Aion : il bello fin da subito

Si è tanto parlato in questi giorni di Aion. Tanti commenti positivi, ma ovviamente anche le prime magagne, soprattutto per le interminabili code che ai più hanno ricordato i disastri di Crushridge su WoW o di Warhammer. Da casual player quale sono vorrei invece soffermarmi su di un aspetto a mio avviso molto importante nei MMO di oggi. L’appagamento visivo iniziale.
 


 

Se è vero che nella maggior parte dei casi, prendiamo proprio il colosso di casa Blizzard, si inizia con le pezze nel sedere ed il coltellino per il campeggio come arma, per arrivare a bramare in ogni istante la potenza che verrà, se ci arriveremo, qui stiamo da altre parti. Aion colpisce subito per la possibilità del bello fin da subito. Dopo poche quest avremo già la nostra soddisfazione visiva, sia in termini di setting visitabili, che di abbigliamento ed armi da brandire. E non è cosa da poco, se pensiamo al senso d’impotenza che ci derivava fino ad ieri dall’essere vestiti di foglie fino dopo il livello 20? 30? Forse più.
 


 

Certo, anche qui aspetteremo con ansia smodata il set dell’Abyss che non farà però altro che ribadire una ridondanza dell’estetica (oltre che dei bonus, certamente) già posseduta al livello 10, se vogliamo. Il tutto condito dal classico orientale senso della smisura per sovraccaricare forse in modo sessualmente fallico l’accoppiata (soprattutto) dei PG femminili e delle spade-mazze-alabarde eccessivamente grandi per l’essere umano (ma qui si parla di Daeva, quindi …). La stanchezza e la fatica che il nostro personaggio compie alzando una Greatsword per colpire l’avversario è indubbiamente frutto dell’esperienza ludica che NCsoft ha ormai da anni, specie nel produrre giochi tipicamente coreani nella loro cultura del divertimento.

Se Tabula Rasa ha fallito per voler essere a tutti i costi "occidentale" (ma del resto anche CoH aveva già centrato il bersaglio, nonostante tutto), Aion riprende sapori più consoni all’azienda e propone un mix di culture che fanno la felicità della ricchezza-contenuto del gioco.Poco prima del livello 20, da Asmodian, ci si imbatte in una locazione (Heart of Impetusium) che sfocia in una spiaggia di dune, irrorata però da un corso d’acqua che ricrea l’antagonismo vita-morte (quella che portiamo in ogni dove, del resto).


 

Qui il flavour arabeggiante, con tanto di musica per l’occasione, ci trasporta in un anfiteatro (romano) che ha ai suoi piedi una carovana di tende (arabo-desertiche), ma anche una struttura con colonne corinzie elevata che richiama poi ricordi di greca origine, in cui noi troviamo però piazzati una sorta di mostri Gargoyle di altra mitologia. Insomma un tripudio di citazioni letterario-storico-turistico che faranno la gioia di quel pubblico che va oltre il pigiare furiosamente il tasto skill e si sofferma ad ammirare i dettagli. Tanto di cappello alla NCsoft per questi tocchi, che fin dal primo momento (ricordiamo anche la creazione del PG) ci lasciano capire che probabilmente Aion sarà l’ultimo theme-park definitivo della vecchia generazione, aprendo la strada verso glorie (di programmazione) future.

 

Ipse dixit.
 

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche