Visions of Mana PROVATO | Ultimi preparativi per il pellegrinaggio
Visions of Mana è il nuovo capitolo della serie dei Mana di Square Enix, disponibile al pubblico con una demo. Scopriamola in questo nuovo provato.
Visions of Mana è ormai alle porte: dal 29 Agosto la nuova incarnazione della serie firmata Square Enix sarà disponibile su console e PC in tutto il mondo, siglando così il ritorno dei Mana dopo quindici anni di assenza. Il lungo percorso dettato dalle riedizioni dei videogiochi passati ha condotto a un’autentica rivoluzione del franchise, che non rinuncerà alla tradizione.
Nelle scorse ore, la casa dei Chocobo ha reso disponibile sugli store digitali di PlayStation, Xbox e Steam una demo giocabile dell’atteso action-rpg, la quale permetterà di giocare una buona parte del primo capitolo dell’avventura. L’abbiamo provata per scoprirne le novità che caratterizzeranno questo capitolo.
Visions of Mana PROVATO| Uno sguardo agli Elemental Vessel
Nei scorsi mesi vi abbiamo deliziato con un provato di Visions of Mana (siete a un click dal recuperarlo) dove vi abbiamo parlato delle principali caratteristiche legate al suo impianto ludico. Con una prova divisa in due parti, una esplorativa e una boss fight, siamo rimasti piacevolmente colpiti da quanto prodotto fino ad allora da Ouka Games.
Tra la sua esplorazione, che regala degli scorci interessanti e un combat system decisamente al passo con i tempi, sembra che il titolo possa riportare in auge una saga nata per caso come spin-off del fratello maggiore Final Fantasy. La demo pubblicata a sorpresa da Square Enix ci ha permesso di verificare le attuali condizioni del titolo.
Per contenuti, possiamo affermare che la nuova prova disponibile su console e PC non è molto distante da quanto abbiamo potuto testare negli uffici di Plaion e anzi, ci ha permesso persino di approfondire alcuni aspetti interessanti dell’opera, ma procediamo con ordine.
La demo infatti ci cala immediatamente nell’azione facendoci iniziare dalle vette innevate, dove oltre alcune battaglie con dei mostri, abbiamo potuto sin da subito assaporare – nuovamente – il potere delle Reliquie Elementali (Elemental Vessel), le cui funzionalità spaziano dall’esplorazione alla progressione.
Infatti questi oggetti magici possono essere impiegati per mutare il paesaggio per poter superare diversi ostacoli, o controllare persino il tempo e lo spazio. Sulle Rime Falls infatti abbiamo rallentato il tempo affinché potessimo utilizzare dei blocchi di ghiaccio per superare le sponde di un fiume, evitando così di finire congelati per le temperature estremamente basse.
Tuttavia, come si potrà vedere nelle Fallow Steppe, sfruttando l’Elementale del Vento si potranno creare dei vortici utili per scalare vette altrimenti irraggiungibili e accedere a dei preziosi scrigni. Attorno agli Elemental Vessel ruotano anche una serie di attività e punti d’interesse che confluiscono nella sempre stratificata progressione.
Difatti nella regione verdeggiante abbiamo trovato – e affrontato – alcune sfide legate proprio agli elementali, in cui dovevamo eliminare delle orde di nemici in un’arena dimensionale entro lo scadere del tempo. Inoltre, grazie all’esplorazione è possibile trovare anche diversi collezionabili, come i punti elementali.
Infatti questo nuovo contatto con Visions of Mana ha permesso di giocare maggiormente con l’utilizzo degli Elementali che, assegnati a un personaggio possono sprigionare un potenziale latente. Infatti in base all’elemento scelto, ogni membro del party potrà accedere a una classe ed acquisirne le suddette abilità.
In questo modo ogni personaggio giocabile non solo potrà godere di otto classi differenti, ma anche di statistiche e abilità che ne mutano lo stile di gioco, seppur il suo archetipo ne rimane immutato. Nel caso di Val ad esempio, abbiamo dei danni puri e limpidi, mentre Careena combina attacchi fisici con magie molto potenti.
Ancora più interessante è la rapidità con cui il gioco permette di personalizzare il proprio party, utilizzando dei sottomenù che vi risparmieranno un’eventuale navigazione qualora si voglia cambiare la Reliquia Elementale equipaggiata. Un fattore che ritroviamo anche nella personalizzazione delle abilità, anch’esse accessibili grazie a dei comandi rapidi in battaglia.
Ultimi ritocchi al combat system
Il sistema di combattimento di Visions of Mana si comporta come i più tradizionali action-rpg, coinvolgendo il giocatore in battaglie in tempo reale. Tuttavia si tratta di un sistema di gioco molto facile da assimilare dato che non pone – al momento – meccaniche complesse o situazioni particolari.
Tuttavia, durante i combattimenti, il party composto da Val, Morley e Careena veniva supportato da Hinna, che durante la demo era gestita completamente dall’intelligenza artificiale e dunque non era possibile assumerne il controllo. Le sue magie si sono dimostrate una manna dal cielo in alcuni casi, dato che riusciva persino a ostacolare i nemici.
