Vanquish – Anteprima Vanquish
Abbiamo avuto modo di mettere le mani sulla demo dell’ultima fatica dei Platinum Games (ex Clover Studios) e possiamo dire senza alcun timore di smentita di essere rimasti positivamente impressionati.
Per chi non lo sapesse questo team di autentici fenomeni è il responsabile della creazione di perle tra cui Okami, Viewtiful Joe e più recentemente del divertentissimo quanto controverso Bayonetta. L’elemento di spicco di questo team è Shinji Mikami, personaggio che ha lavorato a progetti come Resident Evil, Dino Crysis, Killer 7 dei mitici Suda51, la saga per Nintendo Ds di Phoenix Wright e l’immenso Devil May Cry. Queste sono solo alcune citazioni che testimoniano la grande poliedricità di Mikami-san. Il suo ultimo progetto è appunto Vanquish, un autentico tuffo nel mondo sci-fi.
Ancora Guerra Fredda
La trama vede realizzarsi uno scenario molto futuribile in cui gli Stati Uniti d’America si trovano nuovamente in conflitto con la vecchia Madre Russia. I robot di fattura russa si stanno rivelando un nemico veramente ostico per le truppe a stelle e a strisce e per questo il Presidente donna degli Stati Uniti decide di correre ai ripari. Ecco che a questo punto entriamo in campo noi nei panni di Sam Gideon, uno scienziato militare responsabile della creazione di un esoscheletro performante micidiale, l’ARS, in grado di portarlo su una stazione spaziale orbitante e mettere così la parola fine alla guerra. Questa tuta cibernetica di un colore bianco eburneo è in grado di conferire a chi le indossa una forza ma soprattutto una velocità straordinarie. Un’autentica gioia per gli occhi la mossa in slide sulle ginocchia per crivellare di colpi i nemici attorno a noi. L’equipaggiamento di Sam comprende anche un’arma da fuoco integrata all’armatura che può modificarsi a seconda delle esigenze. Potremo infatti usarla come mitragliatrice precisa per le lunghe distanze così come modificarla in una sorta di fucile molto potente per i nemici a corto e medio raggio. Il tutto naturalmente customizzabile per aumentare la potenza di fuoco mano a mano che progrediremo nel gioco. Avremo a nostra disposizione anche un jet-pack integrato nell’esoscheletro che ci consentirà, con la sola pressione di un tasto, di percorrere grandi distanze in pochissimo tempo grazie a uno scatto rapidissimo o di distruggere a tutta velocità le barricate create dai nemici per sbarrarci il passaggio. La velocità in questo titolo è molto importante, soprattutto per eliminare tutti gli innumerevoli nemici presenti su schermo. Proprio per questo motivo potremo entrare in modalità bullet time per distruggere quanti più droni possibili al rallentatore.
Solo l’ennesimo dejavu?
Molti di voi a questo punto staranno già storcendo il naso pensando di trovarsi di fronte all’ennesimo spara spara ambientato nel futuro. E in effetti i rimandi a ormai classici del genere come Gears of War o Halo sono parecchi e si sentono. Ma una volta provato il titolo sono certo che vi ricrederete immediatamente. Mai vista tanta velocità e frenesia in un titolo del genere. Gli stage sono sempre pieni zeppi di nemici agguerritissimi e voi dovrete farvi largo tra queste orde di metallo a suon di piombo e pugni, il tutto alla velocità della luce. Potrete sfruttare il sistema di copertura alla Gears of War appunto, per tirare un po’ il fiato. Ma poi eccovi ributtarvi nella mischia più agguerriti e veloci di prima. Il sistema di coperture conferisce al titolo un alto grado di strategia, quindi per avere la meglio sui nemici non dovrete solamente sparare all’impazzata ma usare anche la testa. Le ambientazioni sono dettagliatissime e dotate di un’animazione che contribuisce notevolmente alla sensazione di caos generale. Crivellare poveri robot in modalità bullet time appaga non poco, ma anche spedirli nell’atmosfera prendendoli a pugni è parecchio divertente, un po’ come accadeva nel vecchio beat em up per Ps2 God Hand sempre di Mikami. Potremo anche, tra le altre cose, disarcionare i piloti dei mech per prendere il controllo del mezzo e scatenare la nostra ira funesta sui nemici. Avremo anche la possibilità di curare i nostri compagni caduti in battaglia, grazie a delle siringhe curative fornite dall’armatura, ottenendo così munizioni o altri bonus extra. I boss di fine livello sono enormi (come in ogni shooter che si rispetti) e anche in questo caso è presente il sistema del quick time event per la loro eliminazione. È vero che le citazioni ci sono, e anche in maniera evidente, ma Mikami sembra non averne voluto fare mistero e proprio grazie a questo retaggio è riuscito a realizzare uno shooter in terza persona fuori dalla norma, molto fresco e acrobatico e dalle dinamiche a dir poco elettrizzanti. L’aspetto tecnico è veramente impressionante, con un reparto grafico di primissimo livello molto originale e accattivante. Date un occhio alle scene in computer grafica, provare per credere.
A dispetto delle apparenze Vanquish si è dimostrato un ottimo titolo in grado di impressionare ma soprattutto divertire grazie alle sue peculiarità di base e alla sua estrema frenesia. Non ci resta che attendere la versione definitiva con ansia per una più accurata recensione.