Astral Chain: Certezze, speranze e dubbi

Quando Platinum Games annuncia qualcosa, solitamente non passa inosservata. La compagnia fondata da Hideki Kamiya, padre di Devil May Cry e dell’intero genere character action, si è fatta una nomea di tutto rispetto a suon di capolavori come Bayonetta 2 o il fenomenale NieR: Automata. Sicuramente questo ha aiutato Astral Chain, nuova esclusiva Nintendo Switch di Platinum, a impressionare subito chiunque abbia assistito all’ultimo Direct Nintendo.

Tuttavia sarebbe scorretto e limitato affermare che sia stato solo il nome Platinum, a far risaltare il trailer di annuncio di Astral Chain. Il gioco si è mostrato subito con un grandissimo stile e nel trailer si possono vedere già tanti elementi interessanti da discutere. Ed è proprio questo che vogliamo fare in questo editoriale, discutere certezze, speranze e dubbi che ci ha trasmesso il primo impatto con Astral Chain.

Nintendo Direct Switch

Il primo elemento che salta all’occhio dal trailer, è lo stile artistico. Non vi mentiremo; inizialmente abbiamo pensato che Astral Chain fosse in realtà tutt’altro titolo. In particolare, prima che venisse mostrato il nome di Hideki Kamiya, abbiamo pensato a Xenoblade Chronicles X2. L’ambientazione cyberpunk, il design dei personaggi e la struttura del trailer ci ha ricordato molto l’opera di Monolith Soft; considerando i rumor che circondano l’IP, non ci saremmo stupiti di un seguito, specie dopo un finale tanto aperto per il primo capitolo.

Abbiamo citato questo fatto per introdurre la nostra prima certezza riguardo il gioco; l’ispirazione estetica dell’ambientazione è fenomenale, in grado di appunto reggere il confronto con la città di Nuova New York, che ad oggi consideriamo come una magnifica ambientazione videoludica. La seconda certezza che possiamo condividere è invece basata su un rapporto di fiducia. Platinum Games ha fatto passi falsi, come scordarsi Starfox Zero o il tie-in The legend of Korra, eppure il palmares della azienda ci permette di essere certi delle loro abilità nella produzione di character action. Nel momento in cui il gameplay dinamico e spettacolare mostrato è  coinciso con il nome di Platinum Games, abbiamo già assodato come il titolo abbia ottime probabilità di avere una componente di combattimento di tutto rispetto.

Astral Chain

A questo punto non possiamo ignorare i tre nomi mostrati a fine trailer: Hideki Kamiya, Takahisa Taura e Masakazu Katsura. Kamiya si occupa di supervisione del progetto, non è chiaro quanto marcata sarà la sua impronta su Astral Chain, quindi sorvoleremo sulla cosa per concentrarsi invece sulle altre 2 figure. Takahisa Taura è una nostra grandissima speranza. Il direttore dietro Anarchy Reigns e Nier Automata ha la possibilità, con Astral Chain, di mettersi in mostra e uscire dall’ombra di Yoko Taro, dimostrando come nel capolavoro Automata anche la sua mano abbia aiutato. La competenza di Taura non è qualcosa che mettiamo in dubbio, ma al designer manca un opera di consacrazione, qualcosa di simile a ciò che fù Resident Evil 2 per Kamiya.

Credere che Astral Chain possa essere la pietra miliare di consacrazione per Taura è forse esagerato, ma la nostra speranza è che questo titolo possa sorprenderci, in modo da regalarci non solo un gioco ottimo ma anche una nuova figura di fiducia nel già affidabilissimo staff Platinum Games.

Altra grande speranza risiede nella colonna sonora. La traccia che ha accompagnato il trailer, reminiscente di Nier Automata, è eccezionale. Non è ancora chiaro chi si stia occupando della composizione della soundtrack di Astral Chain, ma il primo impatto è senz’altro di buon livello. Il desiderio sarebbe di poter rivedere Keichi Okabe, compositore di Nier, al lavoro su un opera Platinum. Nel caso venisse confermata questa ipotesi, allora anche la colonna sonore diventerebbe una certezza, vista l’indubbia qualità delle composizioni di Okabe.

Passiamo quindi, a malincuore all’ultima parte dell’editoriale: i dubbi.

Purtroppo, parlando di dubbi, dobbiamo citare il terzo nome mostrato: Masazaku Katsura. Senza insinuare nulla contro il maestro mangaka, in grado di farci piangere con il suo capolavoro Video Girl Ai, purtroppo il character e monster design di Astral Chain non ci convince. Nonostante la fiducia provata verso l’estro artistico di Katsura, non riusciamo a non trovare i personaggi e nemici mostrati, piuttosto banali e anonimi. Il che sarebbe un grave peccato, specie in luce della fenomenale ambientazione cyberpunk.

Astral Chain


L’appuntamento è il 30 Agosto, stando al sito ufficiale Nintendo, e il resoconto del primo impatto con Astral Chain è positivo; speriamo Platinum Games riesca nuovamente a sorprenderci, regalandoci un’esclusiva Switch che porterà varietà alla line-up Nintendo.

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