Andy Baio
Andy Baio è un giornalista e programmatore indipendente che nel 2003 ha lanciato il popolare sito “agenda” online per svariati eventi, Upcoming.org. Attualmente è CTO di Kickstarter, piattaforma che si occupa di finanziare artisti, designer e musicisti, e il suo progetto più recente è un album jazz 8-bit la cui uscita coincide con il cinquantesimo anniversario di “Kind of Blue” di Miles Davis.
"Kind of Bloop: An 8-Bit Tribute to Miles Davis"è un esercizio di immaginazione, un what if su come sarebbe stata la musica dei pionieri del jazz se il loro medium di comunicazione fossero state le console videoludiche a 8-bit. Il concept toccò il tasto giusto quando fu casualmente annunciato su twitter, e i sostenitori che volevano una copia coprirono attraverso Kickstarter le spese di produzione dell’album nel giro di quattro ore.
Gli artisti che hanno partecipato al progetto sono pesi massimi della cosiddetta chipmusic, come Ast0r (Chris J. Hampton), Disasterpeace (Rich Vreeland), Sergeeo (Sergio de Prado), Shnabubula (Samuel Ascher-Weiss) e Virt (Jake Kaufman). In questa intervista, l’organizzatore del progetto descrive i punti di forza del metodo di finanziamento di Kickstarter e lo stimolante e innovativo concept di base dell’album.
L’idea di “Kind of Bloop” è stata ispirata dal cinquantesimo anniversario del quasi omonimo album di Miles Davis?
Andy Baio: Su Kickstarter si possono fare dei progetti fino a tre mesi, ed è capitato fortuitamente che la data di uscita combaciasse con quella del cinquantesimo anniversario di “Kind of Blue”
Ho sempre avuto l’idea di seguire gli standard del bebop o del cool jazz, facendo di “Take Five” un chiptune, e periodicamente controllavo se qualcuno avesse mai creato del chiptune jazz. Ma ogni volta che cercavo, non trovavo nulla. Non ci potevo credere.
Finché una volta, mentre stavo cercando, ho trovato davvero una traccia che faceva al caso mio: si trattava di una parte di una competizione giapponese di chiptune chiamata “Famicompo”. Era “Giant Steps” di John Coltrane riarrangiata da un tizio spagnolo di nome Sergio de Prado. Quando la ascoltai pensai che fosse troppo forte, con un sacco di potenziale da vendere.
Si potrebbe dire che il suo apprezzamento personale verso la musica jazz è stato un fattore importante nella creazione di questo album?
Il mio rapporto col jazz è molto simile a quello che ho con i chiptune. Ammiro e amo entrambi i generi, ma non sono un fan sfegatato di nessuno dei due. Questo significa che la mia conoscenza è limitata ai brani più popolari di entrambi. “Kind of Blue” è conosciuto come un album che piace anche a chi non conosce particolarmente bene il jazz. È praticamente perfetto.
Quale fu la fase seguente nel proseguire con questa idea?
Cominciai a cercare altri brani e trovai altri due esempi: uno era di Chris Hampton, conosciuto online col nickname ast0r. Quest’ultimo aveva tratto un brano molto allegro dal ritmo della intro di “Giant Steps” . Era un approccio totalmente differente, è stato un bel colpo scoprirlo.
Allora mi decisi a sviscerare tutti i pezzi di Famicompo per vedere se qualcun altro avesse fatto una cosa simile, e trovai un altro esempio. Era la versione chipmusic della cover di “My Favorite Things” di John Coltrane. Trovai questi brani, le uniche tre cover di musica jazz legate all’era 8 bit esistenti fino a quel momento.
Lavorando con Kickstarter, quali fattori hanno contribuito a rendere possibile che l’idea inizale di “Kind of Bloop” diventasse realtà?
Come dicevo, l’idea risale a diverso tempo fa e poi trovai quelle tre tracce. Mi stavo informando su Kickstarter e pensavo a quale progetto avrei potuto dare vita. Sono programmatore e giornalista. Ho pensato avrei potuto avviare un progetto di giornalismo, ma non avevo molto tempo in realtà. Ho quindi pensato che invece di raccogliere una somma di denaro per qualcosa che avrei fatto da solo, forse sarebbe stato meglio se venisse usato per commissionare un progetto.
