DOOM Eternal BattleMode: mossa vincente o flop?
Dopo il rilascio dell'atteso titolo di Id Software e Bethesda ci siamo potuti cimentare finalmente anche nella modalità multiplayer.
Il mese di marzo ha significato molto per tutti, in Italia e nel resto del mondo, e in ambito videoludico ha segnato l’inizio della stagione calda con i rilasci di Nioh 2, Animal Crossing: New Horizons e, soprattutto, DOOM Eternal. Quest’ultimo lo abbiamo apprezzato — trovate qui la nostra recensione, nel caso l’aveste persa — per un single player deciso, avvincente e rigiocabile a più riprese in attesa di poter entrare nei server multigiocatore, non risultanti disponibili fino al rilascio globale del titolo Id Software e Bethesda.
A seguito del lancio di DOOM Eternal abbiamo fatto alcune sortite nella modalità BattleMode, una nuova concezione della modalità multiplayer caratterizata da una sfida 2vs1, oltre che unica modalità disponibile attualmente per il titolo. Qui ritroviamo un giocatore al comando dello Slayer in contrapposizione a due demoni nemici, controllati da altrettanti giocatori, in grado di evocare una piccola schiera di alleati di grado inferiore. Il breve tutorial ci mette nei panni di un Mancubus e illustra le varie abilità dei demoni: attacchi unici, evocazione di due differenti tipologie di unità e attivazione di due abilità speciali che cambiano a seconda del demone prescelto. Elementi che inseriscono un certo tatticismo nel gampeplay, soprattutto in relazione ai tempi di ricarica delle abilità\evocazioni e al bilanciamento con l’alleato di turno con cui faremo squadra.
E per quanto riguarda il Doom Slayer? Il devastante eroe di DOOM Eternal avrà dalla sua tutto l’arsenale ammirato nella Campagna anche nella modalità BattleMode, fatta eccezione (per ovvie ragioni) del distruttivo BFG 9000. Lo Slayer sarà personalizzabile nell’impostazione dei moduli predefiniti per le armi, al fine di eliminare inceppamenti fatali durante le partite, e nella scelta dell’aspetto, attingendo tra le eventuali skin (ad esempio quella sbloccabile del Classic Doomguy) a nostra disposizione.
I match vanno da un minimo di 3 round fino a un massimo di 5 e, in caso di svantaggio, avremo modo di accedere a un upgrade scegliendo una tra le cinque abilità passive sbloccabili tra un round e l’altro. Com’era prevedibile, la vittoria dei demoni arriva abbattendo il DOOM Slayer mentre quest’ultimo per vincere dovrà eliminare entrambi i nemici in rapida successione, evitando che uno dei due possa resuscitare (i demoni dispongono infatti di un respawn automatico dopo un certo lasso di tempo). Tutto qui, niente di più e niente di meno. Si nota naturalmente un livello di sfida maggiore utilizzando, com’era prevedibile, lo Slayer contrapposto ai due demoni e ai vari nemici che questi evocheranno per fermarlo.
Tuttavia, per quanto sia sostanzialmente privo di compagni, lo Slayer potrà contare su una maggiore mobilità grazie ai vari salti, appigli e portali sparsi per la mappa di gioco, non utilizzabili dai demoni. La location sarà inoltre sfruttabile per tendere imboscate ai demoni, indirizzandoci verso un approccio differente da quello di puntare a testa bassa gli avversari. Per avere la meglio sui demoni, anche contro giocatori avversari poco esperti, è infatti consigliabile adottare un approccio più tattico, da affiancare alla frenesia tipica del deathmtch, e cercando di fare propria la filosofia del divide et impera, cercando cioè di separare i due avversari per colpirli a morte in rapida successione. Questi elementi di novità sembrano rendere, a un primo approcio, la BattleMode una novità interessante in ambito multigiocatore. Tuttavia, già dopo poche partite, la noia rischierà di prendere decisamente il sopravvento sugli elementi positivi inseriti in questo atipico 2vs1.
Una delusione? In parte. Dopo la spettacolare Campagna di DOOM Eternal avremmo gradito un numero maggiore di mappe, un multiplayer più vario e soprattutto inclusivo di una modalità Deathmatch, assente in questo Battlemode, e di tutte le sue varianti disponibili già nel DOOM del 2016. Bethesda ha garantito un importante supporto post lancio per Eternal ed è plausibile aspettarsi presto novità riguardanti il versante multigiocatore, un elemento da ritenersi imprescindibile per un gameplay frenetico e splatter come quello impostato da Id Software per la sua creatura.
In questo caso, analizzando il multiplayer non possiamo parlare di valore aggiunto a ciò che abbiamo già indicato in fase di recensione per DOOM Eternal il cui voto, a prescindere da tutto, viene meritatamente confermato. Un vero peccato, ma siamo certi che, superato il momento magico del lancio e con tanti giocatori arrivati alla conclusione della Campagna, Bethesda saprà arricchire le buone idee che fin qui si sono viste, soprattutto per la co-op e per gli elementi tattici inseriti sia a favore dello Slayer che per la fazione demoniaca.