5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom
In vista dell'imminente uscita della nuova avventura della saga, ecco 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom.
Una nuova avventura di Zelda sta arrivando. Esatto, come un fulmine a ciel sereno e nel giro di boa finale di Nintendo Switch. Anche perché diciamocelo: nessuno si sarebbe mai immaginato (sottoscritto compreso) di vedere un nuovo capitolo a un anno di distanza da The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. E vista l’attesa del pubblico, eccoci alla lettura dei 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom.
Le premesse sui 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom
Come giusto che sia, prima di procedere nella lettura dell’articolo è necessario lanciare delle doverose premesse. L’elenco dei motivi sotto riportato è basato su due aspetti essenziali: su ciò che si è visto nei trailer del gioco pubblicati da Nintendo, e sul nostro provato di Echoes of Wisdom curato da Luca Grasso.
In poche parole, non si tratta di una recensione realizzata su cinque punti focali (per quella arriverà più avanti a scadenza embargo). Piuttosto, si trattano delle mie impressioni suscitate dall’anteprima e dai vari filmati menzionati anzitempo, che mi portano a dire perché devo giocare a questo gioco. Una specie di “valutazione a pelle del titolo”, insomma.
Un’altra cosa da considerare per questa lettura è che, entro l’uscita del gioco, Nintendo potrebbe – oppure non – svelare altri dettagli di gameplay che potenzialmente non sono stati condivisi. Dunque, ciò che ho considerato sono SOLO il provato e i vari video pubblicati fino al trailer dedicato al Mondo del Nulla.
Chiusa questa parentesi, vediamo nel dettaglio i miei 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom, sperando che possano esservi d’aiuto anche nel periodo post lancio, per farvi capire a grandi linee la sua impalcatura generale e, soprattutto, se il gioco fa per voi prima di valutare l’eventuale acquisto.
Zelda è (finalmente) giocabile
Il primo tra i 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom è facilmente intuibile, e si tratta della novità principale di questo capitolo. Se escludiamo i più criticati The Wand of Gamelon e Zelda’s Adventure, il gioco è il primo della saga in cui la principessa di Hyrule scende in prima linea come personaggio principale.
Già! Niente Link, intrappolato e precipitato nel Mondo del Nulla a causa di uno squarcio manifestatosi sotto i suoi piedi. Sarà Zelda a salire in cattedra nelle vesti di eroina, la quale tenterà non solo di salvare capre e marmotte, ma anche di indagare sulle cause dietro le manifestazioni degli squarci che hanno flagellato l’intero regno di Hyrule.
Come riuscirà nell’impresa? Facendosi aiutare da una fatina di nome Tri, che gli dona una staffa (la Bacchetta di Tri, appunto) in grado di creare repliche di oggetti e mostri usandoli a proprio vantaggio. La fata, inoltre, aiutera Zelda a evadere dalle prigioni, mettendosi immediatamente in cammino verso la salvezza del suo regno.
Il ritorno a uno Zelda più classico
Dopo i due capitoli open world come Breath of the Wild e Tears of the Kingdom, ci voleva uno Zelda di ritorno verso una formula più classica, basata principalmente sulla visuale isometrica dall’alto e sui dungeon tematici, elementi caratteristici – e non solo – degli episodi antecedenti all’immortale Ocarina of Time (qui il nostro editoriale dedicato ai 25 anni del gioco).
Per quanto riguarda la visuale isometrica, Echoes of Wisdom non rimane sempre così. Analogamente a Link’s Awakening, che a sua volta riprende tale aspetto da Zelda II: The Adventure of Link, ci sono alcune sezioni in cui la telecamera si piazza di lato diventando a scorrimento orizzontale. Ad esempio, nei livelli sott’acqua o in alcuni dungeon sotterranei.
Echoes of Wisdom riprende anche diversi elementi da A Link to the Past, come il sistema delle missioni, e da A Link Between Worlds per la contrapposizione dei mondi della luce e dell’oscurità (Hyrule e Lorule): in quest’ultimo caso, caratteristico anche di A Link to the Past (Hyrule e Mondo Oscuro), tale dualismo è rappresentato dall’omonimo regno (luce) e dal Mondo del Nulla (oscurità).
In breve, parliamo di una specie di summa dei capitoli classici della saga fusi in un unico corpo, che di fatto rendono quest’esperienza ideale per coloro che hanno preferito quel tipo di struttura in uno Zelda. In più, c’è l’aspetto grafico che ricalca fedelmente il remake di Link’s Awakening, piaciuto a una buona fetta di pubblico.
Il gameplay nel segno della saggezza e della metodicità
L’aver conferito a Zelda la Bacchetta di Tri non è stata una scelta casuale per il team capitanato da Eiji Aonuma. Anzi, è un elemento che, mantenendo fede all’immensa lore di questa saga, rispecchia la principale virtù della principessa in veste di possessore di uno dei tre frammenti della Triforza: la saggezza della dea Nayru.
