World of Final Fantasy – Provato
Final Fantasy è una serie che da sempre ci ha abituati ai cosiddetti spin-off, ovvero capitoli slegati dal filone principale. Il primo di questi risale ben al 1990, uscito per Game Boy e intitolato Final Fantasy Legend, in Giappone conosciuto come Makai Toushi SaGa, che vanta addirittura tre capitoli.
Tra questi spin-off vi è pure Final Fantasy Mystic Quest: il primo gioco della serie “Final Fantasy” ad approdare in Europa e che era stato sviluppato proprio per far conoscere il brand al pubblico occidentale che a quell’epoca, il lontano 1993, si pensava non fosse avvezzo ai giochi complessi e difficili. All’interno del gioco infatti, vi era una guida strategica ufficiale per permettere a tutti i giocatori di portarlo a termine nonostante il gioco di per se fosse già veramente semplice.
A distanza di anni, le cose sono decisamente cambiate e Final Fantasy non ha più bisogno di presentazioni per farsi conoscere anche al di fuori dal Giappone, ma per Square-Enix c’è ancora un problema, ovvero quello di creare un titolo ideale per far approcciare i neofiti, soprattutto i più giovani, alla serie. Quel problema oggi ha una soluzione e si chiama World of Final Fantasy, titolo in uscita il prossimo 28 ottobre per Playstation 4 e Playstation Vita.
Siamo andati a provare World of Final Fantasy negli uffici di Koch Media e il primo impatto conferma in effetti l’intento della casa giapponese di rivolgersi in primis ad un pubblico di età relativamente bassa. Il tutto grazie a dei dialoghi semplici, a un mondo colorato, a creature carine, a gag banalotte e a un character design basato sul cosiddetto stile “chibi”, ovvero il super deformed. In realtà poi, proseguendo nell’avventura si scoprirà anche un lato più interessante e mirato ad attirare le attenzioni degli affezionati storici della serie.
La storia racconta di Lann e Reyne, due giovani fratelli gemelli che scoprono di aver perso la memoria e che per recuperarla dovranno viaggiare tra i Grymoire, mondi paralleli dove sono custoditi i loro ricordi. Per farlo, dovranno farsi aiutare dai Mirage, le creature che popolano quei mondi e che sono controllabili grazie a un misterioso potere.
Il gioco è un JRPG a turni scanditi dal canonico ATB (Active Time Battle) dove controlleremo principalmente i due fratelli, Lann e Reyne. Ognuno di loro, però, può mettere in campo fino a due Mirage oppure decidere di affidarsi alla meccanica di “stoccaggio”.
Dovete sapere che i Mirage possono avere tre tipi di dimensioni: grandi, medi e piccoli. I medi possono stare sopra i grandi e i piccoli sopra i medi, impilando letteralmente le creature una sopra l’altra e sopra la testa dei ragazzi creando di fatto così un’unica entità con HP, parametri e abilità condivise. Spetterà al giocatore decidere se usare i Mirage singolarmente, per avere più turni in battaglia, o se affidarsi allo stoccaggio per essere più potenti e resistenti.
Ogni Mirage avrà ovviamente le sue caratteristiche e le sue abilità, ulteriormente espandibili tramite le Mirage Board, delle piccole sferografie che permettono di diventare più potenti consumando gli AP ottenuti con il salire del livello. Se questo non vi basta, sarà possibile addirittura farli evolvere attraverso la Transfiguration, dove possono mutarsi in due ulteriori stadi.
Ovviamente i Mirage andranno prima catturati per essere poi utilizzati e per farlo bisognerà attendere la “Prismtunity” ovvero un momento preciso in cui è possibile fare un “imprism” del Mirage e catturarlo in maniera definitiva. Il Primstunity può avvenire in diversi modi a seconda del Mirage e degli indizi vengono forniti spesso usando la magia Libra, una sorta di Scan che permette di conoscere statistiche e punti deboli della creatura. Spesso basterà ridurre gli HP del Mirage fino ad una certa percentuale, oppure infliggere un particolare status negativo o usare la magia di un determinato elemento.
I mondi che andremo ad esplorare, i Grymoire, saranno ispirati ai vari capitoli principali della serie, con tanto di musiche originali arrangiate per l’occasione. Il primo che abbiamo potuto provare ad esempio era il castello di Cornelia da Final Fantasy I, dove cercheremo di dare una mano alla Principessa Sarah. In ogni mondo darà addirittura possibile reclutare uno dei protagonisti storici della serie, che sarà poi evocabile in battaglia in maniera analoga alle summon (eoni, G.F. esper, chiamateli come volete) dei capitoli principali di Final Fantasy.
L’esplorazione delle aree è abbastanza lineare ed è frammentata da combattimenti casuali e, di tanto in tanto, da ostacoli che per essere superati richiederanno l’utilizzo sapiente dei vostri Mirage. In alcuni casi ad esempio, vi verrà chiesto di usare l’abilità “scout” di alcuni dei vostri alleati per cercare un determinato tipo di oggetto per liberare la strada dai Gimme Golem (corpulente rocce che bloccano la strada), oppure di creare una pila di mostri specifica (a seconda di determinate richieste in termini di elementi e peso) da mettere su un apposito piedistallo per creare nuovi percorsi.
Nonostante il gioco sia pensato per un pubblico giovane, novizio della serie e magari non avvezzo al genere, è bene comunque far notare che la difficoltà del titolo non sia esattamente tarata verso il basso. Specialmente per quanto riguarda le boss battle o i Murkrif (mostri rari e potenti sparsi nel mondo di gioco), il saper sfruttare intelligentemente i turni è imperativo se si vuole evitare il Game Over, soprattutto la preparazione maniacale degli stoccaggi.
Sebbene le quasi due ore di prova siano ancora troppo poche per elargire giudizi su un titolo di questo tipo, questo World of Final Fantasy ci ha messo in dubbio sul suo reale target di riferimento: è davvero pensato per chi si affaccia alla serie per la prima volta, o vuole essere un operazione nostalgica e fan service per una buona fetta dei veterani? Appuntamento tra poco più di un mese per la risposta nella nostra recensione