Tomb Raider – Anteprima Tomb Raider
Nel 1996 usciva sul mercato un titolo che avrebbe stravolto il mondo videoludico diventando a oggi un’icona del settore. La prima, nonché fondamentale, novità del gioco fu l’implemento, in un titolo decisamente improntato all’azione, di un personaggio femminile. Idea quantomeno azzeccata considerando che tutt’oggi Lara in questo settore è il sex-symbol per antonomasia. Cosa più importante però fu che Tomb Raider delineò e introdusse un nuovo genere di gioco: action-adventure. Basta poco per capire che stiamo dunque parlando del titolo che ha creato uno dei filoni ludici che hanno fatto e stanno facendo la storia dei videogames.
Nel corso degli anni l’espansione della serie è stata decisamente intensa. La saga di Lara può contare più di dieci titoli tra console casalinghe, portatili e mobile game. Inoltre il marchio si è espanso anche oltre i confini ludici approdando al cinema con ben due film che hanno visto la partecipazione di Angelina Jolie, oltre che a fumetti e libri. Arrivati quindi a questo punto non possiamo che parlare di massificazione. Ed è qui che ci scontriamo con la dura realtà. Massificare un prodotto del genere ha portato a compromessi che hanno portato inevitabilmente a un abbassamento qualitativo della serie con capitoli che avrebbero potuto benissimo rimanere nel limbo dei videogiochi e non uscire sul mercato.
Il preambolo di cui sopra è essenziale per capire che stiamo parlando di una serie di enorme importanza per il mercato, di un gioco con milioni di fan e di un marchio che se sfruttato bene potrebbe dare molte (ma molte, credetemi) soddisfazioni sia a produttori che a giocatori. Per la fine del 2011 è atteso un ennesimo nuovo capitolo per Lara; questa volta però l’aria che si respira è densa di significato e si preannuncia un riscatto che vedrà Tomb Raider in lotta (addirittura) con il nuovo Re del genere: Uncharted.
E’ lei. Diversa, ma è lei.
Tomb Raider. Il titolo già è un chiaro segnale di come i ragazzi di Crystal Dynamics puntino ad un reboot completo, partire da zero per ringiovanire (nel vero senso della parola) un marchio che era caduto troppo in fondo. Per prima cosa si doveva escogitare qualcosa che cambiasse Lara, la facesse diventare più reale sia emotivamente che fisicamente. Un passo azzardato insomma. Il team ha optato quindi di proporre una versione giovanile della protagonista. Nel gioco Lara avrà appena 21 anni e non sarà la ragazza pronta a ogni difficoltà e preparata a tutto, anzi. Nel corso del gioco potremo osservare una vera e propria evoluzione nella psicologia di Lara, un maturamento dovuto alle difficoltà che dovrà affrontare. All’inizio del gioco, se paragonata alla Lara a cui siamo abituati, la potremmo descrivere come una bambina ancora ingenua e inesperta. Per quanto riguarda invece il cambio fisico del personaggio sarà evidente come il team abbia voluto ridimensionare le curve di Lara (mantenendole comunque accattivanti). Inoltre anche il vestiario ha subito un radicale cambiamento: via i pantaloncini e il top per un jeans più adatto all’esigenza, stivali e canottiere a strati.
L’isola dei…
Le vicende del gioco vedono Lara imbarcarsi sull’Endurance, una nave capitanata da Conrad Ronrad Roth, uomo non proprio dai sani principi pronto quasi a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Lo scopo della spedizione è quello di ritrovare alcuni relitti al largo delle coste del Giappone. Trattandosi della prima avventura della giovane Lara, questa è travolta da grandi aspettative, incurante di ciò che le spetta. Una tempesta infatti farà si che l’Endurance naufraghi su un’isola tutt’altro che ospitale. E’ qui che il giocatore prenderà il controllo di Lara, la quale si troverà in una sacco a tela, legata a testa in giù. Avremo bisogno dell’aiuto di alcune candele in prossimità per poterci liberare e iniziare l’esplorazione della caverna. Trovata una torcia (ah che cara amica!) sarà chiaro che si tratta di una struttura lavorata da mani umane vista la presenza, ad esempio, di un altare sacrificale. Andando avanti verremo poi attaccati alle spalle da una figura che ci dirà di volerci aiutare… fidarsi o meno? A voi la scelta!
