Witchfire ANTEPRIMA di un roguelite demoniaco
La nostra analisi della versione Early Access PC di Witchfire, il brutale sparatutto con elementi roguelite sviluppato da The Astronauts.
Witchfire si conferma senza ombra di dubbio uno dei titoli più interessanti attualmente in sviluppo, dimostrando di avere tutte le carte in regola già a partire dalla risicata Early Access appena resa disponibile su Epic Store dal suo sviluppatore, The Astronauts; un team composto da sole dodici persone ma capace di portare alla luce un videogioco in cui brucia un’anima demoniaca.
Il progetto dello studio polacco, ai cui sforzi dobbiamo anche il meraviglioso The vanishing of Ethan Carter, è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico fin dal suo primissimo annuncio avvenuto nel lontano 2017 e, giunto tra le nostri mani in forma di anteprima nel 2023, ha mostrato nuovamente al mondo che il panorama indipendente può regalare perle perfettamente in grado di competere con titoli ben più blasonati.
In Witchfire bruciano le fiamme dell’inferno
Un roguelite duro e puro, questo è Witchfire: uno di quei titoli che sembra tenerti per mano salvo poi prenderti a calci e gettarti in un pozzo sul cui fondo non vi sono altro che oscurità e perdizione, pericoli impossibili da sconfiggere se non investendo del gran olio di gomito in quello che mi è sembrato a tutti gli effetti un videogioco brutale, la cui difficoltà del gameplay dovrebbe essere lievemente ri-bilanciata prima di approdare sul mercato nella sua versione definitiva.
Il protagonista di Witchfire, un agguerrito cacciatore di streghe, viene incaricato nientemeno che dal Papa di recuperare un prezioso artefatto capace di donare il potere necessario a vincere una volta per tutte una lunga guerra che vede gli esseri umani battagliare ferocemente contro le forze degli inferi.
Dopo un duro viaggio che lo ha privato di quasi ogni forza, il nostro guerriero riuscirà a raggiungere la terra lontana in cui l’oggetto sembra risiedere ma, una volta sul posto, scoprirà di dover fare i conti con la malvagia strega e tutti i suoi demoniaci accoliti, esseri che non risparmieranno alcuna energia pur di strappargli via l’anima.
Witchfire “canta” già a partire dalla Early Access
Una brevissima introduzione lascia immediatamente spazio a una nebbiosa galleria che conduce a un antico e misterioso accampamento arroccato su uno sperone di roccia: l’hub del gioco. In questo luogo potremo potenziare le nostre abilità, costruire armi, sviluppare magie, preparare utilissimi elisir in grado di “rimpolpare” una barra della vita perennemente messa in pericolo dai furiosi attacchi dei nemici e, infine, partire per trucide spedizioni (esclusivamente single player).
La versione Early Access del gioco è dichiaratamente incompleta, popolata da circa la metà dei contenuti finali e da sole due mappe giocabili, tuttavia quanto ho avuto modo di testare è bastato per farmi comprendere il valore e il grande potenziale del lavoro svolto da The Astronauts.
Il progetto ha di fronte a sé ancora un lungo percorso di sviluppo necessario a bilanciare l’esperienza di gioco, ma la build proposta in anteprima permette ugualmente e indiscutibilmente di apprezzare pregi e difetti di quello che sembrerebbe essere l’erede spirituale di Painkiller, sparatutto in prima persona cult pubblicato nel 2004 su cui alcuni degli sviluppatori del team avevano lavorato in tempi non sospetti.
Un roguelite che non è un roguelite, ma alla fine è un roguelite
Il gameplay ruota tutto attorno alle famigerate spedizioni: molteplici run che ci permetteranno di mettere alla prova le nostre capacità in battaglia ma anche di battere a tappeto mappe caratterizzate da una buona estensione e da un discreto quantitativo di contenuti, con il rischio però di risultare ripetitive sul lungo periodo.
Witchfire, infatti, è un puro roguelite, un videogioco in cui al giocatore è richiesto necessariamente di continuare a giocare per potenziare le proprie abilità iniziando ogni volta le proprie run senza equipaggiamento, o quasi; un meccanismo obbligato funzionale alla progressione ma che ha come risultato il continuo faccia a faccia con le medesime aree di gioco, specialmente nelle fasi iniziali in cui senza un minimo di potenziamento si è decisamente spacciati.
Il rischio di imbattersi in una noiosa ripetitività non risiede tanto nella scarsità di obiettivi proposti dal gioco, quanto nella frustrazione causata dalle molte morti improvvise e nell’essenza stessa della mappa, che non appare rimescolata a ogni run come potrebbe avvenire con i dungeon bidimensionali di The Binding of Isaac o Hades, ma è sempre la medesima porzione di mondo. Ripercorrerla ogni volta per fare quasi le stesse cose potrebbe quindi stancare anche dopo sole poche ore di gioco.
Questo dettaglio, che da una parte consente al giocatore di arrivare a conoscere con esattezza ogni singolo centimetro di terreno, potrebbe tramutarsi in un elemento eccessivamente ridondante, mi riservo tuttavia di aspettare la versione finale del gioco per esprimermi in maniera approfondita su questo aspetto.
