltre tre milioni di copie nei primi sei mesi di vita.

A poco più di un anno dal debutto trionfale, fu la volta di Disney Infinity 2.0, forte di una data di uscita precedente a quella di Skylanders: Trap Team e soprattutto dei supereroi di Marvel, proprietà del colosso di Burbank dal 2009.

Disney Infinity 2.0 è un titolo cross-gen. Le versioni next-gen (attuale old gen) sono le migliori, soprattutto perché consentono di creare i Toy Box più grandi, ma quel che dobbiamo indagare è se il comparto tecnico potesse dirsi autenticamente di nuova generazione. Purtroppo non possiamo dirci soddisfatti del lavoro di Avalanche Software (e altri), soprattutto per quanto concerne le cutscene, davvero rozze, il frame rate a tratti instabile, soprattutto in multiplayer (in locale per due giocatori, online fino a quattro) e il dettaglio degli ambienti, i quali in compenso risultano abbastanza ampi. Lo stile, invece, c’è: è quello Disney (e Pixar!) e continua a piacerci. I personaggi Marvel sono stati realizzati secondo un’estetica cartoonosa e vagamente caricaturale, come emerge subito anche guardando le pregevoli action figure. Rendere stilisticamente coerenti – senza snaturare – così tanti personaggi, appartenenti a mondi ben diversi fra loro, è sempre un’opera complessa, che merita un plauso da parte nostra.

Anche il sonoro si distingue per la qualità della colonna sonora, che ospita moltissimi temi che i fan di Disney riconosceranno sicuramente. Il doppiaggio copre moltissimi personaggi e quello inglese in particolare è ottimo, ma anche quello italiano non risulta nient’affatto sgradevole.

disney infinity 2.0

Il gameplay è rimasto fedele a quello del primo Disney Infinity, ma è stato arricchito da aggiunte e migliorie che ora ci apprestiamo ad analizzare. Ricordiamo in apertura che tutto il materiale del predecessore è compatibile con questa edizione 2.0.

I personaggi giocabili sono aumentati notevolmente, ma c’è anche molto altro da dire. Il level cap è stato portato a 20 ed è stato aggiunto un Albero delle Abilità per sbloccare mosse e upgrade. Anche i vecchi volti del primo gioco hanno il loro skill tree nuovo di zecca. Con i punti ottenuti non è possibile sbloccare tutte le caselle, quindi al giocatore sono imposte delle scelte, non particolarmente gravose se consideriamo la difficoltà non elevata; a ogni modo le scelte non sono del tutto permanenti, perché sarà possibile resettarle e ricominciare daccapo. Alcuni dei nuovi personaggi, tra cui Iron Man e Nova, sono in grado di volare, mentre Hulk può scalare le pareti.

disney infinity 2.0

Il sistema di controllo è simile, ma i combattimenti sono dotati di maggior profondità, almeno sulla carta: l’aggiunta di counter, mosse speciali e guard break, infatti, non è coadiuvata da controlli più complessi o da un’intelligenza artificiale che renda necessario sforzarsi un po’. Purtroppo la guida di buona parte dei veicoli, soprattutto le autovetture, resta insoddisfacente.

Le migliori notizie si hanno sul versante Toy Box, che è la modalità sandbox che consente di creare nuovi mondi e giochi. Essa risulta allo stesso tempo più ampia (ad esempio ora possono essere creati anche ambienti interni) e più semplice rispetto al passato. Innanzitutto, accanto ai Gettoni Extra Power sono stati introdotti i Gettoni Game (su cui ci soffermeremo diffusamente in chiusura), i quali introducono nuovi generi all’interno del Toy Box, permettendo una più ampia libertà per la propria creatività. Ciò avviene grazie a nuovi tool, in particolare i template, i quali automatizzano alcuni processi, rendendoli più immediati e consentendo finalmente la creazione di qualcosa di davvero giocabile, come potrete constatare voi stessi provando le creazioni della community. La quantità di oggetti acquistabili e sbloccabili in altro modo è semplicemente incredibile, anche se non è detto che la valuta che accumulerete giocando sarà sufficiente a saziare la vostra sete. Questi e altri aspetti rendono la componente Toy Box la migliore delle anime di Disney Infinity 2.0.

disney infinity 2.0

Disney Infinity 2.0 è un gioco in parte diverso a seconda del materiale a disposizione: diversamente da Sylanders, infatti, sulla base non si poggiano solo i personaggi, ma anche Porte del Mondo, Gettoni Game e Gettoni Extra Power. Le prime danno accesso a vari universi di gioco, dotati di una trama e di missioni proprie, ma tutti caratterizzati dalla medesima struttura open world. I Gettoni Game forniscono esperienze ispirate a diversi generi videoludici, declinandole in un certo numero di livelli. I Gettoni Extra Power, infine, forniscono oggetti aggiuntivi nel Toy Box.