Tra gli autori degli unici tre chiptune jazz esistenti, sono riuscito a trovare Chris Hampton e Sergio de Prado. Dopodiché ho espresso il desiderio di includere nel progetto il mio autore di chiptunes preferito, Jake Kaufman. Ho ascoltato tutte le sue composizioni per almeno cinque anni, fin dal momento in cui produsse una cover di Michael Jackson. Era amico di un mio amico, quindi decisi di chiedergli, così, di punto in bianco, se si sarebbe unito al progetto. Ne venne fuori che è un amante del jazz, e infine suggerì che Disasterpiece sarebbe stata perfetto per ciò che avevo in mente.
Come ha trovato Shnabubula?
Virt mi consigliò di trovare una quinta persona per il progetto, e mi misi in contatto con lui. Shnabubula è un musicista di gran talento. Crea video che rappresentano delle versioni alternative dei videogame classici. Ti suonerà qualcosa simile al tema acquatico di Mario, solo che non è il tema acquatico di Mario. Lo ricorda, ma è tutt’altra cosa.
In che modo ha deciso quale sarebbe stato il compenso per gli artisti coinvolti nel progetto?
Avevo stabilito un obiettivo di 2000 $ per poter fare tutto in modo legittimo, e questo significava pagare i diritti d’autore ai successori di Miles Davis. Ho fatto i conti, calcolato quanto sarebbe venuto a costare, e infine ho detto loro quanto avrei potuto garantire come pagamento se il progetto sarebbe riuscito. Furono tutti d’accordo e si unirono al gruppo. Raggiungemmo l’obiettivo dei 2000$ nel giro di quattro ore, e adesso siamo arrivati a 6500$ dollari e più di 330 sostenitori. È davvero emozionante.
Tutte le composizioni si avvicinano molto ai brani originali?
Ho lasciato loro molta carta bianca in merito. Ne è venuto fuori che due di loro sono stati piuttosto fedeli, mentre i restanti tre sono riff che reinterpretano i pezzi originali. L’unica cosa che non avrei mai voluto è che la gente durante l’ascolto pensasse che si trattava “della versione MIDI di Freddy Freeloader”. Volevo che il risultato fosse percepito come parte del medium scelto.
Teme mai che il Cd non sarà pronto in tempo per l’uscita prevista in Agosto?
Gli mp3 saranno pubblicati proprio nel giorno stabilito. Farò il possibile perché accada per quella data, se così non sarà entro il giorno 17, il progetto sarà chiuso.
Parlando dell’aspetto grafico, come ha trovato qualcuno che creasse un complement visivo al concept musicale di “Kind of Bloop?”
Ho provato a riadattare la cover da me, con Photoshop, ma fare pixel art non è usare un filtro di Photoshop. C’è una palette limitata di colori da utilizzare, e bisogna fare attenzione che ogni pixel sia al posto giusto. Le restrizioni sono pressanti e bisogna avere molta esperienza per dare buoni risultati.
Mi trovavo nel mezzo di una discussione privata su di un forum alla quale partecipava molta gente creativa, e alcuni di essi ci misero mano per rimaneggiarla un po’. Non sembrava proprio il massimo. Poi Snack Admiral, che aveva un po’ di esperienza con la pixel art, diede il tocco finale.
Prevede che questo album diventerà un oggetto per collezionisti?
Non sono sicuro se è ben chiaro il concetto, ma poiché si tratta di cover e ho cercato di fare tutto nella legalità, questa è l’unica occasione in cui l’album sarà in vendita. Dati i problemi di licenza, ogni download digitale costerà quanto l’invio di CD, per questa ragione sto facendo un numero limitato di CD e un numero limitato di download digitali disponibili. Quando il progetto sarà completato, non sarà più messo in vendita.
L’improvvisazione è una parte importante della musica jazz, mentre al contrario non è molto associata alla musica dei primissimi videogame. Durante la creazione di questo album, avete discusso a proposito di questo contrasto?
Ne abbiamo parlato un bel po’ durante lo sviluppo. Abbiamo un canale irc dove occasionalmente ci incontravamo a parlare del progetto. Gli artisti progettano di eseguire alcuni assoli nelle tracce degli altri, ma non si tratta di improvvisazione, ma più un aspetto della collaborazione. Improvvisazione è quando Samuel suona senza spartito sulla sua tastiera e i campionamenti che ne risultano vengono poi trasformati in chiptunes.
Ho la sensazione che la gente che ama in maniera ossessiva il jazz ma non apprezza la chipmusic non amerà questo album, che può sembrare un “imbastardimento”. Per come la vedo io invece, è un esercizio di stile che merita. Sono affascinato dal lavoro che presenta certe stimolanti difficoltà, perciò non ero sicuro che saremmo riusciti a farcela. Il progetto esiste grazie a loro, a questi cinque ragazzi.