11 anni dopo, torna Rogue Trooper – Intervista
In concomitanza con l’uscita negli store digitali di Rogue Trooper Redux, e della pubblicazione della nostra recensione, che potete trovare qui, pubblichiamo video e trascrizione dell’intervista al team di sviluppo a Rebellion, autori del gioco. Abbiamo cercato di capire perché uno sparatutto in terza persona semi-sconosciuto stesse tornando su console moderne in una nuova veste, a 11 anni dal suo lancio originale!
GS: Ragazzi di Rebellion, grazie di averci concesso questa intervista a EGX: con chi abbiamo il piacere di parlare?
Ciao a tutti, mi chiamo Richard May e sono Lead Programmer a Rebellion. Ho lavorato sul Rogue Trooper originale nel 2006, e sto ovviamente continuando con questa edizione Redux.
GS: Avete deciso di riportare in auge Rogue Trooper. Come mai? Quali sono state le vostre motivazioni in questo remake?
Perché abbiamo deciso di riportare indietro Rogue Trooper? Beh, è un gioco che ci è sempre piaciuto moltissimo e che non ci ha mai stancato. Certo, lavorandoci finisci per giocarci per più di due anni di seguito (qualche volta finisci anche per odiarlo), e nonostante tutto lo riaccendevamo quando tornavamo a casa e continuavamo a giocarci anche ora, dopo così tanto tempo.
Abbiamo sempre pensato che avesse un gameplay davvero forte, ma che allo stesso tempo non incontrasse necessariamente i gusti dell’epoca e dobbiamo ammettere come siano davvero poche le persone che lo conoscono, quindi abbiamo deciso di rilanciarlo per sfruttare finalmente tutto il suo potenziale, su console moderne, pubblico moderno e con grafica migliorata. Speriamo che Rogue Trooper Redux possa fare felici i fan e allo stesso tempo portarne tanti di nuovi.
GS: Il mondo degli sparatutto è cambiato molto dal 2006. Oggi moltissime produzioni sono solo multiplayer e non sono esattamente popolari gli stessi giochi di quell’epoca. Come pensi che si posizioni Rogue Trooper Redux in questo nuovo scenario?
Ai tempi, nel 2006, l’idea di un cover shooter era relativamente nuova, non ce n’erano molti in circolazione. Ovviamente ora la situazione è diversa e siamo molto più abituati a giochi così. Per questo, speriamo che ora i giocatori riescano a comprendere a fondo quanto davvero è solido il nostro gameplay.
Abbiamo inoltre modificato qualche piccola cosa nel gioco, come il modo in cui si utilizzano le coperture: prima era necessario tenere premuto un pulsante, ora invece basta avvicinarsi a una cover per sfruttarla automaticamente, un elemento comune oramai negli sparatutto come per esempio in Mass Effect.
Siamo veramente convinti che la forza del nostro gioco possa uscire e affermarsi sul mercato.
In Rogue Trooper Redux abbiamo una modalità cooperativa che era davvero incredibile nel 2006 e che ancora oggi è fantastica. Inoltre, ora ne potrete godere di nuovo online con Xbox Live, Steam e PSN, mentre all’epoca si era costretti a passare per servizi come GameSpy, che non esistono ovviamente più. E anche la versione Switch avrà il multiplayer.
GS: Perfetto, ci agganciamo per parlare della versione Switch! Sarà la prima volta per Rogue Trooper su una versione portatile, cosa significa questo per voi? Dev’essere una bella novità.
Certamente, essendo Nintendo Switch una console portatile, ci interessava davvero tantissimo. Fa sorridere pensare come nel filmato iniziale di Rogue Trooper si veda un piccolo dispositivo portatile, una specie di super tablet molto potente. Nel 2006 era fantascienza, ora invece potete semplicemente acquistarne uno e giocare a Rogue Trooper per strada, è davvero pazzesco. Inoltre, per noi è davvero un ottimo gioco e soprattutto in un genere non così comune su Switch, perciò speriamo possa trovare un suo pubblico e accontentare anche gli utenti Nintendo in cerca di qualcosa più “sparatuttoso” sulla loro nuova console.
GS: Per chiudere, è il momento di convincere i nostri lettori a comprare Rogue Trooper Redux. Qual è la caratteristica fondamentale del gioco secondo te?
Uno dei miei elementi preferiti in Rogue Trooper è la gestione delle abilità dei vari elementi della squadra e il modo in cui puoi utilizzarle per provare differenti approcci agli scontri. In alcuni momenti e livelli non sarà raro incontrare un gruppo di nemici, ignari della vostra presenza. In quel momento potete usare le abilità del resto del team a vostro favore, pianificando l’attacco, magari lasciando il focoso Gunnar inattivo e piazzando delle mine intorno a lui, mentre voi vi posizionate dietro copertura su un fianco. Al che, potrete dare ordine a Gunnar di attaccare, scaraventando ondate di proiettili sugli avversari. Chiaramente loro si lanceranno verso di lui attirati senza pietà sulle mine preparate in precedenza, mentre voi uscite fuori da un lato, pronti all’imboscata finale per finirli senza subire un singolo danno con la vostra pistola.
Sono queste sequenze di gameplay strategico e pianificato che fanno secondo me la forza di Rogue Trooper Redux, davvero soddisfacenti quando tutto funziona alla perfezione.