Torment: Tides of Numenera – Anteprima
inXile entertainment di Brian Fargo torna con l’attesissimo Torment: Tides of Numenera, un GdR vecchio stile, erede spirituale dell’amatissimo Planescape: Torment. La beta è ora disponibile su Steam! Tides of Numenera è un salto in un mondo fantastico e fantasioso, una fusione di fantasy e fantascienza che lascia estasiati. Un mondo un miliardo di anni nel futuro, ma medievaleggiante. Chi è amante di entrambi i generi, non rimarrà deluso dalla storia e l’ambientazione di questo gioco tutto da scoprire.
Una storia in cui perdersi
Il gioco inizia con una caduta nel vuoto – quale modo migliore di iniziare? Non ricordiamo chi siamo, dove siamo né perché stiamo cadendo. Nel tempo che ci resta prima di fare una bella frittata, possiamo osservare, anche nei minimi particolari, il mondo sotto di noi, osservare il nostro corpo, o dimenticarci della situazione critica in cui ci troviamo per immergerci in noi stessi, e scavare alla ricerca di un qualche ricordo. Purtroppo, ogni tentativo di frenare la caduta si dimostrerà vano, e la frittata la faremo lo stesso. Quindi ci risveglieremo in un luogo buio, indefinito, come un limbo, credendoci morti o vicini alla morte. Così inizia la nostra avventura. Il luogo buio non è altro che la nostra mente, che costruirà strade per farci accedere a dei ricordi fondamentali. Proseguendo, pian piano scopriremo informazioni essenziali e sorprendenti sull’universo di Torment, e sul nostro passato. I Tides sono delle forze misteriose, ineffabili, come la forza di gravità, legate alle persone. Ciascun Tide ha una sua essenza e un suo potere, il che non li rende poi così dissimili da delle divinità. Verremo a conoscenza del Changing God, il quale crea degli involucri, dei corpi, in cui abitare, e da usare per raggiungere i propri scopi; gli involucri inutili vengono infine abbandonati dal Changing God, e una nuova anima può risvegliarsi in loro, come è avvenuto nel nostro caso. Gli “scarti” di questo dio sono chiamati Castoff, e godono di un’alta considerazione nel Nono Mondo. Le cattive notizie però non tardano ad arrivare e si aggiungono alla confusione: la Pena (the Sorrow), “un mostro del più terribile incubo”, ci sta dando la caccia con l’intento di ucciderci; il suo obiettivo è quello di eliminare tutte le creazioni del Changing God, ma nessuno sa il perché. Ovunque ci imbatteremo in antichi e strani macchinari, e in riferimenti a mondi lontani e sconosciuti, e a tempi passati ormai dimenticati. In effetti, Torment è un continuo susseguirsi di enigmi; ogni risposta conduce a una nuova domanda, ogni porta aperta conduce ad altre porte, e si ha la sensazione che questo meccanismo sia destinato a ripetersi all’infinito. Questa sensazione è data dalla massiccia quantità di possibilità, di strade da intraprendere. Siamo al cospetto di una storia talmente vasta e complessa da spaesare.
Tanto potenziale, ma ancora non ci siamo
Fin da subito capiremo l’importanza di ogni singola scelta, anche la più piccola; scelte che ci modellano, e modellano il futuro. È durante il viaggio attraverso i meandri della nostra mente che stabiliremo chi vogliamo essere. La prima scelta riguarda il sesso, e nient’altro – le fattezze del personaggio, almeno per ora, non sono modificabili. La seconda scelta riguarda la classe, e ci pone di fronte a tre opzioni: il Glaive, o il guerriero; il Nano, o il mago; e un incrocio tra i due. Ma la personalizzazione va ben oltre questo. Sul pulsante “Character Sheet” del menu troverete una scheda dettagliata del vostro personaggio. Le statistiche che possono essere incrementate sono tre: vigore (might), velocità (speed) e intelletto (intellect). Potrete decidere in che abilità specializzarvi, e che tipo di persona essere: prudente, affascinante, intelligente, graziosa ecc. E così, se avete optato per il mago e per una personalità affascinante, diventerete “the Charming Nano” – il che è molto cool, diciamocelo. Le varie personalità ovviamente sviluppano una statistica piuttosto che un’altra, e un talento o una debolezza in determinate skill. Alle abilità attive e passive che tutti conosciamo, si accostano le“Exploration Skills”, le skill di esplorazione, ovvero la concentrazione, la disonestà, l’abilità coi macchinari, la percezione e la persuasione; poi le skill di combattimento, e le incapacità (eh sì, siamo un po’ inetti pure nei videogiochi). Il gioco, essendo ancora in fase beta, si presenta grezzo, incompleto e pieno di difetti, come ci annuncia anche il team di inXile Entertainment in una schermata che precede l’inizio delle danze. In questo momento, Torment: Tides of Numenera va inteso come un bambino che muove i primi passi, e che nemmeno sa parlare italiano – attualmente è disponibile solo in inglese. Ma ci siamo resi conto che, purtroppo, a prescindere dalla lingua, il gioco manca di chiarezza. Le sue dinamiche non sono intuitive, e pur approfondendo i dialoghi fino alla noia, a volte non si riesce a estrapolare l’unica informazione realmente utile.
L’incanto di un libro
Il gioco, sebbene conservi l’atmosfera dei GdR classici, e abbia tutte le carte in regola per essere il degno successore di Planescape: Torment e un rivale di Pillars of Eternity, ha un suo stile, che vuole la storia in primo piano, e in secondo piano i combattimenti. Concretamente, ciò fa sì che i punti esperienza si ottengano non per mezzo degli scontri, bensì grazie alle quest, all’esplorazione e a quanto a fondo si indaga nella storia. Gli scontri quindi non occupato grande spazio; in compenso, però, avrete una quantità gigantesca di testi – che possono arrivare a spaventare più di qualsiasi nemico. Gran parte del tempo lo spenderete leggendo. Il livello narrativo è eccezionale, difficilmente eguagliabile, ma ciò alleggerisce fino a un certo punto la mole di contenuti, che per alcuni sarà sproporzionata. Tuttavia, questa impostazione “letteraria”, cui si accostano musiche piacevoli e discrete, ma non insulse, un universo enorme, fantasioso e dalle mille sfaccettature, e personaggi tutti diversi e interessanti, non può che accendere la nostra curiosità, e guadagnarsi la nostra ammirazione. Torment fa assolutamente al caso di chi sia assetato di opere di fantasia, e non veda l’ora di immergersi in un’avventura originale, ben strutturata e raccontata in modo sublime. Come un libro richiede pazienza, ma in cambio dà tanto.