Un’isola tutta da esplorare. Abilità permettendo.
Il Web come sappiamo è una grande fonte d’informazioni ma per sfruttarlo al meglio e per non cadere in stupide dicerie senza fondamento dobbiamo saper cercare. Inizialmente e tuttora si parla di questo Tomb Raider come un open world. Ebbene non è un titolo open world. Il team di sviluppo più che altro ha voluto creare un gioco dedito all’esplorazione, e in effetti potremo esplorare un’intera isola ma con delle regole precise. Infatti molte zone, all’inizio, non saranno subito esplorabili e per renderle tali dovremo andare a riparare alcune pecche nelle abilità fisco-atletiche di Lara. Il gioco infatti sarà cosparso di campi base nei quali potremo creare nuovi oggetti da usare per superare alcune sfide ma, cosa più essenziale, potremo potenziare le abilità di Lara grazie a un sistema ideato da Crystal Dynamics. L’isola sarà strutturata in modo tale da renderne il centro un luogo sicuro per Lara ma con l’allontanarsi incontreremo molte difficoltà e pericoli. I campi base inoltre non fungeranno solo da ripostiglio ma serviranno anche per attivare missioni o ancora permetterci uno spostamento rapido (teletrasporto) tra i campi già visitati senza dover quindi spostarci manualmente.
“La potenza è niente senza controllo”
L’isola inoltre ci metterà dinanzi gli immancabili enigmi, una della caratteristiche della serie. Questa volta però avremo a che fare con una fisica presente e compatta che sarà la chiave per la risoluzione dei suddetti. Dovremo sfruttare, ad esempio, la corrente di un fiumiciattolo, o il fuoco, e chi più ne ha più ne metta. E’ stato adoperato anche un sistema di interazione molto curato che ci permetterà di sfruttare gli oggetti nell’ambiente (es. barili, corde…) per superare determinati enigmi e ostacoli. Tornando alla fisica, il tutto è reso in modo strettamente dinamico e capiterà più volte che dovremo provare e riprovare per avere l’effetto desiderato e aspettare quindi il momento propizio.
Un Tomb Raider più dark che mai
Per quanto riguarda il comparto grafico, non abbiamo molti elementi per valutarlo. Le informazioni in nostro possesso ci garantiscono che il motore usato è quello utilizzato per Tomb Raider Legend e Tomb Raider Underworld ma totalmente rivisto e potenziato per giocarsela ad armi pari con gli altri titoli sul mercato. Inoltre lo stile grafico ha assunto per la prima volta nella serie toni molto più cupi, claustrofobici e spesso votati all’horror (nel largo del termine visto che non si tratta di un horror game). I designer inoltre hanno lavorato bene per creare ambienti sempre vari, una vegetazione rigorosa che da spazio a caverne naturali nonché a tombe e luoghi chiaramente lavorati dall’uomo.
Le apparenze possono ingannare, ma noi vogliamo crederci!
Chiudendo quest’articolo possiamo dire che ora il profumo proveniente dalle cucine di Crystal Dynamics è più che invitante. Il team sta catalizzando tutte le sue energie per ricreare la serie nel migliore dei modi dandogli nuova luce e portandola di nuovo in vetta alle classifiche degli action-adventure. Noi chiaramente non vediamo l’ora di mettere mano sul prodotto finale per poter tirare un verdetto e capire se Lara è tornata davvero o se ci troviamo tra le mani una sua figura ancora sbiadita e poco convincente!