Uncharted: L’Eredità Perduta – Provato
Accettare l’idea che una serie come Uncharted si sarebbe conclusa con l’uscita del quarto capitolo, per quanto giusta e comprensiva, non è stato certo facile. In questi dieci anni di avventure abbiamo creato un forte legame con il personaggio di Nathan Drake e degli altri comprimari, quindi è normale provare tristezza e nostalgia salutandoli in maniera definitiva. Il team di Naughty Dog però, non ci sta rendendo il compito facile a fronte dell’annuncio avvenuto lo scorso dicembre durante il Playstation Experience 2016 di Uncharted: L’Eredita Perduta, il nuovo capitolo della serie.
Si avete capito bene, abbiamo definito L’eredità Perduta di Uncharted un nuovo capitolo della serie per un motivo ben preciso: sebbene le sue origini siano quelle di un mero DLC espansivo di Uncharted 4, il gioco nel corso del suo sviluppo è maturato al punto tale che Naughty Dog ha deciso di renderlo disponibile come avventura separata stand alone, con una qualità e longevità pari a quella di un capitolo canonico della serie.
Abbiamo avuto modo di provarlo proprio di recente a un evento milanese in compagnia di Arne Mayer (Director of Communications) e Sean Escayg (Creative Director) di Naughty Dog che ci hanno illustrato il setting di questo nuovo Uncharted. L’Eredità Perduta ci mette nei panni di due vecchie conoscenze: Chloe Frazer e Nadine Ross.
Chloe abbiamo imparato a conoscerla in Uncharted 2 e 3, mentre Nadine solo nel recente quarto e ultimo capitolo della serie: una coppia decisamente imprevedibile che, a maggior ragione, ha stimolato in noi tanta curiosità nel vedere ulteriormente approfonditi questi due favolosi personaggi.
Gli eventi si svolgono sei mesi dopo le vicende di Uncharted 4 e vede le due donne in cerca della Zanna di Gamesh, un manufatto indiano dell’antico impero Hoysala. Questa reliquia però è ambita anche da un certo Asav, il cattivone di turno, signore della guerra alle prese con un conflitto civile nel Ghats occidentale.
La demo che abbiamo provato era ambientata in un momento avanzato della trama, dove le due protagonista erano alla ricerca di tre manufatti che permetteranno di accedere al nascondiglio segreto della Zanna. La mappa in cui potevamo muoverci era fortemente ispirata a quella del Madagascar vista nel precedente quarto capitolo, con l’eccezione che questa risultava molto più grande. A detta di Naughty Dog, si tratta dell’area più grande mai realizzata dal team per un capitolo di Uncharted.
Le meccaniche non si discostano da ciò che abbiamo visto in passato con Nathan in Madagascar: anche qui abbiamo trovato un’esplorazione a bordo di una Jeep 4×4 munita di rampino, da utilizzare per accedere negli anfratti più angusti della mappa.
La novità, in questo contesto, è rappresentata dalla libertà di azione lasciata al giocatore che non sarà più costretto a seguire un percorso prestabilito, ma sarà libero di girovagare dove vuole e seguire l’ordine della ricerca dei tre manufatti in maniera totalmente autonoma. Oltre a questo il gioco mette a disposizione degli obbiettivi secondari che daranno ulteriore enfatizzazione all’esplorazione per ottenere tesori e collezionabili: quest’ultimi, come sempre interessanti per approfondire la storia dei reperti e dei luoghi che visitiamo, riguarderanno tutto quello che è il background della religione Indù.
Il bello dell’esplorazione di questo Uncharted, come ci ha insegnato già quella del quarto capitolo, sono poi i dialoghi tra Chloe e Nadine che andranno ad approfondire il loro passato, i loro segreti e i loro caratteri. Dialoghi mai banali e sempre contestualizzati a quello che vedono e affrontano durante la loro avventura.
Ovviamente a ostacolare il raggiungimento dei loro vari obiettivi ci saranno i soldati di Asav a mettere i bastoni tra le ruote. Anche qui, come in passato, ci sarà la possibilità di scegliere tra un approccio stealth o quello più action, a seconda del gusto del giocatore. Nessuna variante in questo frangente, se non la possibilità di scassinare delle casse nascoste al fine di ottenere armi uniche con cui abbattere i nemici. Per tutto il resto, è lo stesso identico gameplay visto in Uncharted 4, nel bene e nel male.
Non mancheranno infine, i puzzle ambientali, che questa volta hanno avuto uno spazio più ampio in questo capitolo, per quanto restino relativamente semplici e intuitivi da superare, ma comunque divertenti e soddisfacenti da risolvere.
Tecnicamente il titolo resta si mostra con la solita qualità made di Naughty Dog, regalando panorami incredibili accompagnati da animazioni e motion capture dei protagonisti di primissimo livello, senza sottovalutare l’eccellente doppiaggio italiano. Inoltre, per i possessori di PS4 Pro ci sarà un ulteriore boost a livello visivo che ne migliora le performance e la qualità generale grazie ad un framerate fisso a 60 FPS e la risoluzione alzata fino a 4K.
Per quello che abbiamo potuto vedere e provare, Uncharted: L’Eredità Perduta è esattamente il tipo di gioco che i fan della serie dovrebbero attendere con ansia. Sebbene la storia di Nathan Drake sia conclusa, questo nuovo capitolo potrebbe dare vita a una serie di nuove storie e avventure che possano portare avanti il brand anche senza la necessità di riportare in auge lo storico protagonista della serie. In attesa di valutarlo in maniera più approfondita in sede di recensione, siamo comunque fiduciosi che Uncharted L’Eredità Perduta sarà il titolo di punta di questa estate.
Appuntamento dunque il prossimo 22 agosto 2017 su Playstation 4.