Se dal primo The Legend of Zelda del 1986 a Tears of the Kingdom del 2023 abbiamo padroneggiato l’arte del guerriero e dell’eroismo con Link, possessore dello spicchio del coraggio della dea Farore, Echoes of Wisdom rompe questa tendenza mirando su un gameplay che risalta a pieno la saggezza di Zelda.
La metodicità, unita appunto alla virtù della principessa, è fondamentale per farsi strada in questo mondo. Non manca comunque una fase “guerriera” a tempo grazie alla Modalità Spadaccina, che trasforma la nostra principessa in un “clone” di Link. Ma il cuore pulsante del gameplay rimane fisso sulla creazione delle Repliche e sulle sinergie con l’abilità della Sincronia.
Due reali novità nel panorama della saga di Nintendo, che aggiunge ulteriore profondità al sistema di gioco e allarga ancor più il ventaglio di soluzioni che si possono applicare sugli enigmi e sull’esplorazione, lasciando nelle vostre mani la libertà di agire come meglio si crede.
Se vi è piaciuto Tears of the Kingdom, vi piacerà anche questo Zelda
Come già affrontato prima, The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom abbraccia con facilità chi adora gli Zelda classici. Tuttavia, il fatto di avere un’ampia libertà d’azione e un’esplorazione maggiormente elastica, potrebbe anche incontrare il favore di coloro che hanno amato Tears of the Kingdom e Breath of the Wild.
Le meccaniche della Replica e della Sincronia aiutano Zelda a interagire con l’ambiente circostante in svariati modi. Alberi, pareti rocciose, laghi, fiumi e ogni ostacolo ambientale, possono essere superati agilmente, sempre entro determinati limiti prefissati dagli sviluppatori. Così come i dungeon e le battaglie possono essere completate sfruttando molteplici soluzioni.
Il fattore open world del titolo e i cosiddetti Pilastri di Teletrasporto, ossia i punti di viaggio rapido sparsi in tutto il regno, completano la parte del gioco che si avvicina a tali capitoli della saga. In questo modo, aggiungendo anche l’immancabile cavalcatura, viaggiare per Hyrule sarà più agevole.
Diciamo che Echoes of Wisdom è un incontro tra il passato e il presente. Riesce nel compito di unificare entrambe le filosofie di questa longeva saga così da non lasciare nessuno indietro, neanche chi si è avvicinato per la prima volta cominciando solo da Breath of the Wild o Tears of the Kingdom.
L’ultimo Zelda prima del tramonto di Nintendo Switch
Il punto finale tra i 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom è che questo capitolo è l’ultimo prima dell’abdicazione di Nintendo Switch in favore del successore, il quale, come confermato dal presidente Shuntaro Furukawa, verrà annunciato entro marzo 2025 e con un potenziale lancio previsto nel corso dell’anno prossimo.
Vedetela in questo modo. Non si sa quanto bisognerà attendere un prossimo capitolo della saga, né come sarà strutturato, e soprattutto se ci sarà un altro capitolo (impossibile che non ci sia, però sempre lecito dirlo). Inoltre, vista la crescita esponenziale della saga, giocare Echoes of Wisdom può essere importante anche soltanto per immaginare le origini di Zelda qualora siate novizi.
È vero che la leggenda ha subito profondi cambiamenti nel gameplay con gli anni, ed è altrettanto vero che essa viene proposta con diverse impalcature (isometrico dall’alto, open world e open map tridimensionali). Nonostante ciò, questo capitolo è un buon punto dove avvicinarsi agli albori della saga, ovviamente in una chiave più moderna grazie ai nuovi spunti introdotti da Nintendo.
Ed eccoci qui alla conclusione dei 5 motivi per giocare Zelda Echoes of Wisdom, che ricordo arriverà su Nintendo Switch il 26 settembre 2024, pronto per accompagnare e riscaldare il vostro autunno nelle vesti della principessa del regno di Hyrule.
Una piccola postilla personale la aggiungo volentieri: per gli eventuali capitoli futuri, mi auguro che si possa dare maggior importanza alla giocabilità di Zelda e al suo ruolo di personaggio principale, così da rendere ancora più profonda la sua figura sotto gli aspetti narrativi e caratteriali (ne ho parlato in passato in questo approfondimento).
Ovviamente nulla da togliere a Link, che insieme a Zelda e Ganondorf costituisce la colonna portante della saga. Ma se si vuole favorire ancor più l’evoluzione della leggenda sotto il profilo del gameplay, è anche giusto mettere da parte per un po’ il prode spadaccino verde in favore della principessa… e perché no, pure del demone Gerudo.