Worship ANTEPRIMA | GAMESCOM 2024

Cosa succede quando Pikmin incontra un culto al servizio di una terrificante divinità? Scopritelo con me in Worship ANTEPRIMA, l’anteprima di questo particolare roguelike direttamente dalla Gamescom 2024.

Worship ANTEPRIMA |  A caccia di seguaci

Partendo dal principio, in Worship vestiamo i panni di un cultista al servizio di una terribile divinità ed il nostro obiettivo è quello di convertire quanti più seguaci possibile al culto e fare in modo che eseguano il volere del nostro dio. Per farlo dovremo eseguire importanti rituali di sangue, esplorando il mondo in lungo e in largo a caccia di nuove leve che si uniscano alla nostra causa.

Ma ovviamente non è tutto qui. Worship, sviluppato e pubblicato da Chasing Rats Games, utilizza un sapiente mix di esplorazione, esecuzione dei rituali, combattimento e gestione dei seguaci, che rende a mio avviso molto piacevole l’esperienza. Il tutto è poi accompagnato da un mondo creato proceduralmente che vanta uno stile artistico particolare e riconoscibile che si dimostra funzionale e azzeccatissimo nel contesto del gioco.

Un roguelike unico alla GAMESCOM 2024

La mia prova alla Gamescom 2024, che di fatto in realtà è stata una presentazione live a cui io ho potuto solo fare da spettatore, è iniziata con una location molto colorata, un divanetto davvero comodo e una host che parlava a macchinetta ma che riusciva al contempo a raccontarti in modo chiaro tutto ciò che Worship ha da offrire.

Sottolineo la comodità del divanetto in quanto Worship è stato uno degli ultimi appuntamenti che ho avuto a questa Gamescom, il venerdì pomeriggio, e avevo accumulato una stanchezza tale nei giorni precedenti che ho rischiato seriamente di addormentarmi. Non ovviamente a causa del gioco, che come potrete leggere nelle prossime righe è riuscito invece a tenermi ben sveglio grazie al suo folle mix di lore e gameplay.

Poche meccaniche, tanto divertimento

Scendere a patti con Worship (come con le sue terrificanti divinità) non è poi così complicato, e l’intero game loop si compone infatti di appena due meccaniche fondamentali: l’esecuzione dei rituali e la gestione dei seguaci. Se la prima è essenziale tanto per il combattimento quanto per aumentare la schiera di fedeli al nostro seguito, la seconda è fondamentale per rimanere in vita e compiere il volere del nostro signore.

Per compiere i rituali è necessario usare il sangue, proprio o dei fedeli al nostro seguito, e tracciare simboli sul terreno di gioco così da attivare uno specifico potere. Dovremo quindi stare attenti al nostro livello di sangue, indicato dall’icona di una boccetta in basso a sinistra, in quanto nel caso si svuoti completamente si incapperà nel game over.

Basterà tener premuto un tasto per infilzarsi e cominciare a perdere sangue, e una volta concluso il nostro disegno basterà la pressione di un secondo tasto per attivare il rituale. In base alla forma disegnata utilizzeremo un diverso potere, e nuovi rituali verranno sbloccati con avanzare del gioco. Ad esempio disegnando un cerchio attorno ai comuni abitanti di un villaggio li potremo convertire in seguaci.

Con un quadrato invece si richiameranno degli spuntoni dal terreno che andranno ad infilzare tutto ciò che è contenuto al suo interno (alleati compresi) e rappresenta uno dei modi iniziali che abbiamo per combattere. Disegnando invece un cerchio ed inserendo a sua volta un triangolo al suo interno attiveremo un tributo, donando al nostro signore le anime dei nemici sconfitti.

La seconda meccaniche prevede la gestione dei seguaci che, come già detto, possono essere sacrificati al nostro posto per compiere i rituali, magari perché abbiamo poco sangue in corpo o perché vogliamo coprire ampie distanze ed eseguirlo su una grande fetta della mappa. Ma questo ovviamente non è il loro unico utilizzo.