Feel the (Witch)fire
Lo scopo del protagonista sarà dunque quello di battere le mappe raccogliendo preziose risorse e annichilire più nemici possibili al fine di raccogliere il Witchfire, l’elemento magico che dona la forza ai cacciatori di streghe e che rappresenta la valuta di gioco, necessaria per aumentare il livello delle abilità e guadagnare abbastanza potere da sconfiggere il boss della zona, il Witch’s Familiar, demone a cui dovremo sopravvivere per accedere all’area successiva del gioco.
Più giocheremo e più avremo la possibilità di migliorare le abilità del cacciatore e di creare nuovi armamenti da sfruttare durante le spedizioni, lasciando al caso unicamente l’accumulo degli Arcana, apprezzabilissimi aiuti casuali che sarà possibile ottenere sconfiggendo gruppi di nemici; ripulire interamente un’area provocherà infatti la cristallizzazione di quantitativi di Witchfire che se raccolti per tempo garantiranno l’accesso a numerosi bonus statistici.
I nemici di Witchfire sono tra i più agguerriti che possano esistere
Le frequenti morti non causeranno dunque la perdita totale di quanto in nostro possesso ma solamente del Witchfire e, un po’ come con le anime dei Dark Souls, avremo un solo tentativo a nostra disposizione per recuperare quanto lasciato a terra, in caso contrario saremo costretti a salutarlo per sempre. L’impossibilità di essere privati di ogni bene alla morte garantisce però di affrontare le spedizioni a cuor ben più leggero.
Un dettaglio che ho trovato francamente determinante in quanto rapportato a una difficoltà di gioco decisamente oltre la media, tanto da rendere ogni run un’esperienza terrificante, non solo per via degli ispirati e lugubri scenari capaci di appagare e ossessionare contemporaneamente, ma anche a causa dell’angosciante comportamento dei nemici, costantemente infuriati e pronti ad attaccare in gruppo senza pietà, da ogni direzione e distanza, costringendo il giocatore a fuggire affrontando le minacce singolarmente, ove possibile.
Armi da fuoco e incantesimi: il crafting in Witchfire
A proteggerci dagli inesorabili non morti, dalle numerose trappole e dai raid della strega che con buona frequenza ci metteranno i bastoni tra le ruote, pre-annunciati da raggelanti rintocchi di campane, troveremo una nutrita lista di equipaggiamenti da guerra divisi tra armi da fuoco primarie e secondarie, armi demoniache, incantesimi leggeri e pesanti basati su diversi tipi di poteri, e oggetti magici dedicati al boost di alcune abilità.
Sebbene in un primo momento ci si possa lanciare in spedizione armati esclusivamente di un fidato Revolver, aumentare il livello del cacciatore spendendo le prime migliaia di unità di Witchfire garantirà l’accesso al Workshop, il menu di gioco che abiliterà alla creazione degli svariati oggetti di morte citati appena sopra.
Sbloccare gli elementi del Workshop non richiederà di investire alcun genere di risorsa se non un relativamente breve lasso di tempo passato in-game: una volta avviato lo sviluppo di tali equipaggiamenti, al cui termine otterrete un oggetto che nel caso di armi, incantesimi e reliquie sarà del tutto casuale, non dovrete far altro che giocare e attendere controllando l’avanzamento del processo tramite il menù dedicato. Per via della meccanica di creazione random ottenere l’item desiderato potrebbe però non risultare affatto scontato.
Performance a prova di strega
Sviscerati lievemente gli aspetti del gameplay proposto da questa Early Access di Witchfire, sembra cosa buona e giusta soffermarsi per qualche riga anche sul comparto tecnico del titolo dei ragazzi di The Astronauts, sfumatura di sviluppo che può essere considerata senza alcuna remora uno dei punti forti della produzione.
Sebbene la data di pubblicazione di Witchfire sia ancora ben lontana, e la programmazione sia tutt’altro che completa, è incredibile notare quanto la build scaricabile da Epic Store si proponga già oggi in forma assolutamente smagliante e clamorosamente funzionante, fluida e stabile, nella mia esperienza addirittura priva di qualsiasi bug, nonostante in questa fase sarebbe del tutto normale e perdonabile incontrarne.
Invece gli sviluppatori hanno lavorato egregiamente per proporre un’esperienza di anteprima con i fiocchi, tecnicamente eccelsa e in grado di appagare lo sguardo del giocatore in qualsiasi momento, proponendo scenari e situazioni visivamente all’avanguardia.
Concludendo l’anteprima di Witchfire
In definitiva, è possibile affermare con tutta tranquillità che Witchfire non ha per il momento tradito minimamente alcuna aspettativa e continua ad apparire come uno di quei rarissimi videogiochi connotati quasi esclusivamente da pregi, e i cui difetti, come il comportamento dei nemici, la difficoltà (che non vuole essere per tutti) e la ripetitività delle spedizioni, potrebbero anche scomparire del tutto se limati opportunamente in fase di chiusura dello sviluppo.
Da comprare o inserire immediatamente in wishlist con la speranza che la quantità di contenuti aggiuntivi promessi dagli sviluppatori riesca a migliorare ulteriormente un titolo che sulla carta si prospetta eccellente. Tostissimo e in grado di far perdere i capelli… ma promosso.
Witchfire ANTEPRIMA Un Roguelite Demoniaco
Da comprare o inserire immediatamente in wishlist con la speranza che la quantità di contenuti aggiuntivi promessi dagli sviluppatori riesca a migliorare ulteriormente un titolo che sulla carta si prospetta eccellente. Tostissimo e in grado di far perdere i capelli… ma promosso.