Alla scoperta di Dragon Quest IX
Uscito nella prima settimana di Luglio, Dragon Quest IX: I Protettori del Cielo, è il primo capitolo della saga nata Enix e divenuta Square-Enix ad approdare su una console portatile. Abbiamo avuto la possibilità di provare il nuovo attesissimo capitolo del JRPG più atteso su suolo nipponico nel momento. Ricordiamo che l’arrivo di DQ IX su DS è principalmente atteso per due motivi ben precisi: il primo riguarda il ritorno, finalmente, della famosa saga nipponica su console Nintendo, dato che dal settimo capitolo si era visto uno sbarco su Sony, il secondo riguarda l’ottima riuscita dei remake del quarto e del quinto capitolo sulla console portatile, che ebbero grande successo.
Dragon Quest IX è stato curato dagli studi di Level 5, i quali rifecero l’ottavo capitolo uscito su PlayStation 2 quasi un lustro fa. Andiamo ad analizzare il lavoro svolto per capire fin dove si sono spinti gli sviluppatori Square-Enix.
I Protettori del Cielo
Il sottotitolo del gioco, i Protettori del Cielo, sta ad indicare appunto il fulcro della situazione dinanzi alla quale ci troviamo. Impersonerete un essere sovrannaturale, un’essenza angelica, con tanto di ali e aureola, discesa in Terra per salvare le anime bisognose ed ergersi a pie essenze, con il solo obiettivo di guadagnare la gratitudine dei passanti e dei terrestri. Ovviamente essa è sotto forma di guadagno materiale, laddove la bontà e il ringraziamento, si vestiranno da lucenti simboletti azzurri che il vostro protagonista andrà a raccogliere di volta in volta per raggiungere il frutto della Dea, posto sull’albero del Mondo.
L’incipit vi verrà spiegato da un vostro compagno di viaggio, alato come voi, che fluttuando in cielo vi terrà impegnato per pochi minuti durante i quali, molto rapidamenti, andrà a riassumere la situazione. Durante la discussione però il tutto verrà interrotto dall’arrivo di un trio di nemici, rigorosamente della forma canonica degli avversari della saga, che dovrete immancabilmente affrontare per guadagnare il ringraziamento di due passanti.
Prima di arrivare al momento principale del combattimento, concentriamoci sulla personalizzazione del personaggio: prima di entrare nel momento topico della spiegazione della trama, infatti, avremo la possibilità di personalizzare, in sei precisi passi, il nostro alter ego. Dopo aver scelto se impersonare un ragazzo o una ragazza, si passerà al secondo livello che caratterizzerà la statura, in cinque diversi livelli, poi la capigliatura, il colore dei capelli, della pelle e infine il nome del nostro personaggio, che, vestitosi di ali e aureola, si getterà nel pieno dell’azione.
Lotta agli slime
Il sistema di combattimento si basa sull’immancabile gestione a turni, che nelle prime battute vi permetterà di utilizzare esclusivamente il vostro alter ego, lasciando che gli altri prendenti parte allo scontro si autogestiscano, quasi come accadeva negli ultimi episodi di Shin Megami Tensei. Viene data la solita possibilità di attaccare, con magie o armi, usare oggetti, difendersi o avviare combo con i propri alleati contro gli avversari. Queste andranno segnate in alto nello schermo per segnarvi quanti colpi avete dato al vostro avversario: più ne verranno inferti, più alto sarà il danno. C’è addirittura la possibilità di infliggere un danno bonus. Durante gli attacchi poi vedremo la telecamera andare a zoomare sull’atto dello scontro, mostrandovi tutta l’animazione della vostra arma che va a colpire l’avversario, che, immancabilmente, previa colpo andato a buon fine, cadrà all’indietro mostrandovi gli HP perduti.
Gli avversari saranno, diversamente da come accadeva negli otto capitoli precedenti, tutti visibili su schermo, quindi anche evitabili. Questo andrà a mettere una possente barriera con lo stile classico della serie che prevedeva gli incontri casuali che andassero ad interrompere l’azione in ogni dove e in ogni quando. Infine, per terminare la questione legata all’aspetto del combattimento, andiamo ad analizzare il punto dello sviluppo legato ad un sistema di level up legato a ciascuna classe: partirete con una di queste base, per poi proseguire con la scelta della vostra caratteristica preferita sbloccando, avanti nella storia, sempre più classi, per un’esperienza più appagante che mai.
Viaggiando per il Cielo
Per quanto riguarda l’esplorazione, che potremo analizzare immediatamente dopo il primo combattimento, ci ritroviamo con un’ottima gestione della telecamera, che si può muovere in tutte le direzioni all’interno del dungeon o della stanza che ci ospita. Premendo il tasto A, sarà anche possibile effettuare uno zoom sul personaggio che andrà ad eseguire alcune azioni a seconda di quelle che andrete a selezionare. All’inizio l’unica disponibile è un simpatico gesto di vittoria. Nello schermo in basso gestiremo la situazione, mentre in quello superiore avremo una dettagliata mappa, che segnerà le stanze dove potremo entrare e con un pallino verde la nostra posizione: non saranno invece segnati gli NPC, comunque in gran numero presenti in molti luoghi. Il movimento sarà sia possibile tramite la croce direzionale che con la pressione del pennino, come accadeva nell’ultimo Zelda per DS.
Premendo poi il tasto X andremo all’interno del menù che ci permetterà di analizzare tutta la situazione finora sviluppatasi, dagli oggetti raccolti alle missioni intraprese o per le quali abbiamo deciso di prenderci carico. Inoltre sarà presente un interessante inventario dove vedremo la gran vastità di equipaggiamento a nostra disposizione: all’inizio purtroppo avremo solo una spada e qualche mezzo di armatura. Da notare anche che, a seconda della protezione scelta, il nostro personaggio andrà a prendere sembianze diverse nel momento della giocabilità: insomma quello che indosserete sarà mostrato in game senza esclusione.
Infine facciamo una rapida citazione per le missioni secondarie, che, accostate ad una main quest abbastanza possente,che andrà a regalare non poche ore di giocabilità, sembra verranno aumentate nel corso dell’anno da Square-Enix, magari tramite un sistema di download, per poi far arrivare il gioco in versione PAL già composto da tutte le aggiunte possibili.
Per l’aspetto sonoro si segnala che non c’è un parlato, almeno nella versione nipponica, e che la soundtrack, per quel po’ che ci è stato possibile analizzare, si presenta molto interessante e con dei jingle che accompagnano in maniera interessante l’azione. Per l’aspetto grafico, che avete potuto notare ampiamente nelle immagini poste fino ad ora, troviamo un character design lasciato nelle mani di un sempre ispirato Toriyama, che ci regala un’altra delle sue specialità divenute famose nell’ambito di Dragon Quest. Non ci dilunghiamo oltre sull’aspetto tecnico che sarà ampiamente discusso in sede di recensione, quando, nel 2010, senza sapere però in che mese, avremo la possibilità di godere di una versione rilasciata sul suolo europeo, magari anche migliorata.
In tutta sostanza, infine, Dragon Quest IX ci è sembrato un titolo dalle grandi aspettative, con tantissima possibilità di esplorazione e una gestione davvero molto interessante del proprio personaggio. Le moltissime vendite nipponiche, sin dal day one, hanno dimostrato come il titolo fosse davvero attesissimo e meriti l’attenzione anche di chi non si è mai curato della saga.