Il pack chiamato Marvel Super Heroes contiene – oltre a gioco, Infinity Base, poster e web code card – le action figure di Thor, Iron Man e Vedova Nera, il Gettone Extra Power di Sleipnir (che materializza nel Toy Box il destriero di Odino), la Porta del Mondo di Avengers e due Gettoni Game, uno intitolato Fuga dalle Kyln e l’altro Assalto ad Asgard (ispirato a Thor). Il mese dopo l’uscita giunse un altro starter pack, dedicato peraltro a Disney. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di mettere le nostre manacce anche sul pack Marvel’s Ultimate Spider-Man, contenente le action figure di Nova e dell’Uomo Ragno e la Porta del Mondo di Spider-Man.

disney infinity 2.0
I due Mondi da noi provati – ricordiamoli: Avengers e Spider-Man; non abbiamo potuto testare Guardiani della Galassia, di cui potete vedere le action figure qui sopra – offrono un’esperienza abbastanza simile e in parte affrontabile con gli stessi personaggi. Immerso in un contesto urbano open world di dimensioni non spropositate, il giocatore deve svolgere un certo numero di missioni che portano avanti la trama e può intrattenersi con diversi incarichi secondari, come sfide opzionali (alcune disponibili solo per un personaggio specifico) e numerosi collectible. Ogni Mondo ha i suoi personaggi giocabili, suddivisi in sbloccati sin dall’inizio e in sbloccabili successivamente, raccogliendo dieci gettoni sparsi per la città. Nel frattempo si guadagnano punti da spendere nel Negozio del Toy Box, si sbloccano oggetti per il Toy Box e altri extra, e si guadagna esperienza per sviluppare il proprio personaggio.

Nulla di particolarmente originale, come potete immaginare; anche le missioni non brillano sotto questo punto di vista, ma possono contare su una certa varietà, almeno sulla carta: fra inseguimenti, protezione di obiettivi, sterminio di nemici, eliminazione di ostacoli, qualche (rara) boss battle e altro ancora, si tocca un buon numero di situazioni diverse. Ciò è vero in teoria, ma un po’ meno nella pratica, visto che il più delle volte si tratta di seguire un indicatore sul radar, picchiare come fabbri e cercare, sempre sul radar, il prossimo incarico. In una mezza dozzina di ore si completa la trama e un buon numero di incarichi secondari.

disney infinity 2.0

Il discorso è in parte diverso per i Gettoni Game, i quali, però, vi impegneranno per meno tempo (potremmo stimare intorno alle tre ore). Assalto ad Asgard è sostanzialmente un clone di Orcs Must Die!, quindi un ibrido fra tower defense e hack and slash. Nei panni di un personaggio a piacere (ci troviamo nel Toy Box, non più in un Mondo!), il giocatore deve difendere da uno a quattro bersagli da ondate di nemici che si riversano nello schema da precisi punti di accesso. Per portare a termine quest’incarico non si fa affidamento sulla sola forza bruta (i combattimenti sono come quelli nei Mondi), ma anche sulle trappole, che vengono posizionate prima dell’inizio del livello. I livelli sono dieci più quello introduttivo, che funge da tutorial; il superamento di ognuno è premiato con lo sblocco del successivo e di una nuova trappola. Assalto ad Asgard funziona e diverte, ma si rivela un esperienza tutt’altro che fresca e non in grado di rivaleggiare con l’ispiratore.

Fuga dalle Klyn, ispirato al film Guardiani della Galassia, si presenta come una sorta di RPG hack and slash con inquadratura dall’alto, “arricchito” da enigmi basilari. Il giocatore può contare sull’aiuto di un assistente, ciascuno dotato di un diverso aspetto e di diversi parametri; inoltre gli assistenti devono essere equipaggiati con il loot rinvenuto all’interno dei livelli (otto, se non abbiamo sbagliato a contare). La collaborazione di questi esseri si attua in battaglia, nella ricerca dei tesori, e, soprattutto, nella progressione all’interno degli schemi; spesso è necessario afferrare l’assistente e scagliarlo in alcune porte. A causa della ripetitività degli ambienti, che sono pure troppo grandi per quel che offrono, e degli scontri, Fuga dalle Klyn si è rivelata l’esperienza meno piacevole della nostra escursione nel magico mondo di Disney Infinity 2.0.

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Disney Infinity 2.0 è un gioco stimolante per i giocatori meno smaliziati e per i fan di Disney e, soprattutto (questa volta), Marvel. Chi preferisce l’altro enorme brand Disney, ossia Star Wars, farebbe bene a puntare invece sul terzo e (a oggi) ultimo capitolo della serie.

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