Quanto al party, il gioco permetterà di cambiare con un semplice comando il personaggio in utilizzo, lasciando che il resto del gruppo si gestisca autonomamente. Un approccio indubbiamente conveniente dato che il titolo si appoggerà su un sistema di debolezze non proprio convenzionale.
Infatti le debolezze verranno indicate per numero e colore dei danni, obbligandovi dunque a sfruttare al meglio il party e la personalizzazione. Sebbene le Fallow Steppe siano state designate per testare i due Elemental Vessel disponibili, è anche vero che in alcuni casi si è sentita l’assenza di un “terzo danno”, che potesse completare la ruota delle weakness.
Le battaglie attualmente non hanno avuto una grandissima intensità, ma sparsi nella verdeggiante regione vi sono anche nemici piuttosto formidabili che potrebbero persino darvi qualche grattacapo, soprattutto nelle fasi iniziali dell’avventura. Pertanto sfruttare le abilità in possesso è assolutamente obbligatorio.
Nella demo disponibile al pubblico ci siamo divertiti a giocare un po’ con le classi, assegnando a Val la classe Aegis, che in soldoni è un lanciere dotato di scudo. I suoi affondi si sono dimostrati decisamente più rapidi rispetto all’utilizzo dello spadone, che di contro si mostra decisamente goffo da utilizzare.
Ancora più intrigante è Morley con la classe Nomad, che da classico “Dual Wielder” passa a un tris di coltelli, di cui uno posto sulla sua coda felina. Questo lo rende decisamente al momento il personaggio più coinvolgente da utilizzare, data che la rapidità del suo moveset permette di godere al meglio del sistema di combattimento.
Nella demo abbiamo provato una boss fight inedita, che ci ha visto affrontare una piovra gigante a bordo di una nave. Anche qui lo scontro non ha riservato meccaniche particolari (come nel caso della mantide del provato precedente) né ci è parsa particolarmente scenografica.
Tuttavia l’unico modo per infliggere danni al boss era quello di attaccare i tentacoli posti sul ponte della nave, colpendo così alcuni punti deboli ben esposti. Lo scontro non è stato molto impegnativo, ma nella serie dei Mana le boss fight iniziali non hanno mai eccelso per la loro difficoltà e confidiamo di vederne di migliori nel gioco finale.
Primi passi verso l’esplorazione
Un altro aspetto che abbiamo cercato di esaminare a fondo è l’esplorazione. Visions of Mana sembra costruire il suo mondo su una serie di macroaree esplorabili, in cui sarà possibile muoversi con un sistema di viaggio rapido molto semplice. La demo ci ha permesso di dare uno sguardo sia alle Rime Falls che esplorare con cura le Fallow Steppe.
Oltre ad essere piacevolmente catturati dall’estetica delle due regioni menzionate, le Fallow Steppe cercano di dare maggior risalto all’esplorazione, imponendosi come un luogo di ampio respiro. Qui troviamo side quest, sfide e diversi collezionabili, utili come sempre per raccattare qualche equipaggiamento od oggetto utile per la nostra avventura.
In sella agli adorabili Pikul abbiamo percorso le vaste praterie, saltando qua e là per raccogliere collezionabili altrimenti irraggiungibili. Sorprendentemente però, queste creature possono persino colpire i mostri mentre sono in corsa, infliggendo anche un flebile danno. Detto ciò, l’unica vera novità in questa occasione è la presenza di Rhata Harbor.
Si tratta di una città portuale alquanto pacifica, nonché unica via per poter procedere verso le prossime regioni. Come in Trials of Mana per esempio, le città sono un hub in cui poter aggiornare i propri equipaggiamenti, riempire (o svuotare) il proprio inventario e riposarsi in una calorosa locanda.
Ovviamente non mancheranno anche qui le consuete side quest per guadagnarsi la fiducia dei cittadini. Con i suoi alberi blu e il faro che si eregge sul promontorio, Rhata Harbor esibisce una direzione artistica molto interessante, avallato da un comparto grafico ben rifinito.
Visions of Mana PROVATO | Ultimi preparativi per il pellegrinaggio
Quest’ultimo contatto con Visions of Mana ha rafforzato le nostre buone impressioni, dandoci modo anche di approfondire alcuni aspetti legati agli Elemental Vessel e al sistema di combattimento. Nonostante si presenti come un capitolo rivoluzionario, già dalle prime battute possiamo notare il suo forte legame con le tradizioni della saga.
Tra un sistema di classi stratificato e il concetto di “pellegrinaggio” che va a sostituire il tipico viaggio che caratterizza ogni JRPG, la nuova incarnazione della serie firmata Square Enix ed Ouka Games (con lo zampino di NetEase Games) pare proporre un mix tra novità e tradizione, due elementi che devono coesistere nello sviluppo e rinascita di un franchise.
Nonostante un buon inizio è ancora presto per definire l’intera opera: per farlo aspettiamo di comunicarvi il nostro verdetto finale con la futura recensione, ma nel frattempo vi ricordiamo che il titolo debutterà il 29 Agosto su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series e infine PC. Pronti a raggiungere l’Albero del Mana?