Unicorn Overlord, le prime impressioni in attesa della recensione
In attesa di proporvi la nostra recensione, vi parliamo delle prime ore passate in compagnia di Unicorn Overlord, il nuovo GDR di Vanillaware.
Dopo il successo di 13 Sentinels: Aegis Rim, il talentuoso team di Vanillaware torna su console e PC con Unicorn Overlord, un ambizioso GDR tattico che ci metterà alla guida di un’armata rivoluzionaria, con lo scopo di liberare Fevrith dalle grinfie dell’impero di Zenoira, che nel giro di pochissimo tempo ha stabilito il suo dominio sul continente.
Il gioco infatti costruisce un immaginario tipicamente medievale, con il giocatore che dovrà organizzare le unità del suo esercito e riconquistare passo dopo passo i territori persi dal regno decaduto di Cornia, affermando così la sua autorità in quelle regioni finite sotto assedio. In attesa di porvi la nostra recensione, ve ne parliamo in queste prime impressioni.
Unicorn Overlord, la guerra campale di Vanillaware tramutata in un GDR tattico
Mentre attendiamo di approfondire ulteriormente il canovaccio narrativo portante della storia di Unicorn Overlord, nelle nostre prime fasi dell’esperienza abbiamo potuto già assaporare quelle che sono le side quest del titolo di Vanillaware. Qui tali missioni ci hanno riservato finora delle storie che vanno a comporre il mosaico del world building, permettendoci di esplorare sin da subito alcuni personaggi.
In particolar modo queste non solo ci hanno permesso di conquistare le prime aree di Fevrith consolidando il nostro vantaggio tattico, ma ci hanno raccontato alcuni vissuti degli attori che ci accompagneranno nel nostro viaggio, che si prospetta essere piuttosto longevo. Le missioni secondarie sono importanti tanto quanto quelle principali, poiché permettono di sbloccare nuove unità da integrare al nostro esercito.
Sostanzialmente le side quest si sono svolte al momento con un registro ben preciso: partendo dal nostro stendardo, da cui potremo chiamare i rinforzi spendendo punti valore, dobbiamo conquistare i punti strategici dell’area limitando così l’organizzazione e la forza bellica dell’esercito avversario. L’obiettivo ultimo è quello di conquistare il forte del nemico mettendo alle strette il loro comandante.
Vinta la battaglia possiamo decidere le sorti dello sconfitto: in una missione ci siamo assunti la responsabilità e abbiamo lasciato andare il nemico dopo aver ascoltato la sua storia, in un’altra occasione invece, abbiamo deciso di risparmiargli la vita e di reclutarlo nelle fila del nostro sempre più crescente esercito.
Anche decisioni come queste possono comportare un vantaggio strategico non indifferente, dato che avere intorno quanti più alleati possibili sarà fondamentale per la riuscita della nostra missione. Le missioni secondarie al momento ci hanno coinvolto molto nelle prime fasi del racconto, non solo per la profondità delle storie, ma anche per l’importanza che assumono le nostre decisioni.
Le side quest sono un mezzo per liberare le regioni che compongono il vasto continente di Fevrith e concretizzano passo dopo passo l’obiettivo di spodestare l’impero zenoriano dai confini di Cornia, nonché la patria del protagonista Alain. Tuttavia, il mondo di Unicorn Overlord ci inviterà spesso e volentieri a liberare le città dal presidio dell’esercito nemico.
Queste infatti giocano un ruolo fondamentale nell’esperienza del GDR tattico di Vanillaware, poiché garantiscono l’accesso a luoghi altrimenti irraggiungibili e forniscono servizi utili per arruolare nuove unità o potenziare il nostro esercito. Le città dunque si tramutano in campagne di conquista efferate, in cui è imperativo conquistare lo stendardo avversario per liberare la popolazione dalla morsa di Zenoria.
Liberando fortezze e città si ottengono inoltre dei punti fama che ampliano la notorietà dell’esercito della liberazione. In questo modo, il nostro esercito potrà espandersi con ulteriori unità e sarà persino possibile potenziare quest’ultime, affinché nella formazione possano aggiungersi ulteriori combattenti. Mentre continuiamo a esplorare con curiosità Unicorn Overlord, il nostro sguardo volge verso il suo gameplay.
Un gameplay promettente
Unicorn Overlord opta per un gameplay puramente tattico e accessibile, in cui è necessario organizzare un’unità (che comprende dai due ai sei combattenti) disposta su una scacchiera. La posizione, in base a uno dei tanti ruoli di un combattente avrà un impatto sulle sue prestazioni in battaglia.
Per esempio, le unità a distanza come arcieri e maghi prediligono le retrovie, mentre cavalieri e scudieri preferiscono la prima linea. Il posizionamento permette dunque al combattente di un’unità di esprimere al meglio le sue abilità, sfruttando quindi il vantaggio tattico dettato dal suo piazzamento nella formazione.
Avere dunque tante unità con pedine e piazzamenti vari permette di adattarsi continuamente alle formazioni nemiche, dato che saranno proprio questi fattori a decretare la vostra vittoria o sconfitta in battaglia. Prima ancora di scontrarsi con l’avversario infatti il gioco vi segnalerà quale sarà l’esito dello scontro, indicando quanti punti salute le due unità perderanno nel combattimento.
Mentre le battaglie si svolgeranno autonomamente, le probabilità di successo passano attraverso le nostre capacità organizzative e analitiche, dato che sarà fondamentale capire quali siano i punti deboli degli avversari e quale formazione sia più appropriata per lo scontro imminente.
Dalle prime battute Unicorn Overlord ci ha tempestato di informazioni sulle sue meccaniche, che appaiono sin da subito molto stratificate che delineano degli approcci alla battaglia molto differenti. Per fare un esempio, in una missione secondaria ci siamo ritrovati a gestire molte unità le quali si fondano su precise funzionalità.
Per esempio, con i guerrieri grifoni abbiamo aggirato un presidio nemico e lo abbiamo conquistato senza troppa fatica. Questo sottolinea come ogni classe ha delle peculiarità estremamente fondamentali, senza considerare poi le innumerevoli abilità che le nostre pedine possono sfoderare durante la battaglia. Finora ci siamo imbattuti in una moltitudine di skill davvero formidabili.
Le missioni secondarie in particolar modo ci hanno proposto delle situazioni davvero curiose: prima di avviare un combattimento abbiamo potuto rivolgere la parola all’unità nemica, convincendola a unirsi alla nostra causa. Sempre nella stessa missione apprendiamo successivamente l’utilizzo dei santuari e dei loro bonus, rivelandosi estremamente importanti.
Unicorn Overlord, un primo assaggio davvero gustoso
Mentre abbiamo volontariamente evitato di parlare del racconto che scandirà l’avventura principale e di numerosi elementi legati al gameplay e alla progressione, Unicorn Overlord nelle sue prime battute ci ha davvero catturati. Questo perché riesce a imbastire un immaginario intrigante con poche battute, offrendo un racconto già di per sé promettente.
Le missioni secondarie, che abbiamo voluto trattare in particolar modo in queste prime impressioni, ambiscono ad arricchire il racconto caratterizzando i suoi personaggi con storie realizzate ad hoc e un character design formidabile. In attesa di scoprire cosa ci riserverà il curioso GDR tattico nelle sue fasi più avanzate, al momento l’esperienza si sta rivelando incredibilmente magnetica.