AoC Revisited : Ymir’s Pass
Era da fine settembre che non cavalcavo più, con la mia necro, le sanguinose terre d’Hyboria. Mi ero sinceramente stufato dei bug di programmazione che affliggevano il gioco, non permettendomi di goderlo pienamente anche se in possesso di un hardware decisamente sostenuto. Troppi memory leaks, troppe pecche che mi facevano precipitare il frame rate a livelli imbarazzanti anche in zone sotto-popolate, e improvvisamente. Senza parlare dei problemi con le quest, del grinding a cui ero stato costretto per arrivare all’80, nonostante avessi partecipato a tutte le instance possibili, costringendomi a ore di farming nelle ville di Tarantia. E poi gli item senza statistiche mi sembravano un’assurdità, abituato al dettaglio preciso di WoW ma anche di altri MMO come Everquest, LOTRO, ecc. Insomma, mio malgrado, avevo deciso di smettere.
Ora, a distanza di molti mesi, spinto dalla curiosità di vedere se i nuovi update avessero portato quei cambiamenti necessari ad AoC per essere degno di tale nome, ho rinnovato l’account e ho loggato nuovamente.
Indubbiamente, fin dal primo contatto, si capisce che qualcosa è cambiato. Mantenendo gli stessi settaggi di mesi orsono (risoluzione 1900×1200, antialiasing e isotropico attivato, distanze varie di visualizzazione degli oggetti attive) il mio fps è aumentato decisamente. Ora non scende mai sotto i 50, ma spesso si attesta fra i 60 e gli 80, toccando a volte punte di oltre 90 in zone poco frequentate. Una grande sorpresa, non c’è che dire. Oltretutto questi dati rimangono costanti senza crolli improvvisi, come succedeva in precedenza. Direi che il problema dei leaks è quindi totalmente superato. Anche la grafica in molte corcostanze mi pare più rifinita, nei dettagli e nelle animazioni. Le icone delle spell sono state ulteriormente ripulite, presentando un motivo più accattivante, che le distingue meglio le une dalle altre. Curioso di vedere da vicino le nuove zone implementate, mi sono diretto verso l’entrata della prima, il Passo di Ymir.
Ymir’s Pass è stata la prima nuova zona ad essere introdotta nel gioco per sopperire alla mancanza di quest intorno ai livelli 50-60 (in realtà il livello è un po’ più alto, direi 55-65). E’ un’area sviluppato molto bene, con un sinistro senso di magica tensione che vi accompagnerà in ogni passo della vostra tenebrosa cavalcata per questa aride terre (ma spesso anche innevate). Al passo di Ymir ci si accede sia dai Field Of Dead che dalle Eiglophian Mountains. Sentirete, appena ci sarete arrivati, aleggiare la leggenda del Frost Father in ogni parola che accompagnerà i deiliri di Gavin, la vostra guida introduttiva al primo accampamento che incontrerete, Clan Maugh Guard. Le quest che dovrete affrontare, abbastanza varie, vertiranno tutte attorno alla lotta fra i banditi di Atzel, che una volta oltrepassata la loro frontiera, si sono scontrati con i signori dei ghiacci, i Frost Ymir.
Lungo il vostro pellegrinare (la zona si presta molto ad essere esplorata anche per puro piacere visivo), incontrerete luoghi mitici della saga di Conan, come la famosissima Wheel Of Pain. La zona a Nord invece, è teatro degli scontri al Frost Gate fra gli Ymir e i banditi di Atzel.
Esseri gigantesci, spesso armati d’ascia, vi verranno incontro, accompagnati da moltitudini di minion al loro servizio. Attraversare la faticosa strada in salita che porta al tempio del figlio di Ymir (un boss Elite che vi darà del filo da torcere, oltre ad aprirvi, una volta sconfitto, la strada verso il tempio stesso) non sarà una passeggiata. Ghiaccio, Yeti e giganti vi saluteranno alla loro maniera (decisamente violenta) quando l’incontrerete.
Oltretutto il loro numero è decisamente consistente, ed effettuare i pull giusti per non provocare un attacco in massa, non sarà sempre agevole.
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Il mostro nell’illustrazione seguente è appunto The Son Of Ymir, e il vostro obiettivo sarà privarlo della sua preziosa arma. Se vi sembra un compito facile, provateci pure da soli, magari pensando che il vostro livello 80 vi tenga al riparo dai danni che il gigante potrebbe provocarvi …..
Più a sud est invece, risiede il cuore della nuova zona. Il paesaggio, abbandonata la neve ed i ghiacci, assume contorni ricchi di oscure costruzioni dalla strana architettura. Il centro del potere dei maghi Black Ring, che ritroverete anche fra queste mura, è l’Anfiteatro, un dungeon decisamente riuscito che si sviluppa in cerchi concentrici, ricolmi di lava e lapilli.
L’entrata in realtà non appare così sinistra, anche perchè, per arrivare fino a qui, avrete già sconfitto orde di caster e guerrieri dediti alla magia più nera e devastante, e quindi vi sentirete quasi immortali. Niente di più sbagliato.
I difensori del cerchio estremo di questo anfiteatro, che ricorda vagamente quelli cari ai nostri antichi romani, sono questi demoni fiammeggianti armati di spada a due mani, elite di livello 63, come del resto i caster micidiali che trovere in massa a dar loro man forte. Il vostro compito, arrivare al centro dell’anfiteatro per essere a tu per tu con la leggenda, si dimostrerà da subito molto arduo da completare.
Se però il vostro gruppo sarà così temerario dall’annientare tutti i guardiani che vi sbarreranno la strada, alla fine vi troverete al cospetto del Frost Father in persona. Devo ammettere che anche incatenato fa la sua (spaventosa) figura, agitandosi come un dannato nel tentativo di liberarsi (ci riuscirà? Trovatevi un gruppo e provate a scoprirlo da soli …)
Insomma si può tranquillamente affermare che Ymir’s Pass, anche se come zona non è molto vasta, si rivela interessante e riuscita sia sotto l’aspetto visivo, che dal punto di vista della varietà. I mob che dovrete affrontare vi daranno filo da torcere, e sarete costretti a ripetere la stessa quest più volte per proseguire (sempre che non facciate i furbi come me, affrontando i mob di livello 60-63, con il mio PG all’80 … ma dovere di cronaca docet). Se avete l’animo dell’esploratore i diversi paesaggi vi stupiranno, e l’atmosfera che respirerete sarà senz’altro degna del lore del più truce Conan.
Voto complessivo dell’espansione : 8