Possiamo infatti mandare i seguaci direttamente in battaglia contro i nostri nemici o fargli raccogliere le risorse sparse in giro nella mappa. E ovviamente vi starete chiedendo come recuperare il sangue perso durante l’esecuzione dei rituali. Ebbene, i seguaci possono servire anche a questo.

Abbiamo infatti la capacità di assorbire il sangue dal terreno, e questo significa che potremmo assorbire quello dei nemici appena uccisi o decidere di pugnalare uno dei nostri seguaci non per eseguire un rituale ma semplicemente per assorbirne il sangue. Ovviamente nel momento in cui il seguace sarà a corto di sangue non ci sarà più di alcun utilizzo ed il suo corpo verrà gettato al suolo.

Un mondo vasto da esplorare

In Worship l’esplorazione gioca un ruolo fondamentale per l’intera esperienza. Sì perché il mondo aperto di cui dispone il titolo è generato proceduralmente ed è pieno zeppo di segreti ed artefatti da scoprire. Infatti un’altra caratteristica di Worship è la possibilità di costruire edifici che garantiscono dei bonus o particolari abilità al giocatore.

Per farlo sarà necessario recuperare i cristalli che ne contengono il progetto ed i materiali necessari alla costruzione. L’esplorazione quindi è incentivata dalla possibilità di entrare in possesso di abilità uniche e di interagire con abitanti, mostri e anche altre divinità. Nel gioco infatti sono presenti diversi dei a cui si può donare la propria devozione, e nel corso dell’avventura potreste decidere di cambiare fede.

Buoni o cattivi?

Inoltre non è necessario andare in giro a pugnalare persone e sconfiggere chiunque incontriate nel vostro cammino, perché potete autonomamente decidete se essere buoni o malvagi. L’incontro con un boss me lo ha pienamente confermato. Il mostro in questione era infatti incatenato, senza alcuna possibilità di muoversi, e avevamo quindi due scelte ben distinte: sconfiggerlo senza paura di essere uccisi, o liberarlo dai suoi aguzzini.

Lo sviluppatore ha scelto questa seconda opzione, che seppure fosse la più dispendiosa in termini di tempo e risorse ci ha ricompensato grazie al benestare del boss. Abbiamo dovuto quindi sconfiggere gli abitanti che avevano imprigionato il mostro e distruggere le catene che lo tenevano bloccato. Abbiamo perso qualche compagno nel farlo e dovuto eseguire grossi rituali, ma la creatura infine ci ha donato un progetto unico.

Artisticamente accattivante

Il mondo di Worship è quasi totalmente in bianco e nero, in un gioco di contrasti macchiato solo dal vivido rosso del sangue e qualche altro piccolo elemento di scena e UI. graficamente il gioco è molto pulito e curato, e per quanto ho potuto vedere da questo primo contatto la mappa risulta leggibile e mai troppo caotica, nonostante una certa ripetitività di fondo.

Le animazioni di mostri e personaggi, per quanto molto semplici, sono sempre fluide e ben eseguite, anche quando starete “semplicemente” trasportando un fedele in giro per la mappa infilzandolo per compiere un rituale. La colonna sonora poi sembra avere il mood giusto per non prevaricare l’esperienza ma quanto più accompagnandola dolcemente.

Worship ANTEPRIMA |  Tenetelo d’occhio!

In definita Worship è un titolo solido che non vedo l’ora di poter provare con mano. Le sue meccaniche si mescolano in modo intelligente e rendono il gioco godibile e divertente, anche considerata l’interessante premessa narrativa che da il via all’avventura. Se avete amato Pikmin questo gioco fa sicuramente al caso vostro. Ma anche se non lo conoscete dategli una possibilità perché potrebbe riservare più di qualche sorpresa.

Vi ricordo infine che Worship al momento non ha una data d’uscita definitiva ma potete sicuramente aggiungerlo alla vostra lista dei preferiti tramite la pagina ufficiale Steam.

E ovviamente la Gamescom non è finita qui, quindi non perdetevi tutte le altre nostre anteprime, come quella dedicata a Floatopia o a Constance.