Dark Souls – Guida ai boss: Sif il Grande Lupo Grigio

Una volta superato lo scontro con Quelaag e suonata la seconda campana del risveglio, è possibile (prevenire è meglio che curare) fare un piccolo passo indietro e ritornare nella Chiesa dei Non Morti per addentrarsi nei meandri più profondi di essa. Sul livello più basso della struttura, infatti, è possibile accedere a una delle aree più belle, affascinanti, e ricca di significato e di lore di tutto il gioco: il Giardino Radiceoscura.

Un altro e più importante boss dell’universo di Dark Souls si nasconde all’interno dell’oscura landa: Sif, il Grande Lupo Grigio. Conoscete la sua storia? No? Molto male… ma, tranquilli! A tutto c’è rimedio.

Strategia e consigli utili

La battaglia inizia col boss pronto ad attaccarvi: cercate di tenere alzato lo scudo mentre vi avvicinate e di allontanarvi qualora girasse la testa verso sinistra. Arrivati abbastanza vicini a lui cercate di attaccarlo (o di curarvi, se ne avete bisogno) standogli sotto al muso, mentre esegue la prima combo presente nell’elenco (quella indicata dal fatto che si gira verso destra). Allontanatevi sempre in tempo quando sta per fare uno dei due attacchi a 360°, tenete alto lo scudo quando non state attaccando e avvicinatevi quando si allontana con la capriola. Con un po’ di pazienza e di esperienza nell’identificare e quindi prevenire le sue mosse, Sif verrà sconfitto, lasciandovi tanta tristezza e il suo prezioso drop. Sappiate, inoltre, che colpendogli le gambe, prima o poi esse si romperanno e così il lupo non potrà più correre o saltare.

Non togliete mai il target dal boss né dategli le spalle: è molto veloce e ve la farà pagare cara. Tenetelo sempre d’occhio e siate pazienti.

Attacchi

• Combo di due o tre colpi – serie di colpi facilmente individuabile dal fatto che il lupo, prima di eseguirla, gira la testa verso la vostra destra; dopo essersi girato, eseguirà un fendente a sinistra, poi uno a destra e, occasionalmente, alzerà la spada e attaccherà davanti a sé: potete schivare i colpi rotolando o andando a mettervi sotto di lui
• Carica – attacco in cui il lupo carica il giocatore e cerca di colpirlo con la spada, capace di infliggere ingenti danni
• Attacco doppio a 360° – attacco facilmente identificabile perché, prima di eseguirlo, il lupo gira la testa verso la vostra sinistra; Sif cercherà di colpirvi eseguendo due giri su se stesso, di cui uno parabile, mentre il secondo no; vi consigliamo quindi di evitarlo, perché è un attacco molto pericoloso, capace di portarvi via un’ingente quantità di punti vita
• Capriola – il lupo esegue una capriola all’indietro, danneggiando il giocatore e allontanandosi da lui

Drop

• 40,000 anime
• un’Umanità
• un Osso del ritorno
• Anello del Patto di Artorias (oggetto chiave, utile a raggiungere l’Abisso incolumi)
• Anima di Sif (unita con un’elsa di spada leggera +10 forma lo Spadone di Artorias, mentre unita con uno spadone qualsiasi +10 forma la versione maledetta del suddetto spadone; ognuna delle due armi ha una sua peculiare utilità; invece, unita con uno scudo +10 forma lo Scudo di Artorias)

Di Sif e della sua tristissima storia (e quella del suo padrone) potremmo parlare per ore, giorni. Il gigantesco animale, che protegge una altrettanto gigantesca lapide (e la spada del suo padrone) è posto in realtà a guardia di un fondamentale oggetto che ci consentirà di accedere nelle profondità dell’Abisso. Sif proverà in tutti i modi a impedirci di proseguire, ma non per cattiveria: ma per aiutarci. Del resto, il suo padrone, Artorias, ha compiuto lo stesso drammatico percorso, discendendo nell’Abisso per sconfiggere l’avanzare della maledizione che stava distruggendo la Contea di Oolacile ma che, alla fine, da quella incredibile oscurità è stato divorato. Vorrebbe salvarci, Sif, e lo si capisce anche dall’ululato colmo di tristezza che è possibile udire poco prima della sua sconfitta. Più avanti nel gioco, più precisamente nella parte di trama raccontata nel DLC, ci imbatteremo (si, c’è una chiara dislocazione temporale) nella versione “cucciolo” di Sif, che potremmo decidere di salvare o meno. Un gesto scontato, certo, e anche ben ricompensato.

Dark Souls ha il compito di raccontare tantissime storie, ma nessuna riesce a essere tanto solenne quanto nostalgica quanto quella di Sif, la cui grandezza non è dovuta alle dimensioni del suo corpo… ma del suo cuore!